martedì 29 ottobre 2013

Abu Mazen incontra il Papa: "Spero di firmare pace con Israele"


17 ottobre 2013

Lo ha detto il presidente palestinese scambiando i doni con il Papa che gli ha regalato una penna. "L'ho invitato in Terra Santa", ha poi rivelato. Poco prima, celebrando messa, il Papa si è scagliato contro il cristianesimo ideologico: "È una malattia grave". Intanto affida ad un sacerdote gli esercizi spirituali.

CITTA' DEL VATICANO - "Spero di usare questa penna per firmare l'accordo di pace con Israele", ha risposto così il presidente palestinese, Abu Mazen, quando Papa Francesco gli ha donato una penna dei Musei vaticani, al termine di un incontro di 25 minuti in Vaticano.

Al termine dell'incontro con Abu Mazen, Bergoglio gli ha donato la penna che riproduce la colonna del baldacchino berniniano dell'altare della Confessione in San Pietro, che consegna solitamente ai capi di Stato. "Sicuramente avrà molte cose da firmare", ha detto il Papa, "Spero di usarla per firmare l'accordo con Israele" ha risposto il leader palestinese. "Presto, presto" ha auspicato Francesco. Abu Mazen ha invece portato in dono una Bibbia, la prima stampata in Palestina, e un quadro di piastrelle con una veduta di Betlemme.

Il leader palestinese si è detto soddisfatto dell'esito dell'incontro, in cui il tema centrale è stato proprio l'accordo di pace israelo-palestinese: "È stato un piacere incontrare per la prima volta Sua Santità" ha detto Abu Mazen, che ha poi rivelato di aver invitato il Papa in Terra Santa.

fonti: repubblica.it
1Tessalonicesi 5:3
Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.

domenica 27 ottobre 2013

Il mistero del 'serpente marino' trovato in California: è presagio di un terremoto?

22 ottobre 2013

ROMA - Con due "serpenti marini" ritrovati nel sud della California in una settimana, gli scienziati si chiedono se mai sia vera una leggenda metropolitana secondo la quale queste creature potrebbero presagire i grandi terremoti.

La domanda arriva a seguito della scoperta della carcassa di un raro pesce remo di 6 metri al largo della costa di Catalina Island il 13 ottobre scorso, seguito da un altro serpente di circa 4 metri trovato il 18 ottobre a Oceanside, meno di una settimana dopo.
Ma cosa collegherebbe il misterioso pesce remo ai terremoti?

Secondo alcune credenze giapponesi il ritrovamento di un pesce remo sarebbe segno di cattivo presagio.
Ritrovare spiaggiata una di queste creature, infatti, è simbolo di un imminente terremoto.

Nel 2010, dopo il distruttivo terremoto che colpì Haiti e il sud del Taiwan, in Giappone, il Paese a maggior rischio sismico del mondo, si instaurò la paura di un imminente terremoto, alimentata dalla comparsa inspiegabile del pesce remo sulle spiagge nipponiche, noto nella tradizione come Messaggero dal Palazzo del Dio del Mare ("ryugu no tsukai").
Nel giro di pochi mesi furono ritrovati dieci pesci remo spiaggiati sulle coste nipponiche.
Esattamente un anno dopo, il Giappone fu scosso da un forte terremoto di magnitudo 9.0, il più potente mai misurato nel Paese.


Gli scienziati, tuttavia, dicono non ci siano dati a sostegno di un legame effettivo tra i due fenomeni.

Ma il pesce remo rimane un po' un mistero per i ricercatori, perché sono stati pochi quelli catturati nel corso degli anni.
Il "remo", o Regalecus glesne, è il più lungo dei pesci ossei nel mare, con una lunghezza massima che può raggiungere 15 metri o più.
Poiché nuota negli abissi a circa 1000 metri di profondità, gli avvistamenti di creature simili sono rari e per questo sono poco studiate.

