domenica 26 maggio 2013

VISIONE 7000; INFORMAZIONE GLOBALE - LA CREAZIONE MAESTOSA - EWALD FRANK

LA CREAZIONE MAESTOSA

La realizzazione del piano divino della salvezza ebbe inizio già fin dalla creazione. Certamente ciascuno di noi ha già ammirato la creazione maestosa. Purtroppo non tutti ne deducono per logica l’esistenza del Creatore, anche se tutti sanno che, prima dell’edificio, c’era il costruttore edile, prima dell’orologio, c’era l’orologiaio, ecc. È risaputo che, fin dal tempo in cui gli uomini con le loro grandi invenzioni hanno realizzato cose fin allora credute impossibili, l’esistenza stessa di Dio viene messa in dubbio e il racconto della creazione viene ritenuto inverosimile, soprattutto da quando Darwin pubblicò le sue tesi nel 1859. Negli ultimi secoli, filosofi atei hanno reso attendibili le loro teorie contraddittorie e, nel contempo, hanno indotto l’umanità all’incredulità. Dio viene disconosciuto e l’uomo festeggiato. Si asserisce perfino che tutte le cose si siano formate da sé stesse. Chiunque crede questo potrebbe allo stesso modo negare il proprio padre e la propria madre e asserire di essersi formato da sé e di essere il risultato dell’evoluzione. 

Chi potrebbe mai immaginare che il cosmo nella sua sconfinata immensità, con le sue innumerevoli stelle e con la sua perfetta armonia sia venuto all’esistenza da sé stesso, per esempio per mezzo di un’esplosione primordiale? Fino ad oggi non si è presentato ancora nessuno in grado di poter migliorare la benché minima cosa nella creazione maestosa. Pensiamo agli innumerevoli esseri viventi negli oceani ai quali sono state destinate delle condizioni di vita ideali, oppure ai milioni di specie di animali e di uccelli viventi su tutti i continenti e come questi sono dovunque perfettamente adeguati alle differenti condizioni climatiche! 

Così come il Creatore ha creato e ordinato nel principio tutte le cose per mezzo della Sua Parola onnipotente, così esse esistono ancora oggi. Fin dall’origine della terra si semina e si raccoglie ogni anno, come Dio il Signore aveva stabilito fin dal principio: “Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai” (Genesi 8:22). Solo là dove l’uomo sbadatamente s’intromette nella natura, sorgono delle irregolarità. Quotidianamente miliardi di persone vengono nutrite e, se tutto fosse distribuito in modo equo, nessuno sulla terra dovrebbe patire la fame. Ogni anno, Dio non solo mantiene noi stessi e numerosi esseri viventi, ma, tramite la natura, ci tiene una potente predicazione sulla vita, la morte e la risurrezione. Ogni primavera si sveglia la nuova vita che porta nuovi frutti. Segue l’estate con la ricca raccolta, viene l’autunno durante il quale le foglie cadono dagli alberi e la natura muore. Poi segue il letargo invernale e, certamente, di nuovo il risveglio con lo stesso ritmo la prossima primavera. “Infatti quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato; poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue” (Romani 1:19-20).

Anche il fatto che ogni essere vivente si riproduce secondo la sua specie rimarrà per sempre. Ancora oggi si semina la stessa semenza che spuntò per la prima volta alla creazione della terra; crescono gli stessi alberi che portano gli stessi frutti e le stesse razze animali vivono ancora oggi sulla terra. Anche l’uomo, la corona della creazione, è ancora oggi lo stesso di Adamo ed Eva. All’uomo è stata data facoltà creativa; ciò è stato dimostrato negli ultimi cento anni e, soprattutto, negli ultimi cinquant’anni. Abbiamo vissuto lo sviluppo dal carro a cavalli all’aeroplano fino all’astronave. In linea di massima l’uomo è in grado di eseguire tutto ciò che si propone, come Dio disse: “Ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare” (Genesi 11:6). Ho preso coscienza di questo fatto particolarmente il 9 dicembre del 1995, quando l’astronauta di Apollo 16, il generale fuori servizio dott. Charles Duke, riferì a Berlino del suo viaggio sulla luna in aprile 1972. 

C’è una sola cosa che l’uomo non è in grado di fare: creare la vita. Coloro che credono all’evoluzione e parlano di una cellula primitiva dovrebbero però dirci, in questo caso, chi ha creato la cellula primitiva e chi le ha dato la vita! A questo punto si potrebbe anche chiedere chi ha messo in tutti gli esseri viventi l’inclinazione alla propagazione. Perché gli atei non seminano del grano prodotto artificialmente? Perché sanno benissimo che non germinerebbe, non portando in sé alcun germe di vita. In verità, ogni uomo che pensa in modo sensato dovrebbe poter dedurre dalla creazione potente, universale e maestosa, l’esistenza del Creatore sovrano e onnipotente. Se l’uomo non si fosse allontanato da Lui, potrebbe credere nella Sua Parola e nel racconto della creazione che quotidianamente si verifica sotto i nostri occhi. Per tutti coloro che sono degni della Vita eterna, Dio e la Parola di Dio rimangono eternamente veri e degni di fede.  

sabato 25 maggio 2013

VISIONE 7000; INFORMAZIONE GLOBALE - IL RITORNO DI CRISTO - EWALD FRANK

IL RITORNO DI CRISTO

Dio, il Creatore, ha un piano con la creazione e, quale Redentore, ha un piano con i redenti. Colui che crede all’esistenza di un Dio personale è convinto che non affida nulla al caso. Così dice il Signore: “Io sono Dio… che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora avvenute; che dico: Il mio piano sussisterà…” (Isaia 46:10). “Perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra, in modo definitivo e reciso” (Romani 9:28). 

