lunedì 2 dicembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - È adesso il periodo più importante nella storia della salvezza - Ewald Frank

Adesso si tratta di essere partecipi di ciò che Dio fa nel nostro tempo
e di capire ogni cosa in modo giusto (Mat. 13:51). È molto importante
ordinare in modo corretto la profezia dell’Antico Testamento nel loro
adempimento del Nuovo Testamento. Troviamo più di 800 citazioni del-l’Antico Testamento nel Nuovo, di cui 186 provengono solo dai Salmi.
Delle 52 parabole che il nostro Signore ha esposto, 40 si riferiscono al
Regno di Dio. Di queste, 7 si trovano in Matteo 13. Egli chiese ai Suoi
discepoli: “«Avete capito tutte queste cose?». Essi risposero: «Sì»”. Per loro
valeva la beatitudine: “Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri
orecchi, perché odono! In verità Io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete…”. Come alla prima venuta di Cristo,
così è pure adesso prima della Sua seconda venuta. “Poi disse loro: «Queste
sono le cose che Io vi dicevo quand’ero ancora con voi: che si dovevano
compiere tutte le cose scritte di Me nella legge di Mosè, nei profeti e nei
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Salmi»” (Luca 24:44-45). Allo stesso modo adesso si deve compiere tutto
ciò che è stato promesso alla Chiesa. Beati gli occhi che lo vedono, e le
orecchie che lo odono, e i cuori che lo credono. Amen.
GLI AVVENIMENTI DEL TEMPO DELLA FINE NEL VICINO ORIENTE
ALLA LUCE DELLA PROFEZIA BIBLICA
Dopo venti anni di negoziati tra Israele e il Vaticano, la sala sul monte Sion
in cui ha avuto luogo l’ultima Cena come pure la di-scesa dello Spirito Santo,
dovrebbe ormai essere ceduta all’Ordine cattolico
dei Francescani. Dal 1948 si
trovava sotto l’amministrazione dello Stato di Israele ed era considerata un museo in cui nessuna
cerimonia religiosa doveva essere tenuta. In futuro la Chiesa cattolica
vuole perfino celebrare delle messe.
I musulmani hanno il dominio sul Monte del Tempio dove si trovano
la Moschea Al Aqsa e la Cupola della Roccia, l’Ordine dei Francescani,
e con ciò la Chiesa cattolica, riprende il monte Sion — Dio sia ringraziato, ma solo per poco tempo. Adesso ciò che sta scritto nella Sacra Scrittura
può essere letto ufficialmente in prima pagina dei quotidiani. Che sia la
politica, la religione o l’economia: tutti vogliono avere voce in capitolo
su Israele e anche su Gerusalemme, in cui la cosa principale sono i negoziati con il Vaticano.
In base alle notizie attuali vediamo che la pace e la sicurezza che
Paolo ha predetto profeticamente sono a portata di mano: “Quando di-ranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso,
come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno” (1Tes. 5:3).
Allo stesso modo è  stato predetto che l’ultimo dominatore mondiale, che deterrà il potere mondiale politico e religioso, avrà successo tra-mite parole lusinghiere e trascinerà anche Israele alla rovina: “La sua
potenza sarà grande, ma non sarà potenza sua; egli farà prodigiose ruine,
prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. A
motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s’inorgoglirà
in cuor suo, e in piena pace distruggerà molta gente; insorgerà contro il
Principe de’ principi, ma sarà infranto, senz’opera di mano” (Dan. 8:24-25).
Entrambi le cose procedono parallelamente: i negoziati di pace con
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un’impronta religiosa e i conflitti bellici. Gerusalemme sarà assediata da
tutti i lati. Il profeta Daniele disse in anticipo: “E il popolo d’un capo che
verrà, distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un’inondazione; ed è decretato che vi saranno delle devastazioni sino alla fine della
guerra” (Dan. 9:26).
Però alla fine Gesù Cristo pronuncerà l’ultima parola e confermerà
il Suo Patto con il Suo popolo Israele. Allora si adempirà Gioele 3:16-17:
“Il Signore ruggirà da Sion, farà sentire la Sua voce da Gerusalemme, e i
cieli e la terra tremeranno; ma il Signore sarà un rifugio per il Suo popolo,
una fortezza per i figli d’Israele”.
Malgrado ogni apparenza il patto con Israele e il rapimento della
Chiesa sono a portata di mano e il nostro Signore e Redentore ci grida
con insistenza: “Quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il tempo è
vicino!”.  Lo vediamo, lo udiamo, lo riconosciamo. Ci siamo: il tempo
della grazia per le nazioni va verso la fine e la venuta del Signore è vicina,
molto vicina.
Beati sono gli occhi che lo vedono, beati sono gli orecchi che l’odono,
beati sono tutti coloro che sono pronti per essere rapiti alla Cena delle
nozze dell’Agnello. In gennaio 1981, il Signore fedele mi ha lasciato ve-dere e vivere il rapimento. Tutto sarà realtà: la risurrezione, il mutamento, il rapimento, la Cena delle nozze. “Le cose che occhio non ha vedute,
e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, son quelle
che Dio ha preparate per coloro che L’amano” (1Cor. 2:9).
Lo Spirito e la Sposa dicono: “Vieni!”

Operante per ordine di Dio:
Ewald Frank
Il 7 luglio 2013 i nostri due fratelli Miskys e Hamestuk hanno scattato
questa fotografia aerea. Uno era il pilota, l’altro il fotografo.
Possiamo soltanto ringraziare. Fin dal principio il Dio onnipotente
ha provveduto a tutto. L’inaugurazione del semplice edificio dove si tengono le riunioni ebbe luogo a Pasqua 1974. Negli Stati Uniti, negli anni
settanta, tutti erano unanimi che nel 1977 ci sarebbe stato il rapimento,
sì, che ci sarebbe stata la fine. Poi avvenne il 18 luglio 1976 verso sera,
quando stavo passando all’angolo della Casa di Dio, che il Signore mi
parlò: «Mio servitore, recati sul terreno attiguo e consacralo a Me…».
Così nel 1977/78 i due edifici, con gli uffici e i dormitori per gli ospiti,
poterono essere consegnati per il loro scopo. Alcuni anni dopo è stato
costruito un edificio per la stampa, la spedizione e altro.
In ogni caso Dio ha provveduto a tutto, anche per le diverse lingue
e per la parte tecnica. Da qui tutto il mondo viene curato spiritualmente.
Siamo particolarmente riconoscenti che circa 1200 assemblee e gruppi
locali di credenti si collegano su Internet e possono ascoltare e vedere
in una delle 13 lingue le riunioni tenute ogni primo fine settimana del
mese. L’eco proveniente da più di 80 Paesi è straordinario.

venerdì 29 novembre 2013

Diretta da Krefeld - 04/01/2014 ore 19,15 - missionario Ewald Frank

Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Oggi, se udite la Sua voce - Ewald Frank

Da molti «credenti del Messaggio» si parla soltanto di ciò che avvenne nel tempo del profeta, ma non di ciò che Dio fa oggi. Questo è un
diretto inganno ai danni del popolo di Dio. Ciò che Dio ha fatto allora
era la preparazione in vista di ciò che Egli fa ora.
Tutti coloro che non possono credere che, dopo il ministero del
fratello Branham, c’è un proseguimento che sfocia nel compimento, ci
passano accanto con disprezzo. In loro si adempie la seguente parola
della Scrittura: “Guardate, o sprezzatori, meravigliatevi e siate consumati,
perché Io compio un’opera ai vostri giorni, un’opera che non credereste, se
qualcuno ve la raccontasse” (Atti 13:41).
Quante volte il fratello Branham ha detto sostanzialmente la stessa
cosa: «Le persone parlano di ciò che Dio ha fatto, aspettano ciò che Egli
farà, però passano accanto di ciò che Egli fa attualmente».
A  questo si aggiunge ancora la dottrina che il profeta ritornerà e
terminerà il suo ministero in una tenda. Anche questo è un inganno verso
i credenti. Soltanto chi riceve la coincidenza a ciò che Dio fa presente-mente riconosce veramente ciò che Dio ha fatto e sperimenterà il mo-mento in cui il Signore si leverà e porterà Lui stesso a compimento la
Sua opera di redenzione come Egli ha anche portato a compimento la
Sua opera di creazione.
“Poiché il Signore sorgerà come al monte Perazim, si adirerà come nella
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valle di Gabaon, per fare la Sua opera, l’opera Sua singolare, per compiere
il Suo lavoro, lavoro inaudito” (Is. 28:21).
“Così infatti parla il Signore degli eserciti: «Ancora una volta, fra poco,
io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l’asciutto»” (Aggeo 2:6).
“… Colui… la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto
questa promessa: «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma
anche il cielo»” (Ebrei 12:26).
Che Dio sia ringraziato per la chiamata e il mandato del profeta
promesso per questo tempo. Vale ancora ciò che il Signore ha detto in
Matteo 10:40-41: “Chi riceve voi riceve Me; e chi riceve Me, riceve Colui
che Mi ha mandato. Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di
profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto”.  I
nostri cuori sono stati ricondotti alla fede primitiva degli apostoli e dei
profeti. Amen.  La Sposa di Cristo sarà una pura Sposa-Parola come lo
Sposo era la Parola fatta carne. Il fratello Branham vide come la Sposa
per un certo tempo usciva dal passo cadenzato e si comportava in modo
vergognoso, ma che poi fu ricondotta al passo. Questo avviene adesso
con tutti coloro che si sottomettono pienamente a Cristo, il Capo della
Chiesa.
“… e le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché
il lino fino sono le opere giuste dei santi” (Apoc. 19:8).
“… e le vergini che erano pronte entrarono con Lui alle nozze, e la porta
fu chiusa” (Mat. 25:10).