Fonti:http://www.diregiovani.it/rubriche/fotogallery/26049-pesce-remo-serpente-marino-terremoto-presagi.dg

Diretta da Zurigo; 27/10/2013; ore 14,00; missionario Ewald Frank

Clicca qui per ascoltare la diretta



Diretta da Zurigo il 27/10/2013; ore 14,00; predica il missionario Ewald Frank.

venerdì 18 ottobre 2013

Krefeld, 06/10/2013 - Ewald Frank


Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

martedì 15 ottobre 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; EPILOGO; EWALD FRANK

EPILOGO

Dal 1949, dopo la Seconda guerra mondiale, ho vissuto i risvegli a livello internazionale. Già negli anni ’50 ho fatto la conoscenza di tutti gli evangelisti degli Stati Uniti diventati noti nel mondo intero e ho servito alcuni da interprete. Di particolare benedizione fu per me l’uomo di Dio William M. Branham degli Stati Uniti d’America la cui predicazione, rispetto a quella di tutti gli altri, era puramente biblica e apostolica, come ho potuto stabilire personalmente in base alla Scrittura. È calunniosa la menzogna diffusa e creduta nel mondo intero secondo la quale William Branham apparteneva al movimento pentecostale «Jesus Only»/«Gesù solo», solamente perché alcuni pastori di questo movimento l’avevano invitato a tenere delle riunioni. È vero invece che nel 1932 egli è stato ordinato dal Dr. Roy Davis nella stessa denominazione della Chiesa Battista del Sud alla quale appartiene Billy Graham. La chiamata e la missione divina con il suo ministero particolare l’ha tuttavia destinato a tutto il popolo di Dio.

Come è stato per i profeti, che erano «veggenti», così anche William Branham ha avuto delle visioni. Per esempio, poco dopo la sua chiamata celeste il 7 maggio 1946, vide due alberi carichi di frutti maturi. Sopra uno stava scritta la parola «Trinity» (Trinità) e sull’altro «Oneness» (Unità). In questa visione vide sé stesso tra questi due alberi, abbracciarli entrambi con le braccia e scuoterli con grande vigore cosicché i frutti di entrambi gli alberi caddero su di lui.

Per questo motivo, nella sua conversazione con il rev. Ness, che rappresentava le «Assemblies of God», e il rev. Siscem, che rappresentava la «United Pentecostal Church» — le due maggiori Chiese Pentecostali negli Stati Uniti d’America, ognuna delle quali lo voleva per sé — egli fece notare di non poter appartenere a nessuna delle due, ma di essere destinato da Dio per tutti, in tutte le Chiese e Comunità dove i figliuoli di Dio sono dispersi. A questo punto va detto che nessun uomo di Dio è contro le persone che si trovano senza colpa da parte loro nelle diverse religioni e denominazioni, ma contro i sistemi dove vengono trattenuti come prigionieri.

Egli che, come unico tra tutti gli evangelisti poteva citare il luogo, il giorno e l’ora della sua chiamata divina e della sua missione divina, doveva essere ridotto al silenzio con la calunnia, affinché tutti gli altri potessero continuare con i loro propri programmi. Tutti gli evangelisti, sorti dalla prima ondata di risveglio che incominciò dopo la Seconda guerra mondiale, sanno e ammettono che William Branham era colui che fu usato da Dio allo scopo di operare la breccia del risveglio di salvezza e di guarigione. Il mondo non avrebbe mai sentito parlare di nessun altro evangelista se non ci fosse stata questa missione divina. Tutti coloro che apparvero alla fine degli anni ’40, negli anni ’50 e nei primi anni ’60, senza eccezione, presero la loro decisione di prendere parte a questo risveglio in una riunione di William Branham. Oral Roberts, T.L.Osborn, Gordon Lindsay, David DuPlessis, Demos Shakarian, sì, dozzine di predicatori compresi Morris Cerullo e Kenneth E. Hagin — tutti hanno vissuto l’operato soprannaturale di Dio. Hanno però afferrato quel che Dio aveva come obiettivo con questo ministero unico?