Chi conosce bene le Sacre Scritture sa che l’annuncio della venuta del Redentore, in tutto l’Antico Testamento, fin dal giardino di Eden (Genesi 3:15), era la speranza del popolo di Dio. Parimenti il ritorno di Gesù Cristo, del Redentore, è la speranza del popolo di Dio fin dall’inizio del Nuovo Testamento — dal giorno della Sua gloriosa ascensione. Il Signore disse: “…io tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Adesso, questo avvenimento, il più grande della storia della salvezza, è proprio imminente. Secondo le notizie giornalistiche apparse alla fine del 1995, in tutto il mondo, vi sono milioni di persone che aspettano questo avvenimento. Vi sono tuttavia anche fanatici religiosi, come dimostrano gli ultimi tragici fatti della setta dell’«Ordine del tempio del sole», dei quali nell’ottobre del 1994 si suicidarono in cinquantatré, nel dicembre del 1995 in sedici. Da quanto riferito dai quotidiani, essi tenevano le loro funzioni cinque volte al giorno indossando il cappuccio dell’Ordine e celebravano la messa tutti i giorni. Sono dei ciarlatani che sorgono in continuazione e screditano la vera fede. Ci sono però anche delle persone che credono secondo la Bibbia e aspettano con gioia il ritorno di Gesù Cristo, conducendo una vita del tutto normale. Sono persone sensate, chiare e sincere nel loro agire e nel loro camminare. 


Sapere se il promesso ritorno di Gesù Cristo e gli avvenimenti annunciati che seguiranno avverranno prima o dopo la svolta del millennio, cioè prima o dopo il 2000, questo spetta solo a Dio. I segni dei tempi, ai quali dovremmo prestare attenzione, ci fanno tuttavia capire chiaramente che il tempo si è avvicinato. Stabilire una data, come si è sempre cercato di fare nel passato — Dio sia ringraziato — non è possibile e neanche necessario. Infatti, nella profezia biblica, l’anno comprende 360 giorni e non, come siamo abituati, 365 giorni. Già da questo risulta una notevole differenza di tempo. È certo che nessuno conosce né il giorno né l’ora tranne Dio solo. Ma, per il nostro orientamento, ci sono state date nelle Sacre Scritture delle predizioni chiare come segni di riconoscimento. 


Alla prima venuta di Cristo si adempirono più di 100 profezie dell’Antico Testamento. Tutti i particolari essenziali riguardanti Lui — incominciando dalla Sua generazione soprannaturale, dalla Sua nascita a Betlemme, dal Suo ministerio, dal Suo soffrire e dal Suo morire fino alla Sua risurrezione e alla Sua ascensione — erano stati predetti nella profezia dell’Antico Testamento. Si può dire la stessa cosa del tempo prima della seconda venuta di Cristo. È sbalorditivo leggere i passi biblici corrispondenti e vedere come sono oggi di grande attualità. 


Già 2000 anni fa, l’apostolo Pietro vide per lo Spirito che la gente si sarebbe beffata del ritorno di Cristo, come d’altronde avviene proprio nei nostri giorni. I principali criticoni sono teologi increduli che non comprendono il piano cronologico di Dio e il modo di stesura della Sacra Scrittura. Per esempio, pretendono che gli apostoli e anche Gesù stesso si siano sbagliati persino nell’ultimo capitolo del Nuovo Testamento quando Egli disse: “Ecco, io vengo tosto!”. La Sacra Bibbia però è stata scritta in modo da essere valida in ogni tempo. Ogni parola scritta può essere predicata e creduta durante l’intero tempo della grazia fino al momento in cui si verifica realmente l’avvenimento preannunciato. 


L’apostolo Pietro puntualizza questo tema e scrive: “Sapendo questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze e diranno: Dov’è la promessa della sua venuta?”. A cui egli stesso risponde: “Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi” (2 Pietro 3:3-9). Tuttavia non rimane più molto tempo per gli schernitori; il loro ridere e il loro bestemmiare saranno mutati in pianto e stridore dei denti. “Non v’ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7). Secondo la testimonianza delle Sacre Scritture, Cristo ritornerà fra poco come Egli ha promesso, e rapirà i Suoi nella gloria (1 Tessalonicesi cap. 4), prima che inizi il periodo della Grande tribolazione (1 Tessalonicesi 1:10). 


Prima che il Signore Gesù ci precedesse nella gloria, diede ai Suoi la promessa di ritornare e di prenderli con Sé (Giovanni cap. 14). Al Suo ritorno tutti i figliuoli di Dio, addormentatisi in Cristo e partecipi della «prima risurrezione», verranno risuscitati, e coloro che sono viventi e in Cristo verranno mutati e rapiti al Suo incontro per essere sempre con Lui (1 Tessalonicesi 4:13-18). Lo vedranno e saranno mutati a Sua immagine (1 Giovanni cap. 3). Come è certo che è stato predetto nella Parola di Dio, così avverrà.

lunedì 13 maggio 2013

VISIONE 7000; INFORMAZIONE GLOBALE - IL GIORNO DEL SIGNORE - EWALD FRANK


IL GIORNO DEL SIGNORE

Appena il «giorno della salvezza» sarà terminato (Isaia 49:8; 2 Corinzi 6:2), proprio prima del «giorno del Signore», dunque prima del settimo millennio, ossia del «terzo millennio» dell’era cristiana, il mondo verrà colpito da terribili giudizi e piaghe dell’ira di Dio. Nel Vangelo di Matteo (Matteo cap. 24) e in altri brani, il Signore Gesù stesso ha indicato diverse circostanze concomitanti. Egli parlò di guerre e di rumori di guerre, di terremoti, carestie e catastrofi di ogni specie e aggiunse: “Ma tutto questo non sarà che principio di dolori”. Terremoti e catastrofi naturali di ogni specie continueranno ad aumentare fino al terremoto in California sulla Costa occidentale degli Stati Uniti (faglia di San Andreas) — terremoto atteso già da molto tempo che supererà ogni previsione e che gli scienziati si aspettano da un momento all’altro. Di solito le doglie precedono una nascita. Secondo la lettera di Paolo ai Romani (Romani 8:19-22), tutta la creazione geme e aspetta in travaglio una nuova nascita. Gesù annunciò la Grande tribolazione così: “Perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà” (Matteo 24:21).

Nell’Evangelo di Luca e anche in altri passi biblici ci è detto ciò che avverrà durante la Grande tribolazione: “E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle; e sulla terra, angoscia delle nazioni, sbigottite dal rimbombo del mare e delle onde; gli uomini venendo meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate” (Luca 21:25-26).