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martedì 26 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Culto a Dio o culto agli idoli? - Ewald Frank

Come i criticoni vogliono mettere in forse tutte le cose soprannaturali nella vita e nel ministero del fratello Branham, al contrario i seguaci
fanatici hanno fatto di lui più che un uomo.
Subito dopo il seppellimento del profeta avvenuto l’11 aprile 1966,
nei giorni seguenti 12 e 13 aprile, chiesi ai fratelli a Jeffersonville che le
predicazioni registrate su nastri venissero stampate affinché potessero
essere tradotte in altre lingue. Ciò avvenne sotto il concetto «Spoken
Word Publications» — in italiano «La Parola parlata». Roy Borders, che
conoscevo personalmente e che era anche stato il segretario del fratello
Branham, ne assunse la responsabilità. Tutti gli altri fratelli, sia quelli di
New York, di Tucson o del Texas, delusi, presero la via del ritorno, perché
la risurrezione del profeta, che avevano sperato avvenisse in questo giorno di Pasqua, non si verificò.
La denominazione «Spoken Word» rimase fino all’inizio degli anni 80.
Poi incominciò apertamente la divinizzazione del profeta, da allora la
«Voce» di Apocalisse 10:7 divenne la «Voice of God» — la «Voce di
Dio». Ormai ogni parola del profeta era Parola di Dio, anche se diceva:
«a-a-a-a». Così doveva essere tradotto e stampato. Da allora tutte le
storie che raccontava erano parole di Dio e così iniziò il culto della personalità. Il fratello Branham venne nominato «Voce di Dio» e tutti ciò
che diceva era Parola di Dio. Ciò avvenne facendo riferimento a 1Corinzi 7 dove Paolo riferisce sia il suo parere come anche ciò che il Signore
dice: “Agli sposati invece ordino, non io ma il Signore… Ma agli altri dico
io, non il Signore…”. Benché Paolo abbia lui stesso fatto una distinzione
tra ciò che il Signore disse e ciò che lui stesso disse, da allora entrambi
dovevano valere quale Parola di Dio. Paolo tuttavia diede soltanto un
consiglio a cagione della pesante situazione di allora (v. 1Cor. 7:26) e
scrisse perfino: “Ma questo io dichiaro, fratelli, che il tempo è ormai abbreviato; talché d’ora innanzi, anche quelli che hanno moglie, siano come
se non l’avessero” (1Cor. 7:29).
William M. Branham non era soltanto un profeta, era anche un uomo
come tutti gli altri. Per 10 anni sono stato in contatto personale con lui,
ho parlato con lui per telefono da Krefeld, sono andato con lui in macchina mentre lui stesso guidava, ho mangiato e bevuto con lui, ho anche
vissuto il suo ministero infallibile quale testimone oculare e auricolare
sia in Europa che negli Stati Uniti. Ho anche conservato le 21 lettere del
fratello Branham: la prima data dell’11 novembre 1958, l’ultima del 30
settembre 1965. E come ho già spesso scritto, il mio ministero è legato al
suo ministero come nessun altro sulla terra. Fino ad oggi nessun fratello
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ha potuto testimoniare di una chiamata diretta citando il giorno e l’ora,
il luogo e il tempo o di un mandato come il profeta l’ha confermato nel
mio caso il 3 dicembre 1962 davanti a due testimoni. Su desiderio del fratello Branham, ho predicato nella sua chiesa la mattina e la sera del 2 dicembre 1962 a Jeffersonville.
Nondimeno, se in una riunione la Bibbia viene messa da parte dopo
la lettura della parola di introduzione e poi vengono lette soltanto delle
citazioni tratte dalle predicazioni e aggiustate affinché si adattino al proprio concetto, allora non posso e non debbo tacere ancora più a lungo.
Se adesso nei gruppi del Messaggio si tratta soltanto di Branham e si
sente sempre: «Il profeta ha detto!», «Il profeta ha detto!», se dei volumi
con storie della sua vita, se dei libri con diverse interviste e degli album
di fotografie con fino a 340 fotografie vengono pubblicati, allora tutto
questo è un culto della personalità. Quando la tomba diventa un luogo
di pellegrinaggio e che delle stanze speciali vengono sistemate con degli
oggetti personali del profeta per farne delle reliquie, allora questo è
idolatria. Dico questo con piena responsabilità davanti a Dio.

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domenica 24 novembre 2013

giovedì 21 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - L'apparizione della nuvola - Ewald Frank


Purtroppo, da anni e perfino nel-la sfera del Messaggio, la data del 28
febbraio 1963, il giorno in cui apparve
la Nuvola soprannaturale con la co-stellazione dei sette angeli, viene mes-sa in forse. In verità ciò mi addolora
grandemente. L’argomento a sostegno di questo è che la stagione di caccia in Arizona ha cominciato soltanto
il 1° marzo, quindi non poteva essere
successo il 28 febbraio. Adesso anche
i criticoni hanno ripreso questo tema e l’hanno perfino diffuso nel mondo
intero via Internet, perfino scrivendo con caratteri cubitali: «William
Branham, il bugiardo!».
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Nel suo tempo ho portato con me dagli Stati Uniti le tre riviste che
hanno riferito l’avvenimento e ne riporto qui le citazioni:
Rivista Science, 19 aprile 1963:
«Una nuvola insolita in forma
di cerchio è stata avvistata in lontananza poco prima del tramonto
del sole sopra il nord dell’Arizona
il 28 febbraio 1963».
Rivista Life, 17 maggio 1963:
«Come un gigantesco cerchio
di fumo sospeso, una grande nuvola è apparsa il 28 febbraio al tra-monto del sole sopra Flagstaff, Ari-zona…».
The Arizona Republic, domenica, 26 marzo 1967:
«Poco prima del tramonto del
sole, il 28 febbraio 1963, una nuvola
eccezionalmente bella e misteriosa
è passata al di sopra dell’Arizona in
direzione nordovest…».
Il fratello Branham ha ripetutamente richiamato l’attenzione
su questi articoli, soprattutto su
quello della rivista  Life. Non ha
contestato la data, e non ha mai
parlato di due avvenimenti accaduti in due tempi diversi in rapporto con la Nuvola. Ogni volta ha
testimoniato dell’apparizione della Nuvola in cui c’erano i sette angeli quale unico avvenimento.
Non mi immischio in tali discussioni riprovevoli. Però, mi sta particolarmente a cuore, a cagione della responsabilità che porto davanti a
Dio, di portare voi tutti a conoscenza dei tre articoli che confermano la
data del 28 febbraio 1963.

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mercoledì 20 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Solo lo Spirito Santo conduce in tutta la Verità - Ewald Frank

Nessuna parola profetica può essere oggetto di un’interpretazione
personale, però può avere un duplice adempimento. Ben 150 volte il
fratello Branham ha citato ad esempio Zaccaria 14:7: “Verso sera ci sarà
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luce…”. Però l’adempimento reale avverrà quando il Signore apparirà
sul Monte degli Ulivi e instaurerà il Suo Regno su tutta la faccia della
terra (Zac. 14:4-9).
Il fratello Branham ha riferito settanta volte Apocalisse 10 al suo
ministero quale settimo angelo della Chiesa. Però questo non annulla
ciò che avverrà quando echeggerà la voce del settimo angelo con la tromba secondo Apocalisse 11:15, come è stato annunciato nel capitolo 10,
versetto 7. Allora si compirà «il mistero di Dio» proprio come è certo
che adesso, tramite il ministero del fratello Branham, tutti i misteri dalla
Genesi all’Apocalisse che erano nascosti, sono stati rivelati e sono giunti
al compimento. Però soprattutto tutti coloro che si interessano dei sette
tuoni dovrebbero prestare attenzione al giuramento di Apocalisse 10:6
e gettare uno sguardo su quanto sta scritto in Daniele 12:6. La domanda è: “Quando sarà la fine di queste maraviglie?”. Poi segue l’annuncio
importante: “E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del
fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per
Colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e per la
metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente
infranta, allora tutte queste cose si compiranno” (Apoc. 12:7). Amen.
“ … e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il
cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare
e le cose che sono in esso, che non ci sarebbe più indugio…” (Apoc. 10:6).
Amen.
Che Dio sia ringraziato per questi passi profetici della Sacra Scrittura
proprio rivelatori: dal momento in cui l’angelo giura, ci sono ancora
tre anni e mezzo finché il Signore instauri il Suo Regno (Dan. 7:25-27;
Apoc. 11:15-19). Come questo giuramento che Daniele vide e udì quadra
perfettamente nel decorso di Apocalisse 10 dove Giovanni lo vide! Che
Dio sia ringraziato per la Sua meravigliosa Parola scritta e rivelata fon-data su due, tre testimoni.
Chi osa negare che Apocalisse 10 si adempirà esattamente nell’ordine come sta scritto? L’Angelo del Patto scende, avvolto in una nuvola
e con l’arcobaleno sul capo, avendo il libretto aperto in mano, pone il
piede destro sul mare e il sinistro sulla terra: “… e gridò con gran voce,
nel modo che ruggisce il leone” (Osea 11:10; Gioele  3:15-17). Il 17 marzo 1963 il fratello Branham disse: «Se l’avete notato: è Cristo. Nell’Antico
Testamento viene chiamato l’Angelo del Patto. Egli viene ora diretta-mente ai Giudei…».
Quando il 28 febbraio 1963 ebbe la potente esperienza collegata
all’apparizione della Nuvola soprannaturale in cui si trovavano sette angeli disposti a piramide, tutta la contrada della montagna Sunset fu scossa
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da un terremoto naturale che fu accompagnato da sette colpi di tuono
udibili. Prima che predicasse sui Suggelli, il fratello Branham ha menzionato cinquanta volte questi sette tuoni; per lui erano così molto importanti perché, tramite i sette colpi di tuono, la sua attenzione è stata
attirata sulla Nuvola soprannaturale. Ne ha parlato spesso e anche noi
abbiamo ripetutamente scritto a questo riguardo.
Il 24 marzo 1963 il fratello Branham ha picchiato sul pulpito e ha
messo in risalto quanto violenti erano stati questi sette tuoni. Ho visto
con i miei occhi i frammenti rocciosi e le pietre che erano precipitate giù
quando mi trovavo laggiù con il gruppo di predicatori che il fratello Pearry Green aveva invitato. Però il fratello Branham dovette dire riferendosi ad Apocalisse 10: «Come è certo che nessuno sa quando viene il
Signore, così anche nessuno sa ciò che hanno detto i sette tuoni». Ciò
non concerne la Chiesa, non dovette essere scritto proprio nulla. Ciò che
doveva essere detto alla Chiesa e ciò che produce la fede per il rapimento
sta scritto nella Bibbia e ci è stato annunciato.
Chi nega la Parola chiaramente scritta e parla di una «rivelazione
dei sette tuoni», di cui ci sono diverse versioni, di cui una parla di sette
uomini particolari che dovrebbero apparire come sette voci, un’altra che
l’Angelo del Patto sarebbe già venuto sulla terra: simili predicatori sono
sedotti da uno spirito di inganno.
Nel sesto Suggello è avviato il Giorno del Signore. Il sole si oscura,
la luna diventa come sangue, le stelle cadono dal cielo. Tutto ciò che sta
scritto a partire di Apocalisse 6:12, e che avverrà, sta nel futuro.