Se oggi il Signore Gesù camminasse su questa terra, farebbe esattamente le stesse cose che fece in quel tempo. Come prima cosa farebbe piazza pulita nel Suo tempio, rovescerebbe alcune tavole di libri e caccerebbe fuori gli affaristi con la frusta. Come seconda cosa, Egli indicherebbe il ministero che Lo precede per prepararGli la via. Come allora Giovanni il Battista fu mandato con un Messaggio prima della venuta di Cristo e preparò la via al Signore, così adesso il «Messaggio del tempo della fine», che prepara la via, precede il «ritorno di Cristo». Del precursore, Giovanni, sta scritto: “Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra vivamente alla voce dello sposo” (Giov. 3:29). Giovanni era l’amico dello Sposo (Giov. 3:29), un uomo mandato da Dio con la Parola dell’ora. Questo era il Messaggio che portò al popolo di Dio. Adesso avviene proprio la stessa cosa. Un uomo mandato da Dio è l’amico dello Sposo e porta alla Sposa il Suo Messaggio. Solo questo è il vero Messaggio divino della Parola che rimane in eterno. Cosa è questo, se è vero — ed è vero — che adesso alla fine del tempo della grazia una missione divina è stata data a William Branham con le parole: «Come Giovanni Battista è stato inviato quale precursore della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato dato sarà un precursore della seconda venuta di Cristo»? Dopo che l’uomo di Dio ebbe ripetuto le parole del suo incarico, per prevenire ogni fraintendimento, mise in risalto: «Non sarò io il precursore, ma il Messaggio sarà il precursore».

Dal momento in cui apparve il profeta promesso, il Regno di Dio si fece strada con forza (Luca 16:16). La stessa cosa si ripete adesso con il ministero del profeta promesso per il nostro tempo. Come Giovanni il Battista vide il suo posto nella Scrittura, così era anche il caso nel nostro tempo con William Branham, l’uomo mandato da Dio. È tramite lui che il Signore ha rivelato le dottrine originali sulla Deità, sul battesimo, sulla Santa Cena e su tutti i misteri che erano nascosti in tutta la Scrittura — anche su quel che accadde realmente nel giardino di Eden. L’ordine divino e la pratica come erano nella Chiesa al tempo del Cristianesimo primitivo sono stati nuovamente messi sul candelabro. Fino alla sua dipartita nel 1965 sono stato testimone in Europa e negli Stati Uniti d’America di quel che Dio ha fatto nel nostro tempo per mezzo del suo ministero, nei cui dettagli non possiamo però entrare qui. Ho già scritto il necessario in altre pubblicazioni. Ho visto con i miei propri occhi le stesse cose che avvennero ai giorni della Bibbia, posso testimoniare che i passi di Ebrei 13:8: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno!” e Giovanni 14:12: “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io…” sono stati confermati. Era lui il profeta che doveva apparire prima del «giorno del Signore»? Il Messaggio della Parola da lui recato e che è stato confermato in modo soprannaturale ce lo fa pensare.

Questo esposto è dedicato principalmente a tutti i servitori di Dio su tutta la faccia della terra che hanno una qualche responsabilità nelle Chiese, nelle scuole bibliche e in opere missionarie — molti dei quali ho personalmente conosciuto — e naturalmente a tutti coloro che, per il volere di Dio, leggeranno questo scritto di grande attualità.

Adesso ognuno deve prendere la decisione se vuole seguire il vero o il falso testimone. In Isaia 43:10 sta scritto: “I miei testimoni siete voi, dice il Signore…”. Il Signore Gesù disse agli apostoli: “Mi sarete testimoni…” (Atti 1:8). Dall’Antico e dal Nuovo Testamento abbiamo udito in modo armonioso i veri testimoni di Dio, i testimoni del nostro Signore. Per questo motivo è escluso che un vero figliuolo di Dio possa continuare a credere quel che i falsi testimoni — i padri della Chiesa e i loro rappresentanti — insegnavano e insegnano in contrasto con la vera testimonianza. Sta scritto: “Chi non crede a Dio, lo fa bugiardo…” (1 Giov. 5:10). Nessuno può servire due padroni, davanti a Dio nessuno può considerare entrambe come giuste, la Parola e l’interpretazione. Ecco, ora nessuno più ha una scusa e io posso dire come l’apostolo Paolo: “Perciò io dichiaro quest’oggi di essere puro del sangue di tutti; perché non mi sono tirato indietro dall’annunziarvi tutto il consiglio di Dio” (Atti 20:26-27).