Qui non possiamo entrare nei dettagli delle catastrofi inimmaginabili e dei «giudizi apocalittici dell’ira divina» predetti nella Sacra Scrittura, giudizi che colpiranno l’umanità empia dopo il rapimento della «Chiesa–Sposa» di Gesù Cristo. Dio il Signore comandò agli uomini, ai quali aveva dato questa terra, di rendersela soggetta in comunione con Lui. Distaccato da Lui, l’uomo distrugge la terra e anche sé stesso. Preoccupati, gli esperti parlano dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, dell’ambiente in genere, e del pericolo che porta con sé il buco nell’ozono, dell’«effetto serra», che causerà una catastrofe nel clima — fino allo scioglimento dello strato di ozono, cosicché, secondo quello che dice la Sacra Scrittura, l’irraggiamento del sole sarà sette volte più intenso del solito. Così sta scritto: “La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più viva, come la luce di sette giorni assieme…” (Isaia 30:26).

Sull’isola Patmo, il «veggente», ossia il profeta Giovanni ne ricevette un accenno nella seguente scena: “Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e al sole fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli uomini furono arsi dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria” (Apocalisse 16:8-9). In quel momento il «giorno della grazia e della salvezza» è ormai passato, cosicché gli uomini non possono più convertirsi a Dio. Per molti sarà un terribile risveglio, un“troppo tardi” per sempre.

Dopo che il sole avrà arso la superficie della terra, sarà mutato in tenebre, perché così sta scritto: “Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore” (Atti 2:20; Gioele 2:31). “E il sole divenne nero come un cilicio di crine, e tutta la luna diventò come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi… E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira, e chi può reggere in piè?»” (Apocalisse 6:12-17).

Come Dio, nel Suo amore e nella Sua grazia, nel tempo di Noè, diede all’umanità la possibilità di salvarsi dalla catastrofe del diluvio entrando nell’arca, così la Parola di Dio ci mostra che possiamo sfuggire alla rovina che sta per accadere, trovando salvezza in Gesù Cristo (1 Pietro cap. 3). Tutti coloro che credono al messaggio del Suo Evangelo e si lasciano preparare, saranno in grado di scampare a tutto ciò che accadrà e saranno rapiti presso di Lui nella gloria (Luca 21:34-36 e altri). A questo contesto appartiene pure la seguente affermazione di Gesù: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina” (Luca 21:28).

Un’atmosfera di fine del mondo è fuori posto e non porta alcuna soluzione. Il panico non serve a nulla, ma piuttosto la riflessione e la conversione. Il comandamento dell’ora è: “Affrettati e salva l’anima tua!”, perché “che gioverà egli a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua?” (Matteo 16:26). Il tempo della grazia sta per terminare, è iniziato il conto alla rovescia. L’ultima chiamata di Dio risuona come squillo di tromba. Chi desidera riconciliarsi con Dio deve farlo adesso.

Riguardo a ciò, il seguente testo biblico ci fa vedere, ammonendoci, quanto segue: “Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e pietà, aspettando e affrettando la venuta del giorno di Dio, a cagion del quale i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si struggeranno? Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:10-13).

Ancora molti passi biblici appartenenti a questo tema potrebbero essere citati. Tutto quello che sta scritto già da molto tempo nella Sacra Bibbia, fra poco diventerà storia. Tuttavia dobbiamo agire in modo sensato e ragionevole e condurre la nostra vita in maniera del tutto normale, perché proprio nessuno sa né il giorno né l’ora; solo dovremmo premurarci di camminare con Dio e di essere pronti in ogni momento a incontrare il Signore. Il Signore Gesù Cristo paragonò il nostro tempo con i giorni di Noè e con il tempo di Sodoma e Gomorra (Luca 17:26-30). Nessuno metterà in dubbio il fatto che, in tutto il mondo, oggi le cose sono ancora peggiori di allora sotto ogni aspetto. Il mondo che ha abbandonato Dio, oggi come in quel tempo, è maturo per il giudizio. Dio offre entrambe le cose: la grazia e la condanna. Lei, cosa sceglie?

domenica 12 maggio 2013

VISIONE 7000; INFORMAZIONE GLOBALE - LA PROFEZIA BIBLICA HA L'ULTIMA PAROLA - EWALD FRANK


 LA PROFEZIA BIBLICA HA L'ULTIMA PAROLA 

Sotto i nostri occhi si adempiono attualmente le predizioni profetiche della Sacra Scrittura destinate a questo nostro tempo. A queste appartiene soprattutto il ritorno del popolo d’Israele nella «Terra Promessa». La sua dispersione fra tutti i popoli era stata già annunciata nel libro del Deuteronomio (Deuteronomio cap. 4) e, negli ultimi tempi, doveva essere di nuovo radunato: “Poiché, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando io ritrarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele e di Giuda, dice l’Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno” (Isaia 14:1; Geremia 30:3, 31:7-12; Ezechiele cap. 36-38). Questo fu messo in risalto da Gesù Cristo stesso nella parabola del «fico» — il simbolo di Israele (Osea 9:10) — come un segno particolare della generazione attuale (Matteo 24:32-41).

Per quanto concerne il decorso del tempo, dalla storia del popolo d’Israele, vediamo in modo convincente il calcolo divino del tempo basandoci sul concetto dei «giorni profetici». Tramite il profeta Osea veniamo a conoscenza di qualcosa di più preciso: “Venite, torniamo all’Eterno, perch’egli ha lacerato, ma ci risanerà; ha percosso, ma ci fascerà. In due giorni ci ridarà la vita — ciò è già avvenuto; il terzo giorno ci rimetterà in piedi, e noi vivremo alla sua presenza” — ciò deve ancora avvenire” (Osea 6:1-2).

I due giorni profetici sopraccitati si riferiscono inequivocabilmente ai duemila anni passati durante i quali il popolo d’Israele, dall’anno 70 d.C., è stato disperso in tutto il mondo. Dal 1948 esiste di nuovo lo Stato d’Israele, in cui sono ritornati Ebrei provenienti da 143 nazioni. Ciò è l’evidente adempimento di promesse divine. Il terzo giorno è il millennio che incomincerà fra breve, quando Israele avrà riconosciuto Cristo come il Messia e riceverà vita operata dallo Spirito. Riguardo al popolo d’Israele, l’apostolo Paolo scrisse quanto segue: “Poiché, se la loro reiezione è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non una vita d’infra i morti?… Un induramento  parziale s’è prodotto in Israele, finché sia entrata la pienezza dei Gentili; e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto…” (Romani 11:15, 25-26).