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lunedì 18 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Il duplice adempimento della profezia biblica - Ewald Frank

Consideriamo la duplice promessa di Malachia 4:5-6: “Ecco, Io vi
mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande
e spaventevole. Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore
dei figliuoli verso i padri…”. Nel ministero di Giovanni il Battista si adempì: “Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli…”; così è stato detto
dall’angelo al suo padre Zaccaria: “… convertirà molti dei figli d’Israele
al Signore, loro Dio; andrà davanti a Lui con lo spirito e la potenza di Elia,
per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti,  per
preparare al Signore un popolo ben disposto” (Luca 1:16-17).
La seconda parte di Malachia 4:  “… e il cuore dei figliuoli verso i
padri…” si adempie adesso tramite il Messaggio nel periodo prima della
seconda venuta di Cristo. Questo era ed è lo scopo del mandato divino:
che un popolo ben disposto sia condotto al Signore.
Molte delle profezie dell’Antico Testamento hanno un duplice adempimento. In Isaia 61:1-3 sta scritta la parola conosciuta da tutti:  “Lo Spirito del Signore, dell’Eterno è su Me, perché l’Eterno M’ha unto per recare
una buona novella agli umili…”; in Luca 4:18-19 Gesù lesse questo testo
e si fermò in mezzo al secondo versetto dove viene detto: “… a proclamare
l’anno accettevole del Signore”. La seconda parte dove si parla del «giorno
di vendetta», Egli non poteva leggerla all’inizio del giorno della salvezza.
Non avrebbe potuto dire: “Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi
udite” (Luca 4:21).
In Gioele 2:28-32 troviamo la potente promessa:  “E dopo questo,
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avverrà che Io spanderò il Mio Spirito sopra ogni carne…” (Gioele 2:28),
poi segue l’annuncio del «grande e terribile giorno del Signore», quando
il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue. Sì, e subito nel versetto
seguente sta scritto: “E avverrà che chiunque invocherà il Nome dell’Eterno
sarà salvato; poiché sul monte Sion ed in Gerusalemme vi sarà salvezza”.
Nella prima predicazione il giorno di Pentecoste l’apostolo Pietro
si riferisce alla promessa di Gioele 2 e proclama ad alta voce: “E avverrà
che chiunque avrà invocato il Nome del Signore sarà salvato” — ma poi si
ferma in mezzo al versetto senza menzionare la parte del versetto che
dice: «… poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza». Ciò
si adempirà alle tribù di Israele (Is. 10:12; Gioele 3:15-17; Michea 4:6-7)
finché i 144.000 appaiono sul monte Sion (Apoc. 14).
Pietro ha fatto ancora qualcosa: ha cambiato il “terribile giorno del
Signore” nel “glorioso giorno”: “… prima che venga il grande e glorioso
giorno, che è il giorno del Signore” (Atti 2:20). Sì, per i credenti sarà un
giorno glorioso. Paolo scrive che il Signore condurrà a compimento l’o-pera fino al giorno di Cristo Gesù (Fil. 1:6, 10). Egli scrive ancora della
corona di giustizia che riceveranno lui e tutti coloro che hanno amato
l’apparizione del Signore (2Tim. 4:8). Dunque per i credenti  questo giorno è il glorioso giorno di Gesù Cristo, la meta della loro fede, il rapimento:
“… tenendo alta la Parola della vita, onde nel giorno di Cristo io abbia da
gloriarmi di non aver corso invano, né invano faticato” (Fil. 2:16). Per gli
altri questo giorno rimane il giorno terribile, ardente come una fornace
(2Piet. 3).
Adesso, alla fine dei giorni, gli schernitori chiedono: “Dov’è dunque
questo Gesù che, secondo voi, aveva promesso di ritornare?” (2Piet. 3:4).
La risposta è: “Il Signore non ritarda l’adempimento della Sua promessa…”
(2Piet. 3:9). Egli è paziente finché gli ultimi siano stati salvati e vengano
aggiunti. Pietro parla del ritorno promesso e, allo stesso tempo, del
«Giorno del Signore»: “Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in
esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno,
e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” e finisce con l’esortazione:
“Perciò, diletti, aspettando queste cose, studiatevi d’esser trovati, agli occhi
Suoi, immacolati e irreprensibili nella pace” (2Piet. 3:10, 14). Per la Chiesa-Sposa è il giorno glorioso perché va alla Cena delle nozze.

sabato 16 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Paragoni molto importanti - Ewald Frank


In Isaia 40, versetto 4, viene descritto il ministero di Giovanni il
Battista: “La voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via dell’Eterno,
raddrizzate nel deserto una strada per il nostro Dio»”. Prima di tutto ciò
era una promessa. A questa appartiene anche la seguente parola: “Ecco,
Io vi mando il Mio messaggero; egli preparerà la via davanti a Me…”
(Mal. 3:1a). Quando era giunto il tempo dell’adempimento, la promessa
divenne realtà visibile, udibile e vivibile: “Vi fu un uomo mandato da Dio,
il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui” (Giov. 1:6-7).
Al punto culminante del suo ministero vennero da Gerusalemme
degli uomini mandati che dovevano chiedergli chi egli fosse. Lui dichiarò:
“«Io non sono il Cristo». Ed essi gli domandarono: «Che dunque? Sei Elia?».
Ed egli rispose: «Non lo sono»” perché, secondo la promessa di Mala-chia 4:5, Elia doveva venire soltanto prima del giorno grande e terribile
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del Signore. Gli uomini mandati chiesero ancora: “«Sei tu ‹il profeta›?».
Ed egli rispose: «No!»”. La domanda non era: “Sei un profeta?”, ma proprio alludendo alla promessa di Deuteronomio 18:15-19: “«Sei tu il pro-feta?»” (Giov. 1:19-27).
La promessa in riferimento al Messia quale profeta era: “Io susciterò
loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le Mie parole nella
Sua bocca, ed Egli dirà loro tutto quello che Io Gli comanderò. E avverrà
che se qualcuno non darà ascolto alle Mie parole ch’Egli dirà in Mio Nome,
Io Gliene domanderò conto” (Deut. 18:18-19).
Giovanni era un profeta, ma non era il Profeta. Era in verità più dei
profeti dell’Antico Testamento che hanno annunciato il Redentore, per-ché Giovanni poté presentarLo. Ma non era più di un uomo, ma il più
piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di lui (Mat. 11:9-11). Per mezzo
del suo ministero unico, è stato gettato il ponte dall’Antico al Nuovo
Testamento; perciò sta scritto: “La legge ed i profeti hanno durato fino a
Giovanni; da quel tempo è annunziata la Buona Novella del Regno di Dio,
ed ognuno v’entra a forza” (Luca 16:16). Per mezzo della discesa dello
Spirito Santo il Regno di Dio si fece strada con potenza, la fondazione
della Chiesa neotestamentaria ebbe luogo e i primi vi entrarono con
forza.
Di Gesù, il Messia, sta scritto: “Una parte dunque della moltitudine,
udite quelle parole, diceva: «Questi è davvero il Profeta». Altri dicevano:
«Questi è il Cristo»” (Giov. 7:40-41).
Il Messia quale Figlio dell’uomo non era soltanto un profeta, Egli
era  «il Profeta». Egli era  «il  Profeta»,  il Redentore promesso  —  Gesù
Cristo, il nostro Signore. Pietro  sapeva che la promessa nell’Antico Testamento indicava Lui: “Mosè, infatti, disse: «Il Signore Dio vi susciterà in
mezzo ai vostri fratelli un Profeta come me; ascoltateLo in tutte le cose che
vi dirà»” (Atti 3:22).
Anche Stefano vi si riferisse: “Questi è il Mosè che disse ai figli d’Israele:
«Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un Profeta come me»” (Atti 7:37).
In Deuteronomio 18, a differenza «del Profeta», si parla anche di
un profeta che Dio manda (Deut. 18:20-22). Per mostrare la differenza
con «il Profeta» viene mostrata la fallibilità di un profeta a differenza
dell’infallibilità del Dio-Profeta: “Ma il profeta che avrà la presunzione
di dire in Mio Nome qualcosa che Io non gli ho comandato di dire o che
parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte. Se tu dici in
cuor tuo: «Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?».
Quando il profeta parlerà in Nome del Signore e la cosa non succede e non
si avvera, quella sarà una parola che il Signore non ha detta; il profeta l’ha
detta per presunzione; tu non lo temere” (Deut. 18:20-22).
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Un vero profeta rimane un vero profeta, anche se, come uomo, dice
qualcosa per cui non ha ricevuto un diretto incarico da Dio. È stato detto
molto chiaramente  quando il Signore ha parlato tramite il profeta e
quando il profeta ha parlato per conto suo. “Quando il profeta parlerà in
Nome del Signore e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una
parola che il Signore non ha detta”. Dobbiamo accettare anche questa
parola della Scrittura e lasciarla esattamente come sta scritta.
Il fratello Branham disse il 18 gennaio 1963: «Io sono soltanto un
comune mortale, commetto errori. Egli è immortale, infallibile! Egli
deve mantenere la Sua Parola; non ho bisogno di mantenere la mia».
Come Giovanni il Battista, il fratello Branham era un profeta promesso,
ma anche un uomo che andava con piacere a pesca e che prendeva anche
molto tempo per andare a caccia. Perciò, il Messaggio che doveva portare
al popolo di Dio non è quel che lui disse quale uomo, ma ciò che Dio ha
detto tramite lui.