Menziono la seguente esperienza solo come testimonianza, affinché tutti capiscano la responsabilità che mi è stata data tramite chiamata divina: Io, Ewald Frank, il 2 aprile 1962 allo spuntar del giorno, alla Luisenstrasse 160, Krefeld, ho udito con le mie orecchie la Voce onnipotente, penetrante e piena di autorità del Signore. Dopo la preghiera del mattino stavo quasi in mezzo alla stanza e guardavo verso la finestra che si affaccia verso est quando, letteralmente, dal cielo sereno risuonarono dall’alto a destra le parole: «Mio servitore, il tuo tempo per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola». Per la potenza della Voce e privo di forze, crollai e caddi verso sinistra, con la faccia rivolta verso il tappeto. Non riporterò qui tutta l’esperienza e tutte le parole della mia chiamata e della mia missione; l’ho già fatto in altre pubblicazioni. Vi assicuro solo che la mia testimonianza è vera come è vera quella di Paolo nella Bibbia riguardo la sua chiamata e la sua missione. Fedele alla chiamata celeste durante i molti anni del mio ministero non ho predicato altro se non la Parola di Dio originale. Ho sempre predicato solo quel che mi era stato rivelato dalla Parola tramite lo Spirito. Naturalmente anch’io ho avuto una crescita spirituale e ho sperimentato l’essere guidato di rivelazione in rivelazione, di chiarezza in chiarezza.

Cito l’esperienza soprannaturale unicamente affinché tutti comprendano che, in base alla diretta chiamata e alla missione celeste ricevuta, porto la medesima responsabilità come l’apostolo Paolo in quel tempo. Quel che disse di sé stesso risulta vero anche per me: “Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo” (Gal. 1:10). Poiché regnano tanti inganni e menzogne su tutta la faccia della terra, la veritiera Voce della Parola di Dio, la voce di uno che grida nel deserto religioso deve farsi sentire senza indugi e senza compromessi. “Poiché «Ogni carne è com’erba, e ogni sua gloria come il fior dell’erba. L’erba si secca, e il fiore cade; ma la Parola del Signore permane in eterno». E questa è la Parola della Buona Novella che vi è stata annunziata” (1 Piet. 1:24-25). Viviamo ancora nel tempo della grazia, una correzione è ancora possibile. Per concludere posso solo mettere in risalto ancora una volta che i segni dei tempi annunciano chiaramente il ritorno di Cristo promesso e che il grido di risveglio deve echeggiare con potenza: “Ecco, lo sposo viene, uscitegli incontro!”. Il fedele Signore attuerà in breve la Sua promessa prima del Suo ritorno, precisamente ancora nel nostro tempo. Che diventi forte nei veri credenti il grido: “Maranatha! Sì, vieni, Signore Gesù!”.

La grazia e la pace di Dio siano con ognuno che legge questo esposto, nel Nome del nostro diletto Signore Gesù Cristo. Amen.

domenica 13 ottobre 2013

Krefeld, 05/10/2013 - Ewald Frank


Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; ECCO, IO VENGO PRESTO; EWALD FRANK

ECCO, IO VENGO PRESTO


In Matteo, capitolo 25, sta scritto: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro!”. “Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco…”, così sta scritto nell’ultimo capitolo della Bibbia. Sta anche scritto: “Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte della città!” (Apoc. 22:14). La Sua risurrezione e il mutamento del Suo corpo sono la garanzia della nostra risurrezione e del mutamento del nostro corpo. In Apocalisse 19:7 sta scritto: “Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata…”. E ancora: “Ma… arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa” (Mat. cap. 25). Da sempre sta pure scritto nel Vangelo di Matteo: “Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata” (Mat. 24:40-41).