Anche gli avvenimenti recenti in Europa, particolarmente dalla svolta pacifica dell’ottobre/novembre del 1989, stanno in relazione con l’adempimento delle profezie bibliche. Davanti ai nostri occhi sta sorgendo l’«Europa unita», come è stato stabilito nel «Trattato di Roma» del 1957. I nemici storici sono diventati amici. I contrasti tra l’Est e l’Ovest sono temporaneamente sospesi. La divisione che attraversava la Germania e il continente europeo non esiste più. Sorge una «Casa comune europea» in cui tutti dovrebbero avere posto, un’«Europa unita». Con questi avvenimenti si sta ricostituendo davanti a noi l’«Impero Romano» — l’ultimo dei quattro imperi mondiali che il profeta Daniele (Daniele cap. 2 e 7) vide nell’Antico Testamento. Ciò corrisponde alla «potenza della bestia» del libro dell’Apocalisse (Apocalisse cap. 13) che sale dal mare europeo dei popoli e della quale tutta la terra si meraviglia. Qui non si tratta solo di una potenza mondiale economico–politica, ma soprattutto dell’«amazzone» religiosa (Apocalisse cap. 17) che tiene le redini in mano e dirige gli avvenimenti. Questa «autorità mondiale» religiosa è rispettata e riconosciuta da tutte le altre autorità religiose e politiche. L’«Unione Europea» diventa la prima potenza mondiale che dà forma, in particolare, al nuovo «Ordine economico mondiale». Ne risulta un’unione religiosa, politica ed economica. La prima fase di questo «processo di unificazione» sarà conclusa tra breve e, così, ci sono tutte le condizioni per i prossimi avvenimenti già avviati.

Quasi duemila anni fa, l’apostolo Paolo vide in anticipo lo sviluppo attuale su tutti i piani e mise per iscritto ciò che sta divenendo realtà davanti a noi: “Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto” (1 Tessalonicesi 5:2-3).

Da quando Mikhail Gorbaciov venne al potere nel 1985, ci fu un susseguirsi di «conferenze per la pace e la sicurezza». Gli «incontri al vertice» entrati nella storia condussero alla distensione politica tra l’Est e l’Ovest, essi resero possibile la riunificazione della Germania ed ebbero come risultato l’indipendenza dei Paesi dell’Europa dell’Est. Adesso, per i politici, si tratta soprattutto di raggiungere questa «pace» predetta e questa «sicurezza» totale. Questi due concetti vengono usati sempre più spesso in relazione con gli avvenimenti nel Medio Oriente. Israele diventa sempre più il «punto cruciale» degli avvenimenti nella politica mondiale, e Gerusalemme diviene una «pietra pesante» per tutti i popoli circostanti, come aveva profetizzato il profeta Zaccaria: “E in quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti…” (Zaccaria cap. 12).

Secondo il terzo «Accordo di Oslo» i negoziati su Gerusalemme debbono essere conclusi entro il 1999. Come già annunciato nella Parola profetica, alla fine verrà proclamata una pace. Purtroppo — anche se Israele sacrifica perfino dei «territori in cambio della pace» — sarà raggiunta soltanto una «pace fittizia» tramite molti compromessi, una pace negoziata da politici e benedetta dalla più alta autorità religiosa. Come sta scritto, proprio in quel momento “una improvvisa ruina verrà loro addosso”.

sabato 11 maggio 2013

VISIONE 7000; INFORMAZIONE GLOBALE - INTRODUZIONE - EWALD FRANK



INTRODUZIONE
Gentili lettori,

Vi serve solo un po’ del vostro prezioso tempo per leggere questo breve esposto. Viviamo veramente in un’epoca molto turbolenta. Giornalmente ci giungono notizie di avvenimenti particolari. I fatti che una volta avvenivano nel corso di un secolo oggi riempiono un solo notiziario quotidiano. Catastrofi naturali, carestie, miserie e orrori di guerra, lotte tribali, “pulizie etniche”, terrore a sfondo religioso, delitti inconcepibili, criminalità di ogni specie vengono riferiti dal mondo intero. Contemporaneamente nello stesso Paese, mentre sulla Costa occidentale un vasto incendio devasta centinaia di ettari di bosco, sulla Costa orientale infuria una mareggiata con conseguenze catastrofiche. Non c’è più nulla come una volta. Non c’è alcuna soluzione radicale in vista per i problemi politici, economici e sociali, sia a livello nazionale che internazionale.

In questo esposto vogliamo brevemente trattare gli avvenimenti attuali alla luce delle profezie bibliche. Ci avviciniamo velocemente al 2000. Sono trascorsi quasi 6000 anni da quando i primi uomini videro la luce sulla terra. Da Adamo fino ad Abrahamo sono trascorsi all’incirca 2000 anni, da Abrahamo fino a Cristo altri 2000, e dalla nascita di Cristo, l’inizio della nostra cronologia, ancora 2000 anni. Con buona ragione ci chiediamo se la svolta del millennio porterà anche una svolta nella storia dell’umanità.

Le speculazioni a questo proposito aumentano nella misura nella quale ci avviciniamo al 2000. Gli esperti dipingono un quadro piuttosto oscuro del prossimo futuro. Ci sono perfino coloro che, come quel deputato del Congresso degli Stati Uniti, esprimono l’opinione che forse siamo la prima generazione a dover temere di essere l’ultima della civiltà attuale. Si parla pubblicamente dell’«escatologia» e dell’«inferno apocalittico» che potrebbero irrompere tra breve su tutta la faccia della terra. Ovviamente anche le persone sono preoccupate chiedendosi cosa possa accadere in un immediato futuro. Per quanto riguarda questi importanti temi dobbiamo ricorrere a chiaroveggenti o a “scuroveggenti”? Dobbiamo consultare e interpretare le dichiarazioni di filosofi? Forse dobbiamo consultare chiromanti e astrologi? O troviamo realmente delle risposte vincolanti a queste domande? Sì, perché “abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori” (2 Pietro 1:19).

Un’informazione attuale tratta dalla Sacra Scrittura è assolutamente necessaria e dovrebbe essere ben accettata da chiunque desideri essere onestamente e sinceramente informato. L’Iddio onnisciente poté far mettere per iscritto già all’inizio del tempo quel che sarebbe accaduto durante tutti i tempi, fino alla fine. Come è noto, gli uomini scrivono la storia in base agli avvenimenti già accaduti. Dio, invece, ha scritto in anticipo tutta la storia e anche la «storia della salvezza» che ha luogo nel suo corso, fino al sorgere del Nuovo cielo e della Nuova terra, quando il tempo sboccherà di nuovo nell’Eternità. Il decorso del tempo è fissato ed è senza ritorno.