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venerdì 15 novembre 2013

Krefeld, 02/11/2013 - Ewald Frank


Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di  Gesù Cristo.

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Cosa avviene adesso? - Ewald Frank

Adesso viene diffuso il grido di risveglio a tutti i viventi: “Ecco lo
Sposo, usciteGli incontro!”. Adesso viene diffuso il Messaggio: “Voi, popolo Mio, separatevene! Uscite di mezzo a loro… affinché non siate partecipi
de’ suoi peccati…” (Apoc. 18:4). “Perciò «Uscite di mezzo a loro e separatevene», dice il Signore, «e non toccate nulla d’immondo; ed Io v’accoglierò,
e vi sarò per Padre e voi Mi sarete per figliuoli e per figliuole», dice il Signore onnipotente” (2Cor. 6:17-18). Il popolo di Dio sperimenta adesso il
Messaggio divino nell’adempimento di tutte le promesse corrispondenti:
la chiamata fuori, la separazione e la preparazione fino alla piena restaurazione che deve diventare realtà prima della seconda venuta di Cri-sto. “… essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti,
essendo Cristo Gesù stesso la Pietra angolare” (Ef. 2:20).
Infatti sta scritto: “… Gesù, che il Cielo deve tenere accolto fino ai
tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei Suoi santi profeti” (Atti 3:21). In questo contesto
appartiene l’adempimento della promessa di Elia in Malachia 4:5 che il
nostro Signore stesso conferma in Matteo 17:11: “Certo, Elia deve venire
e ristabilire ogni cosa”. E affinché ogni cosa riposi sulla testimonianza di
due o tre testimoni, leggiamo quanto il nostro Signore disse in Mar-co 9:12: “Elia deve venire prima e ristabilire ogni cosa”. Oggi questa Scrit-tura è adempiuta davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie e tutti i
temi come la Deità, il battesimo, la Santa Cena, sì, tutta la dottrina biblica
è stata riportata al modello originale.
Giovanni il Battista conosceva il suo mandato, ma il suo ministero
poteva essere esaurientemente descritto soltanto dopo nei quattro Evangeli. Allo stesso modo anche il fratello Branham conosceva il suo mini-stero e i passi della Scrittura che vi si riferivano. Però è soltanto dopo
che può essere ordinato pienamente nella storia della salvezza. I quattro Evangeli poterono essere scritti soltanto dopo l’ascensione di Cristo.
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Il libro degli Atti degli apostoli poté essere scritto soltanto dopo la discesa
dello Spirito Santo; anche le epistole alle Chiese poterono essere scritte
soltanto dopo che queste erano nate. Così, dopo che il ministero del
fratello Branham era concluso, abbiamo capito la portata del suo man-dato. Soltanto dopo abbiamo potuto ordinare biblicamente ciò che disse.
Quante volte il fratello Branham ha detto che il Messaggio è: «Ri-tornare alla Parola! Ritornare al principio! Ritornare alla dottrina degli
apostoli, sì, ritornare a Pentecoste!». Adesso lo sperimentano tutti co-loro che credono veramente secondo la Scrittura. Come abbiamo messo
in risalto più volte, nella vera Chiesa di Gesù Cristo, l’ultima predicazione
deve essere come la prima. L’ultimo battesimo deve essere come il primo.
“Un unico Signore, un’unica fede, un unico battesimo…”.
L’ultima Santa Cena deve essere come la prima con un pane e con
un calice — non con centinaia di bicchierini posti su dei vassoi, come si
usa in molti luoghi. Nella Chiesa di Dio vale anche per la Santa Cena
l’esempio biblico del nostro Redentore (Mat. 26:26-29) e della Chiesa
primitiva (Atti 2:42). Paolo scrive a questo riguardo: “Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col Sangue di
Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di
Cristo?” (1Cor.  10:16). Anche ogni chiesa locale deve essere alla fine
come era nel principio: rivestita con la potenza dall’Alto, di un sol cuore
e di un’anima sola, con tutti i ministeri, con i frutti dello Spirito e con i
doni dello Spirito (1Cor. cap. 12-14; Ef. 4). Ciò appartiene alla realtà
realizzata dal Messaggio di restaurazione. Amen.

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mercoledì 13 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Ne cosegue una grande responsabilità - Ewald Frank

Nessun uomo di Dio rende testimonianza di sé stesso, ma di ciò che
il Signore ha detto e fatto. Anche a me il Signore si è ripetutamente
rivolto con queste parole: «Mio servitore…» — la prima volta il 2 apri-le 1962: «Mio servitore, il tuo tempo per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola…». Ciò è così
vero come è vero che Dio vive, e questo l’ho fatto per incarico diretto e
secondo la volontà di Dio durante gli ultimi 50 anni. È certamente conosciuto da tutti che il Signore ha anche detto: «Mio servitore… immagazzina cibo e alimenti poiché ci sarà una grande carestia… allora starai
in mezzo al popolo e distribuirai il cibo…».
«Mio servitore, Io ti ho destinato secondo Matteo 24:45-47 a distribuire il Cibo…». La parola del nostro Signore doveva adempiersi adesso,
il Signore stesso ha detto «servitore»:  “Qual è mai il servitore fedele e
prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a
suo tempo?”. Egli sapeva quando sarebbe stato.
Qui si parla di un servitore prudente che il Signore ha costituito, così
sta scritto, così ha detto il Signore stesso. È il comandamento dell’ora di
dare il Cibo spirituale a tutti i domestici affinché anche loro abbiano
parte alla distribuzione. Ciò appartiene all’ordine divino di salvezza a
cui tutti ci sottomettiamo.
Il fratello Branham, su ordine del Signore, ha immagazzinato il Cibo.
Non era per caso che, il 1° aprile 1962, lui stesso disse che il Signore gli
aveva ordinato di non andare in Svizzera, ma di immagazzinare il Cibo.
Non era per caso che il Signore mi disse il 2 aprile 1962 di immagazzinare
il Cibo. Non era per caso che il profeta disse il 3 dicembre 1962 in presenza di due testimoni: «Fratello Frank, il Cibo che devi immagazzinare
è la Parola di Dio promessa per questo tempo. Il Cibo è nelle predicazioni
che sono registrate su nastri, però aspetta con la distribuzione del Cibo
fin quando non ricevi il resto del Cibo». Non è neanche per caso che Dio
ha annunciato in Amos 8:11 di mandare la fame spirituale di udire le
Sue parole. Anche nel nostro tempo Dio non ha fatto nulla senza rivelare
il Suo segreto al Suo servo e profeta e ai Suoi servi, gli apostoli (Amos 3:7;
Ef. 3:5).
Non è per caso che innanzitutto, in Matteo 24, il Signore ha parlato
su tutto ciò che sarebbe accaduto e poi viene direttamente al testo di
massima importanza per la Chiesa (Mat. 24:45-47). Questi versetti, il
Signore li ha pronunciati ad alta voce e accentuandoli. Sì, poi segue il
capitolo 25:1-12, la parabola delle dieci vergini. Sono i due passi biblici
più importanti per questo nostro tempo. Adesso ci sono tra i chiamati
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fuori le vergini stolte e quelle avvedute. Le avvedute rispetteranno il
ministero dato da Dio, prenderanno il puro Cibo spirituale, saranno
riempite con lo Spirito Santo e sigillate.
Ci sono ancora altre esperienze in cui il Signore si è rivolto a me con
voce di comando con le parole «Mio servitore…» e mi ha dato delle
direttive. Se io me le rammento, allora sono sempre più consapevole
della grande responsabilità che è legata al mandato diretto. Sono soltanto
un uomo che è dipendente della grazia di Dio. Però, per quanto concerne
il ministero, ho fatto tutto secondo l’ordine del Signore: ho predicato
personalmente la Parola di Dio in più di 150 Paesi, ho annunciato il
Messaggio in tutto il mondo per via di molte stazioni radio e televisive,
ho tradotto le predicazioni del fratello Branham e così ho distribuito il
Cibo spirituale. Benché sia generalmente saputo che, dopo la dipartita
del fratello Branham, ho portato il Messaggio in tutto il mondo, che
questo sia menzionato ancora una volta per tutti coloro che si sono stati
aggiunti ultimamente. Chi ha lo Spirito della verità lo crederà; chi ha lo
spirito dell’errore non lo può credere. Un mandato diretto che è connesso
con il piano di salvezza può e sarà accettato e creduto solo da coloro che
sono veramente nel Regno di Dio e che appartengono alla Chiesa-Sposa.
È chiaro che una chiamata diretta e un mandato sono collegati con
la più grande responsabilità che ci sia nella Chiesa di Dio; anche gli
apostoli mettevano in guardia dai fratelli che provocavano divisioni tra-mite false dottrine (Rom. 16:17). Anche in 2Corinzi 11, l’apostolo Paolo
che voleva presentare a Cristo una casta vergine, si lamenta dei falsi
fratelli, li chiama falsi apostoli, operai fraudolenti che portano soltanto
una maschera. Nel capitolo 13 di 2Corinzi dice ai credenti: “… per questo
preghiamo: per il vostro perfezionamento”.
Alla Chiesa dei Galati scrive con piena serietà: “Se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema (maledetto)!”.
In Efesini, capitolo 4, Paolo scrive “di ogni vento di dottrina” e designa
questo quale “frode degli uomini” (v. Ef. 4:14). Sì, e in 2Timoteo 2:16-22
parla dei discorsi vani e profani che conducono all’empietà e cita Imeneo
e Fileto la cui dottrina affermava che la risurrezione aveva già avuto
luogo e che questa parola andava rodendo come la cancrena. Non si
sta verificando adesso proprio la stessa cosa con tutte le false dottrine?
Fino ad oggi il vero insegnamento non ha portato alcuna divisione, al
contrario: tutti i ministeri dati da Dio servono per l’edificazione della
Chiesa (Ef. 4).
Paolo aveva una responsabilità, una chiamata, un mandato, un in-carico diretto. Per lui la Chiesa di Dio era colonna e sostegno della Verità
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(1Tim. 3:15). L’apostolo ha riassunto lo scopo della sua proclamazione
in 1Corinzi 9:1-3: “Non sono libero? Non sono apostolo? Non ho veduto
Gesù, il nostro Signore? Non siete voi l’opera mia nel Signore? Se per altri
non sono apostolo, lo sono almeno per voi; perché il sigillo del mio apostolato siete voi, nel Signore. Questa è la mia difesa di fronte a quelli che mi
sottopongono a inchiesta”.
“… così è della Mia Parola, uscita dalla Mia bocca: Essa non torna a
Me a vuoto, senza aver compiuto ciò che Io voglio e condotto a buon fine
ciò per cui L’ho mandata” (Is. 55:11).