In riferimento all’adempimento degli avvenimenti annunciati che avrebbero preceduto il ritorno di Cristo, il Signore disse: “Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute” (Mat. 24:33-34). Anche in Luca, capitolo 21, il Signore richiamò l’attenzione sui segni dei tempi ed esortò i Suoi: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina. … Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. … Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Luca 21:28, 31 e 36). Ogni cosa avviene quando il tempo è compiuto. Esattamente la metà delle vergini che aspettavano la venuta dello Sposo erano pronte, le altre stettero davanti alla porta chiusa e bussarono, però era troppo tardi — troppo tardi per sempre. Per i credenti biblici si tratta adesso di non correre alcun rischio pensando di farcela comunque.

Tutti coloro che appartengono alla Chiesa–Sposa ricevono la Parola della promessa dello Sposo per questo tempo, perché sono figliuoli della promessa (Rom. 9:8; Gal. 4:28). Vengono riempiti con lo Spirito Santo promesso (Atti 2:33). Per loro vale quel che sta scritto in Efesini 4:30: “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”. Secondo Isaia 8:16, la testimonianza doveva essere chiusa, ma la legge doveva essere sigillata fra i discepoli. Dobbiamo conoscere i criteri biblici per essere pronti e per il nostro rapimento, per poter soddisfarne le condizioni con l’aiuto di Dio. Le vergini stolte presero le loro lampade, avevano luce. Però le avvedute presero anche dell’olio nei vasi, affinché dalla pienezza dello Spirito potessero riempire le loro lampade e che il debole lucignolo non si spegnesse nell’ora decisiva di mezzanotte. In tutta la Sacra Scrittura l’olio è un simbolo dello Spirito Santo. L’unzione con olio era sempre in collegamento con la consacrazione a Dio. I re e i sacerdoti venivano consacrati a Dio tramite l’unzione dell’olio e consacrati per il loro servizio.

Purché sia rivelata, la Parola profetica splende in questo periodo così importante come una lampada rilucente in luogo oscuro e dà chiarezza sugli sviluppi del tempo della fine, non permette però alcuna propria interpretazione (2 Piet. 1:16-21). Adesso sperimentiamo letteralmente quanto sta scritto nel Salmo 119, versetto 105: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero”. Ora, come alla prima venuta di Cristo, le profezie bibliche debbono essere riconosciute e viste nel loro adempimento. La domanda è la seguente: Quali delle seguenti parole pronunciate dal Signore valgono per ogni lettore in particolare? “Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace!” o: “Ma ora è nascosto ai tuoi occhi” (Luca 19:41-44) oppure: “È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto” (Giov. cap. 1)? Che Dio vegli affinché ciò non si ripeta nella vita di qualche lettore, ma piuttosto faccia sì che da ognuno possa essere detto: “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Giov. 1:6-13) e anche: “… e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero” (Atti 13:46-49). Beati coloro nella cui vita si adempiono le seguenti parole: “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”. È di questo che si tratta perché, alla fine, la Sposa e lo Sposo concordano perfettamente. Al grido: “Ecco, io vengo tosto…” segue: “Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode, dica: «Vieni!»”. Adesso siamo arrivati a questo punto: Sulla sera del «giorno della salvezza» Dio ha dato luce; sulla mezzanotte si leva il grido di risveglio e, fra poco, spunta la mattina eterna. Paolo griderebbe di nuovo: “Maranatha!” — “Vieni presto!” (1 Cor. 16:22).

sabato 5 ottobre 2013

Diretta da Krefeld - 05/10/2013 alle 19,45 e 06/10/2013 ore 09,45 - missionario Ewald Frank

Diretta da Krefeld - 05/10/2013 ore 19,45 e 06/10/2013 ore 09,45; per visionare clicca qui!
Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

giovedì 3 ottobre 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; IL TEMPO È VICINO; EWALD FRANK