In questo opuscolo intitolato «Visione 7000» si tratta, da un lato, di richiamare l’attenzione su ciò a cui andiamo inevitabilmente incontro e che avverrà in un futuro molto vicino, e, dall’altro, anche di mostrare l’unica via possibile per sfuggire all’imminente rovina. Per quanto concerne il decorso attuale, in realtà ci si può chiaramente orientare in base ai «segni dei tempi» predetti nella Sacra Scrittura. Anche se da 2000 anni circa sembra che, direttamente dal cielo, non sia avvenuto nulla che abbia scosso il mondo e gli uomini facciano fatica a credere che Dio entra in azione nella storia, nondimeno, tutto ciò avverrà, perché è stato predetto nella Parola di Dio.

Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò da tutte le Sue opere. Se si tratta di un’«epoca profetica», allora per Dio un giorno è come mille anni per noi. Così sta scritto: “Ma voi, diletti, non dimenticate quest’unica cosa, che per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” (2 Pietro 3:8; Salmo 90:4). Negli Atti degli apostoli (Atti 2:17), l’apostolo Pietro, riferendosi alla profezia del profeta Gioele, parla degli «ultimi giorni» in cui lo Spirito Santo sarebbe stato sparso. Questi «ultimi giorni» sono i duemila anni circa del tempo della grazia.

Come è certo che ci troviamo ora alla fine del sesto millennio a partire dall’inizio della storia dell’umanità, così è anche certo che il «giorno del Signore», cioè il settimo giorno di Dio, il settimo millennio, è proprio vicino. Secondo il libro dell’Apocalisse, sarà il Regno millenario di pace di Cristo sulla terra con i Suoi, ai quali si riferisce la seguente parola: “Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni” (Apocalisse 20:6). Dopo il processo di purificazione viene il rinnovamento, la terra verrà trasformata in uno stato paradisiaco, la «vera pace» regnerà e perfino “il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà” (Isaia 11:6-9). Con lo sguardo rivolto alla biblica «visione del settimo millennio» troviamo nella Parola di Dio delle descrizioni molto informative.