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Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Tutto si ripete, perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili (Rom. 11:29) - Ewald Frank

Nell’Antico Testamento Dio ha parlato e operato per mezzo dei
Suoi servi e profeti. Nel Nuovo Testamento Egli ha rivelato il Suo consiglio ai santi apostoli e profeti (Ef. 3:5). Quali profeti vedevano in visione
ciò che Dio aveva in mente di fare; quale servitori facevano ciò che Egli
aveva loro ordinato di fare. Rimane così come sta scritto: “Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il Suo segreto ai Suoi servi, i
profeti” (Amos 3:7).
Nel Nuovo Testamento l’apostolo Paolo si presenta nel primo versetto della sua prima epistola quale servo e apostolo:  “Paolo,  servo di
Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo, appartato per l’Evangelo di Dio,
ch’Egli aveva già promesso per mezzo dei Suoi profeti nelle sante Scritture…” (Rom. 1:1-12).
Giacomo si presenta così:  “Giacomo, servitore di Dio e del Signor
Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella dispersione, salute” (Giac. 1:1).
Pietro si presenta così: “Simon Pietro,  servitore e apostolo di Gesù
Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella
giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo…” (2Piet. 1:1).
La rivelazione fu data a Giovanni quale servo affinché per mezzo di
lui tutti i servi ricevessero la stessa rivelazione: “La rivelazione di Gesù
Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai Suoi servitori le cose che debbono
avvenire in breve; ed Egli l’ha fatta conoscere mandandola per mezzo del
Suo angelo al Suo servitore Giovanni” (Apoc. 1:1).
Questo è ancora confermato nell’ultimo capitolo:  “Poi mi disse:
«Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, l’Iddio degli spiriti dei profeti,
ha mandato il Suo angelo per mostrare ai Suoi servitori le cose che debbono
avvenire in breve. Ecco, Io vengo tosto. Beato chi serba le parole della profezia di questo libro»” (Apoc. 22:6-7).
Quando si tratta del ministero, allora il nostro Signore e Redentore
doveva anche essere servo. “Ecco il Mio Servo, Io Lo sosterrò; il Mio Eletto
in cui si compiace l’anima Mia; Io ho messo il Mio Spirito su Lui, Egli
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insegnerà la giustizia alle nazioni. Egli non griderà, non alzerà la voce, non
la farà udire per le strade” (Is. 42:1-2).
In Matteo 12:18-21 ne abbiamo l’adempimento: “Ecco il Mio Servitore che ho scelto; il Mio Diletto, in cui l’anima Mia si è compiaciuta. …
Ei non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché
non abbia fatto trionfare la giustizia…”.
“Egli vedrà il frutto del tormento dell’anima Sua, e ne sarà saziato; per
la Sua conoscenza, il Mio Servo, il Giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà Egli stesso delle loro iniquità” (Is. 53:11)
Il Signore divenne Servo per adempiere nell’ubbidienza il compito
della redenzione. “Egli abbassò Se stesso, facendosi ubbidiente fino alla
morte, e alla morte della croce” (Fil. 2:8).
Quanto alla vocazione, Pietro era apostolo, quanto all’adempimento
del compito divino, era servo.
La stessa cosa vale per gli apostoli Giovanni e Giacomo: per quanto
riguarda la loro chiamata e il loro mandato, erano apostoli, per quanto
concerne l’adempimento del loro compito, erano servi di Cristo. Infatti
il Signore disse: “Ecco, Io vi mando…” (Mat. 10:16). “Come il Padre Mi
ha mandato, anch’Io mando voi” (Giov. 20:21). Dio ha dato alla Sua
Chiesa apostoli, profeti, dottori, evangelisti e pastori.
Gli apostoli e i profeti avevano ricevuto una chiamata diretta e personale senza la quale non ci può essere alcun mandato.
Paolo poteva riferire:  “Mentre ero per strada… verso mezzogiorno,
improvvisamente dal cielo mi sfolgorò intorno una gran luce” (Atti 22:6).
Ad una chiamata appartiene anche la destinazione divina: “Ed Egli disse:
«L’Iddio de’ nostri padri  ti ha destinato a conoscere la Sua volontà, e a
vedere il Giusto, e a udire una voce dalla Sua bocca». …  «Va’, perché Io ti
manderò lontano, ai Gentili»” (Atti 22:14, 21).
Ogni servo del Signore sapeva ciò che doveva fare. Giovanni il Battista poteva dire: “E io non Lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato
a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo” (Giov. 1:33).
Il fratello Branham poteva ripetere esattamente ciò che gli era stato
detto l’11 giugno 1933, e anche ciò che il messaggero celeste gli aveva
detto il 7 maggio 1946 con le parole: «Non temere, sono stato mandato
da te dalla presenza di Dio…». Però, quale Chiesa di Dio, che vantaggio
ne avremmo oggi se solo sapessimo quel che Dio ha fatto nel passato, se
solo sapessimo quali compiti erano in rapporto con i diversi mandati
compreso quello del fratello Branham, se non fossimo partecipi di ciò
che Egli fa attualmente.

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martedì 12 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Quando il Figlio dell'uomo si rivela e quando Egli viene - Ewald Frank

Più di cento volte il fratello Branham ha menzionato Luca 17:30:
“Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà”. Dobbiamo stare
attenti a questi due concetti: «quando Egli si rivela» e «quando Egli
viene». Nel nostro tempo il Figlio dell’uomo si è rivelato nella stessa
maniera di allora, quando Egli camminava sulla terra. Egli si è abbassato
nella Colonna di fuoco come al tempo di Mosé; il fratello Branham l’ha
vissuto nelle più di mille riunioni. Però questo non era il Suo ritorno,
questa era la Sua presenza soprannaturale quale conferma nelle riunioni.
Il 28 luglio 1962 il fratello Branham disse: «Per favore, notate questi due
concetti prima che io vi lasci. L’apparizione di Cristo e la venuta di
Cristo sono due cose differenti. Adesso Cristo appare nella pienezza
della Sua potenza. Dopo sarà la Sua venuta».
Il Messaggio dell’ora precede nel nostro tempo il ritorno di Cristo.
L’11 giugno 2013, erano trascorsi 80 anni da quando si udì il COSÌ DICE
IL SIGNORE: «Come Giovanni Battista è stato inviato quale precursore
della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato affidato
sarà un precursore della seconda venuta di Cristo». Il 10 febbraio 1960
il fratello Branham disse: «Non sarò io il precursore, ma il Messaggio
sarà il precursore». Il 15 gennaio 1963 disse: «Eppure adesso viene l’ora
in cui avverrà qualcosa. Il Messaggio andrà ad un’altra nazione, ad un
altro popolo. La Chiesa in America è praticamente chiamata fuori».
Dopo che il fratello Branham, il 12 giugno 1958 a Dallas, Texas, mi aveva
detto: «Fratello Frank, tu ritornerai con questo Messaggio in Germania», circa un’ora dopo, all’inizio della sua predicazione, disse: «Poco
prima un fratello della Germania mi ha abbracciato…». Il 18 gen-naio 1963 disse: «Forse per me è giunto il tempo di andare a Casa. Sem-bra proprio di sì. Se è così, allora qualcuno si presenterà e porterà avanti
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questo Messaggio. Sarà una persona strana. Però egli si presenterà dopo
di me e porterà avanti questo Messaggio». Lo stesso fratello Branham
mi ha detto il 3 dicembre 1962: «Aspetta con la distribuzione del Cibo,
finché non ne ricevi il resto. Fratello Frank, Dio ti ha chiamato a predi-care la Sua Parola…». Dopo che Dio ha preso il messaggero, secondo
l’incarico ricevuto, ho continuato a portare il Messaggio fino alle estremità della terra.