IL TEMPO È VICINO


Alle nostre spalle stanno i duemila anni del tempo della grazia, conosciuti come gli «ultimi giorni» (Atti 2:17; Ebrei 1:1-2 e altri) che Dio ha assegnato all’umanità durante il periodo del Nuovo Patto. Proprio davanti a noi c’è il grande avvenimento del rapimento della Chiesa–Sposa per la Cena delle Nozze nel cielo (Mat. 25:1-10; 1 Tes. cap.4; Apoc. cap. 19; 1 Cor. cap. 15). Alla Cena delle Nozze nella gloria seguirà il settimo millennio della storia dell’umanità. Non vogliamo entrare qui nei dettagli dei diversi periodi di duemila anni: da Adamo fino ad Abrahamo, da Abrahamo fino a Cristo, né del breve tempo della Grande tribolazione che avrà luogo nel periodo tra il rapimento e l’inizio del Regno. L’abbiamo già fatto in altre pubblicazioni.

Il «giorno del Signore» viene descritto in diversi contesti nell’Antico e nel Nuovo Testamento: come giorno d’ira furente e di retribuzione (Is. 13:6-16), come giorno di tenebre con segni nel cielo e sulla terra(Gioele cap. 2), come giorno che viene come un ladro nella notte (1Tes. 5:1-4), come giorno in cui tutte le opere degli uomini saranno bruciate (2 Piet. 3:1-10), e così via. Il Signore Gesù ne parlò come il «giorno della risurrezione». Nel capitolo 6 dell’Evangelo di Giovanni questo giorno viene menzionato in relazione con la risurrezione perfino quattro volte come l’«ultimo giorno». “Questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno” (Giov. 6:39, 40, 44 e 54). All’inizio dell’«ultimo giorno» ha luogo la prima risurrezione e, alla sua fine, la seconda risurrezione. “… e ne verranno fuori: quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio” (Giov. 5:29).

“Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni” (Apoc. 20:1-6). Dopo verrà tenuto il Giudizio finale, conosciuto come il Giudizio «davanti al Trono bianco» (Apoc. 20:11-15). Poi verranno il Nuovo Cielo e la Nuova Terra (Apoc. 21:1) e il tempo sfocerà nell’Eternità.

Anche adesso è compiuto un periodo di tempo che in ogni momento può terminare. Benché nessuno conosca né il giorno né l’ora, i segni dei tempi ce lo indicano chiaramente. Il promesso ritorno di Cristo sarebbe dovuto avvenire già molto tempo fa; è solamente la longanimità di Dio che aspetta finché gli ultimi siano entrati nel Regno di Dio (2 Piet. 3:9). Da 2000 anni i credenti aspettano l’adempimento della promessa di Gesù Cristo: “Io vo a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi” (Giov. 14:1-3). Mai prima c’è stato un tempo in cui tutte le circostanze concomitanti che dovevano accompagnare questo avvenimento — il più grande nella storia della salvezza — corrispondono così esattamente come oggi. Anche se gli schernitori chiedono come è stato predetto per la fine dei giorni: “Dov’è la promessa della sua venuta?”, domanda alla quale Pietro diede già in quel tempo la risposta: “Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa… ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. … Ma voi, carissimi, non dimenticate questa unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” (2 Piet. cap. 3).

Il Signore Gesù ha indicato diverse volte quel che deve avvenire prima della Sua venuta, per esempio in Matteo, capitolo 24, in Marco, capitolo 13 come anche in Luca, capitolo 17. Tra l’altro sarebbe stato come ai giorni di Noè — in quella epoca ebbe luogo il fatale miscuglio delle due linee di Set e Caino, ossia dei figli di Dio con le figlie degli uomini (Gen. cap. 6), al quale mise fine il diluvio. Doveva anche essere come a Sodoma e Gomorra, quando l’immoralità aveva raggiunto il suo culmine (Gen. cap. 19). Abrahamo era il profeta di quel tempo a cui il Signore rivelò quel che sarebbe accaduto (Gen. 18:17). Dio mandò un castigo e fece piovere dal cielo zolfo e fuoco. Prima che il mondo odierno venga purificato con giudizi d’ira apocalittici e fuoco, Dio offre la grazia e la salvezza. L’avvertimento precede il giudizio.