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lunedì 6 maggio 2013

GLI UOMINI DOMANDANO, DIO RISPONDE CON LA SUA PAROLA; RIASSUNTO - EWALD FRANK



RIASSUNTO
Con riconoscenza guardo indietro ai 54 anni di predicazione e ai 42 anni del ministero internazionale, in cui ho avuto il privilegio di condividere la vera Parola di Dio con milioni di persone in più di 130 Paesi tramite conferenze, trasmissioni radio e televisive. Forse è stato di grande aiuto per i fratelli sul continente africano che il fratello Branham abbia visto un’aquila tedesca sorvolare l’Africa. In ogni Paese, in ogni città ho citato il profeta e il suo ministero, ma ho anche sempre predicato Gesù Cristo come Redentore, Colui che è lo stesso ieri, oggi, e in eterno e, naturalmente, ho insegnato esclusivamente la Parola di Dio. Ciò facendo non ho mai trattato pubblicamente i temi contraddittori né chiamato per nome un fratello che diffonde false dottrine. Però siccome la glorificazione di un uomo ha raggiunto un tale livello che si commette perfino idolatria con la persona del profeta, con reliquie come immagini, crocifissi, pezzetti di stoffa e siti che sono stati elevati a luoghi di pellegrinaggio, mi vedo costretto a far sentire la mia voce. L’ultima spinta a farlo me l’ha dato un pacchetto con quattro CD e DVD che un fratello degli USA mi ha fatto recapitare. Mi è arrivato proprio in tempo quando avevo terminato di rispondere alle domande, cosa che in realtà volevo evitare di fare. Però dopo aver visto i DVD, ebbi la conferma della grande importanza, per amor degli eletti, di porre le cose contraddittorie nella giusta luce, cioè nella luce della Parola di Dio che dimora in eterno.
Si è purtroppo arrivati al punto che viene posto al centro un Messaggio centrato su Branham che non concorda più con l’originale Evangelo eterno di Gesù Cristo. Ripetutamente si dice: «Il profeta disse…», «Il profeta mi ha detto…», e così via. Gesù Cristo non viene più menzionato da queste persone. Egli non ha più parte in quel che i fratelli espongono nelle loro testimonianze. Si tratta sempre solo del profeta e di quel che avrebbe presumibilmente detto, ma neanche una sola volta di quel che Gesù Cristo ha detto. Storie della vita, storie di caccia, storie di tenda e di aerei, ecc., ecc.costituiscono il contenuto della loro proclamazione e quel che il fratello Branham ha detto quale uomo, viene dichiarato essere il COSÌ DICE IL SIGNORE. Non è questa una totale deviazione dal vero Evangelo di Gesù Cristo, il nostro Signore, come Paolo lo ha predicato in Galati, capitolo 1 — una tragica apostasia e uno scivolare in ogni genere di idolatria?
Adesso, dopo più di quarant’anni, la storia della sua vita viene propagata ed escono continuamente nuove versioni! Abbiamo una storia della vita di Giovanni Battista, di Pietro o di Paolo? O abbiamo la Parola della Vita che Dio pronunciò per bocca loro? William Branham ci ha lasciato una proclamazione della Parola, chiara come cristallo che ci ha ricondotti a Dio. Però lui stesso non ha detto riguardo alla parte umana delle sue predicazioni: «Se qualcuno mangia una torta alle ciliegie, deve gettare via solo il nocciolo e continuare a mangiare la torta.»? Non ha detto: «Quando si mangia un pollo, mettiamo da parte solo le ossa.»? Ma proprio da queste cose secondarie si fa la cosa principale — si litiga violentemente per delle “ossa”. Oggi bisogna chiedere: Quale Messaggio credi? Quale Evangelo predichi?
Nel principio era la Parola, non l’interpretazione! Nel principio c’era l’unità, non le divisioni! Un compromesso — una mescolanza non è possibile! Nel principio, per prima cosa,Dio separò la luce dalle tenebre, e così permane per sempre. Colui che non accetta e riconosce incondizionatamente la Verità divina della Parola quale assoluto, è traditore della Verità ed è condannato a credere la menzogna, ed è giudicato (2 Tes. 2:10-12). Le affermazioni generali poco comprensibili fatte dal fratello Branham e anche quelle che riguardano il suo ministero particolare, dobbiamo lasciarle nelle mani di Dio. “Le cose occulte appartengono all’Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo…” (Deut. 29:29).
Fratelli da tutto il mondo hanno espresso la loro preoccupazione su quel che sta avvenendo negli USA. Non sono un giudice, però in virtù della mia chiamata divina, vorrei esporre chiaramente il mio punto di vista: Il mio “quartier generale” non si trova sulla terra, ma in Cielo, e la “Voce di Dio”, La udiamo tramite la Parola di Dio che viene proclamata nel mondo intero. È ancora valida l’esortazione: “Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori!” (Ebrei 3:15). Come tutti i profeti, il Signore stesso e gli apostoli hanno operato a loro tempo in certi luoghi, così il fratello Branham ha esercitato il suo ministero principalmente nella chiesa di Jeffersonville. Però adesso nessuno ha bisogno di pellegrinare a Gerusalemme, anche se la Parola è uscita da lì (Is. cap. 2, Atti. cap. 2).
Avevo già tutte le predicazioni prima che il fratello Branham fosse seppellito e, perciò, ero in possesso del prezioso Cibo spirituale molti anni prima che fosse aperto il Centro di «Voice of God Recordings» a Jeffersonville. La Parola parlata non è sotto sorveglianza umana, ma accessibile a tutti. Per quanto mi riguarda, tutta la Sacra Scrittura è valida in eterno, anche l’avvertimento: “Non cercate Bethel, non andate a Ghilgal non vi recate fino a Beer-Sceba; perché Ghilgal andrà di sicuro in cattività, e Bethel sarà ridotto a niente. Cercate l’Eterno e vivrete…” (Amos 5:5-6). Questi erano tutti luoghi dove Dio stesso si era rivelato in modo particolare che, in seguito, furono fatali per il popolo di Dio. Per questo motivo, Gerusalemme, la città scelta da Dio stesso, fu più volte distrutta e sul monte scelto da Dio, il Monte Moriah, che poi divenne il Monte del Tempio, i Musulmani hanno costruito la Moschea El–Aqsa e la Cupola della Roccia. Finché Dio è presente in un luogo, questo luogo adempie il suo scopo. Non appena un ministero era terminato, tutti i luoghi del genere, senza eccezione, diventarono presto luoghi di pellegrinaggio, di superstizione e di idolatria. Fino al tempo del re Ezechia gli Israeliti avevano perfino offerto profumi al serpente di rame che Mosè aveva fatto. Ezechia non poté fare altro che farlo a pezzi (2 Re 18:1-4).
Oggi il Signore direbbe: “Cercatemi e vivrete!” (Amos 5:4). Egli non può dire: “Recatevi a Gerusalemme o a Jeffersonville”. Non può dire: “Andate in pellegrinaggio alla tomba del profeta, recatevi in Arizona o andate in pellegrinaggio a Sunset Mountain”. Però Egli disse: “Credimi: l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. … Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità… Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giov. 4:19-24). Quel che il nostro Signore disse in quel tempo vale ancora oggi e per sempre. Amen! Amen!
Ho conosciuto il fratello Branham anche come uomo, ho mangiato con lui alla stessa tavola, sono andato in macchina con lui. Mi ha confidato delle cose che solo poche persone sanno. Ho serbato le sue 21 lettere della nostra corrispondenza dal 1958 al 1965. Su sua diretta richiesta ho predicato due volte a Jeffersonville. Egli era colui che mi chiese di parlare al suo posto alla riunione degli «Uomini d’Affari del Pieno Evangelo» da Demos Shakarian nella «Clifton’s Cafeteria» a Los Angeles. Sono delle cose che ricordo con piacere. Mi ha perfino confidato il nome del fratello che ha pagato per lui il suo debito tributario di 40.000 dollari, cosicché il suo passaporto gli fu restituito. Ho preso il tè a casa sua. Dopo la sua dipartita ho potuto pernottare più volte nel suo appartamento durante le mie visite a Tucson. Però, tutte queste cose della vita privata, cosa hanno a che fare con il consiglio di Dio?
Anche il fratello Branham era soltanto un uomo. Non è affatto grave quando, in una predicazione, dice 700 invece di 7000, oppure che Enoc camminò per 500 anni con Dio, benché fosse solo 365 anni sulla terra. Ciò dimostra quanto umano sia un lapsus. Quando dice ad esempio: « … il grano sarà bruciato…», così lo corregge subito: «Gli steli saranno bruciati, ma Egli raccoglierà il grano nel granaio celeste». Quando disse che Noè predicò per 120 anni, allora ciò facendo egli ripeté semplicemente quel che gli altri hanno detto. Questo era il tempo di vita che Dio aveva fissato in Genesi 6:3. Noè aveva 500 anni quando gli nacquero tre figli (Gen. 5:32), e aveva 600 anni quando venne il diluvio sulla terra (Gen.7:6).
Ci sono realmente molte diverse affermazioni che egli fece, però è bene così, perché malgrado il suo ministero infallibile quale profeta, è rimasto un uomo come tutti gli altri. Così, ad esempio, nella sua predicazione «Il rapimento», riferendosi a 1 Tessalonicesi, capitolo 4, dove si parla del ritorno del nostro Signore, disse: «Tre cose debbono avvenire prima che appaia Gesù: un potente grido, una voce, una tromba. … Gesù opera tutte e tre le cose quando Egli scende». Il fratello Branham voleva dire: Queste tre cose avvengono quando Gesù ritorna. “Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso (non un messaggio), con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, aincontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” (1 Tes. 4:15-17). Ciò avverrà nello stesso giorno, nella stessa ora, nello stesso tempo. “Ecco, io vi dico un mistero: non tuttimorremo, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati” (1 Cor. 15:51-52). Il fratello Branham disse chiaramente: «Prima viene dato il Messaggio. Adesso è il tempo di pulire le vostre lampade. Alzatevi e pulite le vostre lampade». Questo non è 1 Tessalonicesi, capitolo 4, questo è Matteo, capitolo 25: “Ecco lo Sposo, usciteGli incontro!”. Vengono usati frasi incomplete e lapsus per la dottrina secondo la quale Gesù, dall’apertura dei Suggelli, avrebbe lasciato il trono della grazia che sarebbe diventato il trono del giudizio e si troverebbe nel “processo di discesa”. Che argomentazione fatale, che eresia!