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domenica 10 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Oh, che giorno glorioso sarà - Ewald Frank

Il ritorno di Cristo, che tutti i credenti aspettano fin dalla Sua ascen-sione, sarà il più grande avvenimento di tutti i tempi nella storia della
salvezza, perché “così saremo sempre con il Signore” (1Tes. 4:17). Enoc
è stato rapito — ciò era realtà — “… e non fu più trovato” (Ebrei 11:5).
Colui che spiritualizza il ritorno di Cristo o crede che il rapimento sia
una rivelazione in cui si viene trasportati spiritualmente, ma che in realtà
non avviene, non è soltanto caduto vittima di un tragico errore, ma la
seguente parola è indirizzata a simili predicatori bugiardi: “Poiché molti
seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo ve-nendo in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo” (2Giov. 7). [Così viene
riportato il versetto 7 di 2Giovanni nella versione Darby della Bibbia in
francese, nella versione Zwingli e altre in tedesco — N.d.T.]
Per le vergini avvedute che non si lasciano sedurre vale ciò che Pietro
disse: “Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta (il ritorno)
del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abil-mente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della Sua maestà”
(2Piet. 1:16).
William Branham aveva il compito di portare alla Chiesa l’ultimo
Messaggio della chiamata fuori e della preparazione della Sposa. Di con-seguenza ha messo in risalto Matteo 25: «Adesso è il tempo di pulire le
lampade e di riempire i vasi con Olio!». Per ben trentasei volte ha parlato
della pioggia della prima e dell’ultima stagione. Il 21 gennaio 1961, con
grande certezza come Pietro il giorno di Pentecoste, il fratello Branham
ha perfino ripetuto la promessa di Gioele 2 in preghiera: «“Io spanderò
il Mio Spirito sopra ogni carne!”. Tu l’hai promesso. Negli ultimi giorni,
così Tu hai detto, la pioggia della prima e dell’ultima stagione scende-ranno insieme». Giacomo lo scrisse duemila anni fa: “Siate dunque pa-zienti, fratelli, fino alla venuta (al ritorno) del Signore. Ecco, l’agricoltore
aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto
la pioggia della prima e dell’ultima stagione” (Giac. 5:7). Poi segue l’esem-pio di Giobbe a cui Dio diede una doppia restaurazione (Giob. 42). Così
avverrà con la Chiesa ripiena dello Spirito Santo.
Nella predicazione «Il Rapimento», il fratello Branham ha detto
alcune cose difficili da capire. Però soltanto chi non è retto di cuore capirà
quanto è stato detto in modo sbagliato, come è già stato il caso con quanto
Paolo disse e che è stato menzionato da Pietro (2Piet. 3:16-17). Non si
deve leggere o ascoltare soltanto un’affermazione, si deve continuare a
leggere o ad ascoltare finché quest’affermazione che è difficile da com-prendere, venga chiaramente messa in luce. Chi riporta nella Scrittura
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tutto ciò che il messaggero disse ha l’assoluto infallibile della Parola di
Dio che rimane in eterno; rispetterà tutti i passi biblici che trattano il
tema, anche 1Corinzi 15, dal versetto 51 fino alla fine: “Ecco, io vi dico
un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in
un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà,
e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati…”. Allora il
corpo mortale sarà mutato nell’immortalità, allora la morte sarà som-mersa nella vittoria del Redentore crocifisso e risorto. “E quando questo
corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito im-mortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La morte è stata
sommersa nella vittoria»” (1Cor. 15:54).

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giovedì 7 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Beato colui che crede così come dice la Scrittura - Ewald Frank

Considerando il passo di 1Tessalonicesi, capitolo 4, dove rimane
ancora spazio per un fraintendimento, per un’interpretazione? Ci viene
detto inequivocabilmente che il Signore stesso, con voce d’arcangelo e
con la tromba di Dio, scende e che Egli dà il potente comando che risuona
come grido di risveglio per i morti. Già alla Sua ascensione i due angeli
hanno annunciato: “Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in
Cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui Lo avete visto andare in
Cielo” (Atti 1:11) e nel Salmo 47 sta scritto: “Dio sale tra grida di trionfo,
il Signore sale al suono di trombe” (Salmo 47:5). Esattamente così il Signore ritornerà.
Al Suo ritorno glorioso si tratta del potente comando del Signore
che ha vinto la morte, che l’ha vinta una volta per sempre, che poteva
dire alla risurrezione di Lazzaro: “Io sono la Risurrezione e la Vita…” e
a Giovanni sull’isola di Patmo: “Non temere, Io sono il Primo e l’Ultimo,
e il Vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le
chiavi della morte e dell’Ades” (Apoc. 1:17-18). Al ritorno di Cristo, i
morti in Cristo risorgeranno i primi e coloro che sono viventi in Lui
saranno mutati, e insieme saremo rapiti sulle nuvole ad incontrare il
Signore nell’aria. Amen! È COSÌ DICE IL SIGNORE!
Allora si adempiranno i seguenti passi biblici:
“Infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così
sarà la venuta del Figlio dell’uomo” (Mat. 24:27).
“Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato”
(Mat. 24:40).
“… perché com’è il lampo che balenando risplende da una estremità
all’altra del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel Suo giorno” (Luca 17:24).
“Io vi dico: in quella notte, due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e
l’altro lasciato” (Luca 17:34).
“Se lo Spirito di Colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi
mortali per mezzo del Suo Spirito che abita in voi” (Rom. 8:11).
“Sappiamo che quand’Egli sarà manifestato saremo simili a Lui, per-ché Lo vedremo com’Egli è” (1Giov. 3:2).

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Riassunto delle riunioni avute il 02/11/2013 e 03/11/2013 a Krefeld. Missionario Ewald Frank


Sabato, novembre 2013, Krefeld
  1. Green, un vecchio amico di Branham, farà probabilmente visita a Krefeld.
  2. Domanda fatta riguardo alla chiamata del fratello Frank, se fosse riferito al singolare o al plurale; riferimento a Giosuè 1:11, è al plurale, tutti devono rifornirsi del cibo spirituale.
  3. Gerusalemme è stata citata 780 volte nella Bibbia, 155 volte il monte Sion; ‘’Gaza non sarà più’’
  4. Solo ciò che è scritto nella Bibbia è biblico, le cose scritte altrove no.
  5. Sono passati 80 anni dalla chiamata di Branham; confronto con le promesse fatte da Dio ad Abramo e altri adempimenti che non sono avvenuti in tempi brevi.
  6. Il fratello Frank cita un personaggio televisivo del Perù e l’evento che l’ha visto come protagonista; non combattiamo carne e sangue ma gli ‘’spiriti d’errore’’.
  7. 2corinzi 4:1-6
  8. C’è chi conosce la lettera, chi ha la rivelazione
  9. Citazione del paragone fatto da Branham riguardo l’incredulità; il dubbio è il principio di ogni male
  10. Bisogna essere di fuoco e non tiepidi
  11. Ogni dubbio viene dal diavolo
  12. La Fede senza le opere è morta; la Fede è collegata alle nostre esperienze; Fede e ubbidienza collegate
  13. Romani 10:9-10/16-21; col cuore si crede e con la bocca si confessa; non si deve ripetere cose già dette. 
  14. Parole contro chi contraddice la Parola
  15. I membri della chiesa primitiva erano di un sol cuore e di un solo spirito, sarà nuovamente così
  16. Qualcuno può essere deluso perché non vede manifesta l’azione dello Spirito e dei ministeri, ma Dio aspetta che chiunque arrivi da fuori debba lasciare tutto. Tante culture, tanti credo, tanto caos.
  17. Gli scribi e i farisei hanno sempre criticato il Signore
  18. Ebrei 3:12; un cuore incredulo è malvagio.
  19. Bisogna riconoscere l’ultima visitazione di Dio
  20. Racconto dei viaggi fatti in Africa
  21. Non ha senso parlar di rapimento se non riconosciamo di essere perduti