Vorrei dire ancora questo: Nei primi quattordici anni a partire dal 1966 regnava una meravigliosa armonia nei gruppi del Messaggio del tempo della fine. Nel 1979 Satana cercò di distruggere l’opera di Dio e anche l’influenza di questo ministero. Da quel momento le false dottrine e le diverse correnti hanno preso il loro corso. Oggi la maggior parte dei fratelli non sa affatto come è stato il nuovo inizio come pure la continuazione dopo la dipartita del fratello Branham. Il fratello Branham ha visto come la Sposa perdette il passo, ha pure visto però che, tramite la Parola, è stata riportata al passo.
Finché le sue predicazioni furono lasciate come erano, non c’era alcuna divisione. Solo nel momento in cui delle citazioni sono state estrapolate dal loro contesto, sorsero dottrine particolari e speranze che non concordano con la Sacra Scrittura. La Parola ci conduce nella Terra Promessa, le interpretazioni nella terra di nessuno! Riguardo alla situazione attuale, dobbiamo ammettere che nessuno, soltanto Dio, Lui solo, può risolvere i problemi all’interno del Messaggio del tempo della fine. Tutti dicono: «Gli eletti non possono essere sedotti!» — anche se loro stessi sono sedotti e seducono gli altri. La seduzione non viene da fuori, viene sempre da dentro ed è sbalorditivamente simile all’originale. Delle dottrine speciali, che non si trovano nella Parola scritta, vengono chiamate continuamente rivelazioni. È triste, ma vero, che tra i credenti del Messaggio del tempo della fine si ripete quel che avvenne prima con tutte le denominazioni: parlano del «loro profeta», della «loro profetessa» o del loro fondatore. La loro confessione è: «Crediamo la Bibbia e quel che disse il nostro profeta!».
Lo dico ancora una volta nel Nome del Signore Gesù Cristo: La posizione giusta è rispettare la Parola di Dio e riconoscerLa come unica valida. Ogni denominazione ha frainteso e interpretato maleun certo passo della Bibbia, che era per loro particolarmente importante, e su questo hanno edificato la chiesa o la denominazione. Così è accaduto nell’ambito del Messaggio dell’ora con Apocalisse 10. Ogni falsa dottrina dentro il Messaggio dell’ora ha la sua origine in questo o in quel modo perché Apocalisse 10 è stato frainteso, interpretato male, estrapolato dal contesto e messo al posto sbagliato.
Il fratello Branham ha messo nuovamente sul candelabro le dottrine fondamentali della Scrittura. Sono in piena armonia con tutta la Parola di Dio. Non crediamo ciecamente, ma investighiamo la Scritturaper vedere se le cose stanno così (Atti 17:11). Mettiamo correttamente il fratello Branham in Malachia 4:5-6 quale profeta promesso. Egli era il messaggero dell’ultima epoca della Chiesa. Amen!
Il mio desiderio è servire il Signore in modo che tutti coloro che appartengono alla Chiesa–Sposa di Gesù Cristo arrivino all’unità della fede. Quarant’anni sono trascorsi da quando il fratello Branham è dipartito e adesso contiamo su una svolta — sul più potente operato di Dio come non c’è mai stato sulla terra.
Giobbe, con la sua ferma perseveranza, ci viene dato nella Scrittura quale esempio della doppia restaurazione. Satana aveva distrutto tutto intorno a lui. Perfino sua moglie si rivolse contro di lui e disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità? Ma lascia stare Dio, e muori!”. I suoi amici più intimi lo rimproveravano e non gli credevano. Però venne il momento in cui Dio stesso parlò a Giobbe e, così, tutta la situazione mutò. Egli pregò per i suoi amici e tutto ciò che aveva posseduto prima gli fu restituito al doppio (Giob. 42:10-17). Questo fatto ci viene mostrato in relazione con la pioggia della prima e dell’ultima stagione, con l’ultimo operato di Dio prima del ritorno di Cristo, quale nostra promessa. In quel momento tutto ciò che la moglie di Giobbe e i suoi amici avevano detto, fu dimenticato. Così sarà pure adesso. “Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. … Avete udito parlare della costanza di Giobbe…” (Giac. 5:7-11).
Il secondo esempio è Giuseppe, che fu gettato dai propri fratelli in una cisterna, il quale, seppur innocente, fu anche imprigionato a cagione di una donna. Però queste erano le vie profonde per le quali dovette camminare prima di poter distribuire il cibo ai suoi fratelli durante la carestia. Non fece loro alcun rimprovero, al contrario disse: “«Deh, avvicinatevi a me!». Quelli s’avvicinarono ed egli disse: «Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse menato in Egitto. Ma ora non vi contristate, né vi dolga d’avermi venduto perch’io fossi menato qua; poiché Iddiom’ha mandato innanzi a voi per conservarvi in vita. … Non siete dunque voi che m’avete mandato qua, ma è Dio…” (Gen. cap. 45).
Se non ci fosse stato un Giobbe, non avremmo saputo nulla di una doppia restaurazione. Se non ci fosse stato un Giuseppe, non avremmo avuto un esempio di una distribuzione del cibo nel tempo della carestia. Se non ci fosse stato un Giovanni Battista, la via del Signore non avrebbe potuto essere preparata. Se non ci fosse stato un Paolo, i Gentili non avrebbero mai sentito l’Evangelo. Se non ci fosse stato alcun William Branham, non avremmo nessun Messaggio del tempo della fine. E alcuni dicono: Se il fratello Frank non avesse ricevuto un diretto incarico dal Signore, il mondo non avrebbe saputo nulla di un Messaggio. Qui non si tratta di ministeri in una chiesa locale, si tratta di ministeri che sono in diretto collegamento con la realizzazione della storia della salvezza divina.
Secondo la parola della Scrittura riportata all’inizio, ho scritto questo esposto al meglio della mia conoscenza. Sarebbe bene che tutti, veramente tutti, si liberino dal laccio del diavolo e non rimangano più a lungo nelle interpretazioni facendo così la volontà del nemico. Come è certo che lo Spirito Santo è lo Spirito della Verità e ci conduce in tutta la Verità (Giov. 16:33), così è certo che degli spiriti seduttori sono all’opera in tutte le false dottrine provenienti da demoni (1 Tim. cap. 4). Un anno del giubileo, un anno di grazia è iniziato per tutti e la libertà divina viene proclamata a tutti (Luca 4:17-21). Ognuno può ritornare al Signore e alla Sua Parola, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, otteniamo quello che ci è stato promesso ed entriamo in possesso dell’eredità primitiva (Ebrei 10:35-38).
Con l’aiuto di Dio porterò la mia croce — ma non il peso dei fraintendimenti e delle interpretazioni — finché riceverò la corona della vita. Prenderò su di me l’obbrobrio di Cristo, l’obbrobrio del fratello Branham e, in particolare, il mio proprio obbrobrio finché entrerò nella gloria. A cagione delle circostanze della vita, come alla maggior parte dei servitori di Dio, non mi è riuscito condurre una vita priva dierrori, ma quanto più c’era e c’è in me, come in tutti i servitori di Dio, un desiderio sempre più grande di servire il popolo di Dio con una proclamazione del consiglio di Dio priva di errori. Che Dio lo voglia fino al mio ultimo respiro! Come il mio Signore e Redentore poteva dire di Sé: “Io sono nato per questo, e per questo son venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce” (Giov. 18:37), posso anch’io dire: Sono stato generato dalla stessa Parola e dallo stesso Spirito e sono nato di nuovo ad una speranza viva, per testimoniare della stessa Verità. Vale ancora oggi quel che sta scritto, cioè che “nessuna menzogna può nascere dalla verità” (1 Giov. 2:21) e: “Chi conosce Iddio ci ascolta” (1 Giov. 4:6) e: “Chi è da Dio ascolta le parole di Dio” (Giov. 8:47). Nel principio era la Parola — adesso, alla fine, c’è la stessa Parola. Ogni interpretazione e cambiamento è un’opera ingannevole e velenosa del diavolo che si traveste da angelo di luce.
Quel che Dio si è proposto di fare, ciò avverrà con la Chiesa–Sposa nel mondo intero: Ella incontrerà lo Sposo quale Sposa che si è preparata, pronta quando Egli verrà. Davanti a Dio rivendico tutte le anime che, fin dalla fondazione del mondo, sono state predestinate a far parte della Chiesa–Sposa e chiamo gli eletti ad uscire da ogni confusione, ad allinearsi con la Parola di Dio per giungere all’unità della fede. Nessuno ha il diritto di tenerle prigioniere ancora più a lungo nei diversi campi, di renderle schiave facendole credere le loro interpretazioni, ma, che da questo momento siano libere di credere solo quel che dice la Sacra Scrittura. Amen!
“Lo Spirito e la Sposa dicono: «Vieni!», e chi ode, dica: «Vieni!», chi ha sete, venga! chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita…”.
“Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!». Amen! Vieni, Signore Gesù! La grazia del Signore Gesù sia con tutti” (Apoc. 22:17-21).