Domenica, novembre 2013, Krefeld

  1. Chi si tira indietro non è gradito da Dio e noi ci separiamo da essi
  2. Tutto si ottiene per Fede; Enoc è il giusto esempio
  3. Bisogna approfondire la Parola
  4. 2 corinzi 11:2; Paolo non voleva che ci fosse un miscuglio, Satana semina il dubbio facendo giungere il peccato; non c’è spazio per la nostra opinione quando si tratta della Parola.
  5. 1986; Frank fa il voto col Signore chiedendo che chiunque ascolti la Parola proclamata da lui sarà anche nel Regno dei cieli.
  6. 1981; il Signore prenderà a casa i suoi, tutti giovani, senza peccato né malattia (visione del fratello Frank)
  7. Non solo la teoria ma vivere ciò di cui si parla e ciò che si ascolta della Parola
  8. 2corinzi 15:3; timore della seduzione dei credenti così com’è successo con Eva
  9. C’è bisogno della Rivelazione per comprendere che gli ultimi versetti di Malachia si sono compiuti nel nostro tempo; Matteo 17:8-12: Elia e le sue differenti venute, nel decimo versetto si tratta di Branham, nel dodicesimo no.
  10. Opponiamoci al nemico, se il ministero di Elia, quindi di Branham, è scritto ed è stato promesso, accettiamolo.
  11. Frank è condotto dall’unzione dello Spirito di Dio
  12. Bisogna rimanere nella Parola, qualunque argomento può essere contestato se si dubita.
  13. Luca 1:16-17
  14. Non lasciatevi coinvolgere in nessuna discussione perché si sta compiendo la Volontà di Dio in questo tempo; a chi non crede non viene rivelato: ‘’il mondo non mi vedrà più ma voi mi vedrete’’. Il Signore smetterà di parlare in parabole per poter parlare chiaramente.
  15. Cita quando è stato ordinato di rifornirsi di provviste e alimenti; Dio ha mandato una fame per  la Sua Parola in questo tempo, ha fatto sì che nessuno possa prendersi il merito di aver capito qualcosa, tutto è stato rivelato da Dio.
  16. Nessuno può testimoniare oggigiorno un’esperienza, una chiamata, come quella di Paolo, Branham (Frank).
  17. Il Signore che ha portato la corona di spine ha tolto da noi la maledizione e se ne è fatto carico Lui stesso, Lui che camminò in Eden; ‘’Morte dov’è il tuo pungolo, dov’è la tua vittoria?’’
  18. Le promesse di Dio sono indirizzate sempre ai vincitori; romani 14:4
  19. Frank afferma di essere anche lui solamente un uomo ma si conforta di non aver agito intenzionalmente per danneggiare qualcuno, non può farci nulla se talvolta capita in certe circostanze. Un gruppo di fratelli disse a Frank che avrebbero pregato perché rimanesse umile ma per lui non ce n’è bisogno; riceve umiliazioni quotidianamente. Romani 14:10, non preoccupatevi di nessun fratello , badate a voi stessi perché saremo tutti giudicati davanti al tribunale di Dio; Branham, Paolo e Pietro compresi; ma non si tratta del giudizio finale dopo i 1000 anni; 2 corinzi 5:10; 1tessalonicesi 2:18
  20. Distinzione tra le varie venute del Signore ed il  Ritorno di Gesù Cristo; chi si vuole vantare, si vanti nel Signore, 2Timoteo 4:8; 1Pietro 5:4
  21. I giovani siano sottomessi agli anziani e tutti si rivestano di umiltà, l’umile si riflette nello specchio della Parola; abbassatevi affinché il Signore vi innalzi al momento giusto.
  22. La Chiesa-Sposa non passerà la tribolazione, se qualcuno comunque è in distretta ne sia ugualmente riconoscente al Signore. Morire in Cristo per poi vivere in Lui. In mezzo all’adunanza nessuno fa di proposito qualcosa contro la Parola di Dio. In Genesi Dio compì tutto il settimo giorno e questo gli piacque, ma cominciò facendo luce e separando la luce dalle tenebre e la Verità dall’inganno; chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.
  23. Si restaurerà ogni cosa nella sua Chiesa; la chiamata fuori e la separazione sono collegati alla struttura di Krefeld e al lavoro che viene svolto lì per tutto il mondo; cita quando ricevette l’ordine direttamente da Dio di consacrare il terreno attiguo alla prima struttura per accogliere la gente che sarebbe venuta da tutto il mondo.
  24. Prima del battesimo ci vuole pentimento e accettazione sincera di  Cristo. Se sentite la Sua voce non indurite il vostro cuore.
  25. Sarà un brevissimo tempo e chi deve venire verrà e ci prenderà per essere Sua proprietà per l’eternità.



martedì 5 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Avverrà esattamente così - Ewald Frank

Anche riguardo a 1Tessalonicesi 4:13-18 dobbiamo rimanere nel
tema e nei fatti. Qui si tratta prima di coloro che si sono addormentati
in Cristo: “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli
che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per
mezzo di Gesù, ricondurrà con Lui quelli che si sono addormentati”.
E affinché tutti prendano la cosa sul serio, l’apostolo scrive: “Poiché
questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali
saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si
sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’ar-cangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal Cielo, e prima risusciteranno
i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme
con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre
con il Signore”. Al Suo ritorno il nostro Signore non viene sulla terra,
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ma L’incontriamo nell’aria e saremo rapiti in alto per la Cena delle Nozze
(Apoc. 19.7).
È degno di nota che la Bibbia parla soltanto di un arcangelo, e questo
è Michele, che viene designato anche quale principe (capo) e quale pro-tettore (difensore) (Dan. 10:13-14, 21).
In Daniele 12:1 sta scritto riguardo a Israele: “In quel tempo sorgerà
Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo…”.
Nell’epistola di Giuda, sta scritto: “Invece, l’arcangelo Michele, quan-do contendeva con il diavolo disputando per il corpo di Mosè, non osò
pronunziare contro di lui un giudizio ingiurioso, ma disse: «Ti sgridi il Si-gnore!»” (Giuda, v. 9).
In Apocalisse 12 l’arcangelo Michele è citato in rapporto con il gran-de avvenimento del rapimento. Per prima cosa si parla dei vincitori che,
quale «Figlio maschio», vengono rapiti presso a Dio e al Suo trono:
lo Sposo prende la Sposa vincitrice nella Gloria davanti a tutte le potenze
vinte che regnano nei luoghi celesti (Ef. 6:12). Quando sale nel Cielo
nasce una battaglia: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dra-gone. Allora Michele getta giù l’accusatore dei fratelli insieme a tutto il
suo seguito. La schiera dei vincitori sale e Satana viene gettato giù. “Il
gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore
di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati
anche i suoi angeli” (Apoc. 12:9). Allora finisce l’accusa “dei fratelli” che,
tramite il Sangue, la Parola e lo Spirito, sono stati resi perfetti. “… perché
è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li
accusava davanti al nostro Dio. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del Sangue
dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato
la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte” (Apoc. 12:10-11).
La dottrina secondo la quale l’Agnello avrebbe lasciato il trono della
grazia nel 1963 quando il fratello Branham ha predicato sull’apertura
dei Suggelli e “sarebbe sceso nel Messaggio” è falsa, è un tragico equi-voco. L’Agnello non era affatto sul trono, l’Agnello stava tra il trono e
i 24 anziani: “Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in
mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immola-to…” (Apoc. 5:6). Sul trono era seduto Colui che vive nei secoli dei secoli
e l’Agnello andò lì e prese il Libro dalla Sua mano destra (Apoc. 5:7).
Così Giovanni l’ha visto duemila anni fa sull’isola di Patmo. Il Sangue
del Nuovo Patto rimane fino al compimento sul trono della grazia, cioè
sull’Arca del Patto nel Luogo santissimo (Es. 25:17-22; Lev. 16).  Lì il
Redentore, quale Sommo Sacerdote e Mediatore del Nuovo Patto, ha
offerto il Suo Sangue (Ebrei 9:5-15); lì rimane finché il consiglio di sal-vezza di Dio con tutti i credenti sia adempiuto. Anche dopo il rapimento,
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durante la grande tribolazione, ci saranno ancora dei credenti che lave-ranno le loro vesti nel Sangue dell’Agnello (Apoc. 7:9-17).

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domenica 3 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - “Io tornerò e vi accoglierò presso di me” (Giov. 14:1-3) - Ewald Frank

Il ritorno di Cristo, e tutto quanto avverrà allora, ci viene descritto
dettagliatamente in molti passi della Bibbia. Era il tema principale degli
apostoli e anche del fratello Branham, e anche noi abbiamo scritto più
volte su questo tema. Purtroppo, le più diverse affermazioni che il fratello
Branham ha fatto su questo tema, particolarmente nella predicazione
«Il Rapimento», vengono strappate dal loro contesto dai cosiddetti “pre-dicatori del Messaggio” e non vengono ordinate nella Bibbia. Così nei
“gruppi del Messaggio” è sorta una spaventosa confusione. Da queste
dottrine particolari e non bibliche sono sorti diversi gruppi in molte città.
Però ogni dottrina che non è fondata sui passi della Scrittura apparte-nenti ad uno stesso tema, può essere soltanto un’eresia. Dio è soltanto
nella Sua Parola e in nessuna interpretazione. Lì è il nemico che si na-sconde, il seduttore, che è all’opera tramite lo spirito dell’errore.
Nelle sue predicazioni, il profeta ha messo in risalto, per più di cento
volte, che Satana ha aggiunto soltanto una sola parola a ciò che Dio aveva
detto ad Adamo nel Paradiso. Così è riuscito a seminare il dubbio in Eva
riguardo a ciò che Dio aveva detto e, tramite il peccato dell’incredulità,
a sedurla conducendola a peccare spiritualmente e fisicamente. Paolo
temeva che Satana facesse anche questo con i credenti che non badano
molto alla Parola (2Cor. 11) Però gli eletti non possono essere sedotti,
sono predestinati (Rom. 8:38-39). Chi appartiene alla Chiesa-Sposa di
Cristo crede ogni parola di Dio così come sta scritta, non aggiunge asso-lutamente niente, non toglie niente, non cambia nulla (Apoc. 22:16-21).

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C'è un sangue migliore del mio


C'è un cielo per ogni uomo
io il mio un po' lo temo,
perché quando il sole sorge
so che una prova insorge

senza che io la sappia affrontar
e nemmeno poterle scappar.

Devo imparare a soffrire,
devo imparare a gioire,
devo pensare e poi dire,
devo ascoltare questo cuore

che tutt'ora non mi vuole parlar
e da nessuno si lascia domar.

C'è un sangue migliore del mio,
racchiude la potenza di Dio,
le ferite risanerà,
la malattia annienterà,

e un fuoco divamperà,
il mio cuore purificherà.

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sabato 2 novembre 2013

Diretta da Krefeld - 02/11/2013 alle 19,45 e 03/11/2013 ore 09,45 - missionario Ewald Frank

Diretta da Krefeld - 02/11/2013 ore 19,45 e 03/11/2013 ore 09,45; per visionare clicca qui!

Per chi ha una navigazione lenta consigliamo di connettersi a questo link per ricevere solo l'audio della riunione.

Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.



Reato penale di opinione anti-UE in Grecia

28 ottobre

Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.

Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.

Prepariamoci dunque, perché la nuova ideologia che sta mietendo vittime in molti paesi europei, imporrà presto i suoi diktat di regime anche a noi.

L'ultimo impero inizia ad esercitare il suo potere; chi ha orecchie per sentire, oda...

Fonti1
Fonti2

venerdì 1 novembre 2013

Missionario Ewald Frank - Bruxelles, 25/12/1998


Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank il 25/12/1998 a Bruxelles.
Predicazione e chiarimenti della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine, basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Introduzione - Ewald Frank


Vi saluto cordialmente nel mondo intero con i seguenti passi biblici: “L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la Parola del nostro Dio sussiste in eterno” (Is. 40:8). “E questa è la Parola della Buona
Novella che vi è stata annunziata” (1Piet. 1:24-25). Il piano di redenzione di Dio con Israele e la Chiesa d’infra le nazioni comprende l’adempimento di tutte le promesse e la piena armonia del-l’Antico e del Nuovo Testamento. Giosuè poteva testimoniare: “Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono” (Gios. 21:45). Nel compimento potremo dire la stessa cosa (Rom. 8:30).
La vera fede è ancorata soltanto nelle promesse di Dio. Abrahamo credette ciò che Dio gli aveva promesso (Gen. 18) e ne vide l’adempi-mento (Rom. 4:17; Gal. 3:8). La condizione era di ordinare “… ai suoi
figliuoli, e dopo di sé alla sua casa, che  s’attengano alla via dell’Eterno per praticare la giustizia e l’equità, onde l’Eterno ponga ad effetto a pro d’Abra-hamo quello che gli ha promesso” (Gen. 18:19b). Le promesse sono legate alla fede, il loro adempimento all’ubbidienza. Se non c’è una promessa nella Parola per qualche cosa, allora non ci può essere neanche l’adem-pimento.
Noi, a cui il Signore ha parlato tramite la Sua Parola e il Suo Spirito e che crediamo le Sue promesse per questo tempo, vale il giuramento che Dio ha fatto ad Abrahamo in Genesi 22:15-19: “Infatti, quando Dio
fece la promessa ad Abraamo, siccome non poteva giurare per qualcuno maggiore di Lui, giurò per Sé stesso, dicendo: «Certo, ti benedirò e ti molti-plicherò grandemente»”. Dio ha preso la responsabilità per l’adempimen-to. “Così Dio, volendo mostrare con maggiore evidenza agli eredi della promessa l’immutabilità del Suo proposito, intervenne con un giuramento; affinché mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci era messa da-vanti” (Ebrei 6:13-18). Dio è veritiero. Egli ci ha confermato l’immuta-bilità del Suo consiglio con un giuramento e ci ha fatto sapere per sempre che Egli stesso veglia sulla Sua Parola e adempie ogni cosa.
Come da Abrahamo, così anche dai veri credenti, la vera benedizio-ne è legata alla fede e all’ubbidienza (Gen. 22) e, senza fede e senza ubbidienza, nessuno può piacere a Dio (Ebrei 11:6). “Tu vedi che la fede
agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa” (Giac. 2:22). Per mezzo delle promesse della Parola che crediamo, siamo resi partecipi della natura divina e soltanto così le sette virtù spirituali elencate, che sono adagiate nell’amore di Dio, possono essere manife-state tramite la potenza di Dio (2Piet. 1:3-11). Soltanto l’amore perfetto entrerà lassù (1Cor. 13). “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come Io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri” (Giov. 13:34). “L’amore non fa nessun male al prossimo; l’amore quindi è l’adempimento della legge” (Rom. 13:10). Per i veri credenti si tratta di credere biblicamente, cioè così come dice la Scrittura, di essere battezzati in acqua biblicamente tramite una sola immersione nel Nome del Signore Gesù Cristo: “Udito questo, furono battezzati nel Nome del Signore Gesù” (Atti 2:38-39; 19:5-6) e vengono battezzati biblicamente con lo Spirito Santo. “Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (1Cor. 12:13).
Così era nella Chiesa nel principio, così deve essere alla fine. Solo se crediamo le promesse della Parola, le sperimenteremo in realtà. Allora siamo figli della promessa (Gal. 4:28).
Ciò vale anche per l’essere sigillati con lo Spirito Santo promesso (Ef. 1:13) — che è una condizione assoluta per la redenzione del nostro corpo al ritorno di Cristo. Paolo scrive:  “Se lo Spirito di Colui che ha
risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del Suo Spirito che abita in voi” (Rom. 8:11).
Molti sono battezzati e unti dallo Spirito, soprattutto coloro che appartengono al movimento pentecostale, nonostante ciò che credono, insegnano e praticano — perfino i falsi profeti e i falsi cristi (Mat. 7:21-24; Mat. 24). Per i veri credenti che sono fondati su Cristo, le promesse, l’unzione e il sigillo di Dio vanno insieme. “Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in Lui; perciò pure per mezzo di Lui noi pronunciamo l’«Amen» alla gloria di Dio. Or Colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; Egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2Cor. 1:20-22).
L’apostolo Paolo approfondisce quest’ultimo importante tema e
contrappone la proclamazione della Parola, della Parola della Verità
alle false dottrine (2Tim. 2:15-18). Poi segue il carattere della vera Chie-sa: “Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo
sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono Suoi», e «Si ritragga dall’iniquità
chiunque pronunzia il Nome del Signore!»” (2Tim. 2:19).
La Chiesa dell’Iddio vivente non è un castello di menzogne. Paolo
scrive: “… nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella
Casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della Verità”
(1Tim. 3:15). Malgrado tutte le false dottrine presenti in tutte le Chiese,
il fondamento rimane, come pure l’edificazione della Chiesa di Gesù
Cristo e porta il Sigillo di Dio. Sì, il Signore conosce i Suoi, e i Suoi
Lo conoscono. Ancora oggi vale ciò che Egli disse: “Io edificherò la Mia
Chiesa…”.
La pioggia spirituale cade sopra ogni carne (Ebrei 6:7-8) — però si
tratta della semenza che è stata seminata. “La discendenza Lo servirà…”
(Salmo 22:31). Il fratello Branham disse: «Potete essere unti nel secondo
ambito ed esercitare dei doni spirituali senza essere nati di nuovo nella
vostra anima». “Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere pec-cato, perché il Seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare
perché è nato da Dio” (1Giov. 3:9). Per questo motivo, riguardo all’essere
sigillati, deve essere posto l’accento sul Seme della Parola. La Semenza
è la Parola di Dio (Luca 8:11). L’essere sigillati con lo Spirito di Dio, che
è lo Spirito della Verità (Giov. 15:26), può accadere soltanto dopo aver
accettato consapevolmente la Parola della Verità, dopo che L’abbiamo
creduta e ci sia stata rivelata. “In Lui voi pure, dopo aver ascoltato la Parola
della Verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in Lui, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso” (Ef. 1:13). Non
si può essere sigillati con lo Spirito Santo se viene seminata della falsa
semenza tramite interpretazioni e se vengono credute delle false dottri-ne. Soltanto la rivelazione divina della Parola verrà sigillata nei veri di-scepoli: “Si chiuda questa testimonianza, sigilli questa rivelazione nel cuore
dei Miei discepoli” (Is. 8:16). Una dottrina che non viene confermata nella
Bibbia non può essere biblica. Con autorità divina l’apostolo Giovanni
scrive che  nessuna menzogna proviene dalla Verità (1Giov. 2:21). La
menzogna è il travisamento della Verità ad opera di Satana fin dal giar-dino di Eden. Solo Dio, che è solo nella Sua Parola, è verace benché ogni
uomo è un bugiardo (Rom. 3:4)
Nello stesso capitolo l’apostolo scrive in rapporto con il ritorno
di Cristo promesso: “E ora, figlioli, rimanete in Lui affinché, quando Egli
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apparirà, possiamo aver fiducia e  alla Sua venuta  (al Suo ritorno) non
siamo costretti a ritirarci da Lui, coperti di vergogna” (1Giov. 2:28).
Senza compromessi l’apostolo, che il Signore stesso aveva incaricato,
viene al dunque:  “Carissimi, non crediate a ogni spirito,  ma provate gli
spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel
mondo” e include tutti coloro che credono alla sua testimonianza: “Voi
siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché Colui che è in voi è più grande
di colui che è nel mondo”.  Riferendosi alla predicazione, l’apostolo scri-ve: “Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ascolta noi, chi non è da Dio non
ci ascolta. Da questo conosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell’er-rore” (1Giov. 4:1-6). È un parlare chiaro, non è mettersi in mostra; è una
sfida divina di un messaggero di Dio chiamato. La stessa cosa vale ancora
oggi, se una chiamata è stata data: Colui che Dio manda predica e insegna
solo ciò che dice la Parola e tutti coloro, che sono nati di nuovo dalla
Parola-Semenza, odono la Parola di Dio.
COSÌ DICE IL NOSTRO SIGNORE: “Chi è da Dio ascolta le parole di
Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio” (Giov. 8:47).
Così era in quel tempo, così è oggi. Ci furono sempre due gruppi: gli uni
accettavano, gli altri rigettavano.
Come Giovanni testimoniò, così risultò vero per Paolo e anche per
il fratello Branham; e solo colui che era da Dio ascoltava, credeva e
accettava. Ciò concerne me e tutti coloro che in questo tempo apparten-gono alla Chiesa-Sposa. Ci sono sempre entrambi: prima colui che semi-na la buona Semenza, e poi colui che semina le zizzanie (Mat. 13:24-41).
Ci sono entrambi: la Parola e l’interpretazione, lo Spirito della Verità e
lo spirito dell’errore, ma mai uscirà da una fonte il dolce e l’amaro e mai
si raccoglieranno fichi dalle spine (Giac. 3:11-12). Rimane così: Se Dio
manda qualcuno, allora può fidarsi che proclamerà la Parola che rimane
in eterno, come Pietro ha testimoniato (1Piet. 1:25). Chi non rispetta la
Verità della Parola, chi non L’applica, è condannato sotto l’influenza
dello spirito dell’errore a credere alla menzogna (2Tes. 2:10-12).
L’apostolo Paolo scrive ai veri credenti: “Ma noi dobbiamo sempre
ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio
vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella
Verità” (2Tes. 2:13). In questo si dimostra la vera elezione di coloro che
appartengono alla Chiesa-Sposa: tramite il Sangue dell’Agnello saranno
redenti (Ef. 1:7) e, tramite la Parola della Verità, saranno santificati
(Giov. 17:17). Soltanto colui che è nella Parola di Dio può essere nella
volontà di Dio. “La Tua volontà sia fatta!”. “In virtù di questa «volontà»
noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta
una volta per sempre” (Ebrei 10:10).

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