sabato 4 maggio 2013

In diretta da Krefeld

Missionario Ewald Frank
Missionario Ewald Frank

Oggi, domenica 5 maggio, già dalle ore 9.30, cominciando con i cantici, puoi seguire in diretta da Krefeld la riunione presieduta dal predicatore missionario Ewald Frank.

Clicca sul link di Livestream nella colonna a sinistra.

Che Dio vi benedica all'ascolto!

giovedì 2 maggio 2013

Restaurazione - W. M. Branham

GLI UOMINI DOMANDANO, DIO RISPONDE CON LA SUA PAROLA; DOMANDE 31, 32 - EWALD FRANK


Domanda n. 31:
Quale paragone abbiamo tra Israele e la Chiesa?

Risposta:
Già in Atti 15:13-18 troviamo la risposta a questa domanda. Prima Dio, nella Sua grazia, visita le nazioni e chiama fuori un popolo per il Suo Nome. Poi si rivolge ad Israele e così la tenda di Davide è riedificata. L’apostolo lo espone anche in Romani, capitolo 11, dove consacra l’intero capitolo a questo tema. Abbiamo realmente una piena visione d’insieme concernente il piano di redenzione, con gli Ebrei e con i Gentili, con Israele e con la Chiesa. Il segno più importante è che le dodici tribù provenienti da 143 Paesi sono ritornate nella Terra Promessa. Perché? Perché devono essere a Gerusalemme, in Israele, al tempo del ministero dei due profeti per essere sigillati (Apoc. 7:1-8; Apoc. cap.11).
Allo stesso modo i veri credenti che sono dispersi nelle diverse denominazioni cristianevengono radunati, vengono ricondotti alla Parola della promessa per questo giorno e sigillati con lo Spirito Santo (Ef. 1:13). Altrimenti non possono prendere parte al rapimento. La fede senza una promessa di Dio è illusione religiosa. La vera fede è ancorata nelle promesse di Dio. Come Abrahamo credette in quel che Dio gli aveva promesso, e poi ne visse l’adempimento, così la vera semenza di Abrahamo crede alle promesse di Dio per questo tempo e ne vede l’adempimento.

Domanda 32:
In quale periodo viviamo oggi secondo il piano di salvezza di Dio?

Risposta:
Adesso arriviamo all’ultima fase dell’epoca della Chiesa — nell’epoca della Sposa. Il ritorno di Gesù Cristo è davvero imminente. Lo possiamo desumere dai segni dei tempi e dalle profezie bibliche predette per il nostro tempo che si stanno adempiendo adesso, in particolare con Israele. Il Messaggio del tempo della fine è l’importante grido di mezzanotte. È la chiamata fuori di tutti coloro che appartengono alla Chiesa–Sposa. Però, quel che l’apostolo Paolo testimoniò nel suo tempo, si adempie anche adesso: “… ma gli eletti l’hanno ottenuto” (Rom. 11:4-7). Solo loro erediteranno tutto perché essi sonocoloro che ascoltano e seguono, mettono in pratica ciò che lo Spirito dice alle chiese. Naturalmente la grande opera conclusiva di Dio sulla terra troverà il compimento nella piena restaurazione. A quest’ultima appartiene sia il ministero della Parola parlata sia il potente operato dello Spirito, che sfocia nella manifestazione dei figliuoli di Dio e nella risurrezione dei morti e il cui punto culminante sarà il ritorno di Gesù Cristo.