Per questo motivo, con lo sguardo rivolto al tempo della fine, il Signore Gesù stimò molto importante la promessa dell’invio del profeta Elia prima del grande e terribile «giorno del Signore» di Malachia 4:5 e ne dà la conferma in Matteo 17:11 e in Marco 9:12: “Ed egli, rispondendo, disse loro: «Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa»”. Questa promessa ha la stessa importanza di quella che concerneva il ministero di Giovanni Battista, prima della prima venuta di Cristo, che apparve con lo spirito e la potenza di Elia per volgere il cuore dei padri dell’Antico Testamento ai figliuoli del Nuovo Testamento (Luca 1:17). Adesso, in diretto collegamento con la preparazione della Chiesa–Sposa prima del ritorno di Cristo, si adempie la seconda parte: i cuori dei figliuoli vengono ricondotti ai padri apostolici. Alla Chiesa neotestamentaria è stato promesso nella Parola di Dio sia una piena restaurazione sia il ristabilimento del suo stato originale.

Non è più necessario chiedersi cosa è andato perduto nella Chiesa di Dio e cosa deve essere restaurato prima della venuta di Gesù Cristo. Siamo davanti ad una svolta dei tempi. Il comandamento dell’ora è: non farsi prendere dal panico, ma riflettere sul Messaggio che precede il ritorno di Cristo. Tutti dovrebbero prendere sul serio questo esposto alla luce della Parola di Dio. Oltre a essere pronti, è necessario che, nella Chiesa dell’Iddio vivente, tutto venga ricondotto allo stato primitivo, come è stato promesso. Così sta scritto: “… affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti” (Atti 3:19-21). È moderno parlare delle «profezie del tempo della fine», predicare un «Vangelo di prosperità» e, nel contempo, passare accanto all’adempimento delle promesse bibliche per la Chiesa. Adesso si ripete nelle riunioni solenni quanto avvenne già alla prima venuta di Cristo. Il Signore disse piangendo: “Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi” (Luca 19:42). Anche adesso è così come era già nei giorni del nostro Signore ed è sempre stato: spesso, perfino credenti biblici ringraziano Dio per quel che ha fatto, guardano a quel che farà ancora, però passano accanto a quel che Egli fa al presente!

Colui che manca oggi la coincidenza all’ultimo operato di Dio non sarà pronto per il rapimento. Enoc, il settimo dopo Adamo, fu rapito senza gustare la morte. Era il simbolo per noi che viviamo nell’ultima epoca della Chiesa, per i quali vale la promessa: “A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono” (Apoc. 3:21). Adesso i veri credenti aspettano quel che Paolo scrisse già allora: “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati…”(1 Cor. 15:51). Però, affinché il corpo possa essere mutato al ritorno di Cristo, bisogna che il cuore e la vita siano già stati mutati. Nell’Antico Patto Dio ha promesso di concludere un Nuovo Patto e di dare al Suo popolo un cuore nuovo, uno spirito nuovo e una vita nuova (Ger. 31:31-34; Ez. 11:19, 18:31-32). Troviamo la conferma di questa promessa nel Nuovo Testamento (Mat.26:26-29; Ebrei 8:6-13 e altri). Riguardo a Enoc leggiamo: “Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio” (Ebrei 11:5). Adesso abbiamo bisogno della fede per il rapimento e della certezza che il compiacimento di Dio riposi su di noi prima di essere rapiti.

La nuova nascita e l’essere stati illuminati per mezzo dello Spirito non sono sufficienti per la prima risurrezione, per il mutamento e il rapimento. La potenza di trasformazione dello Spirito Santo deve abitare nei nostri corpi mortali per vivificarli (Rom. 8:11). Innanzitutto dobbiamo sperimentare il battesimo dello Spirito Santo come conferma di essere figliuoli e figliuole di Dio, come era il caso per il Figliuolo di Dio (Mat. cap. 3). “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre»” (Gal. 4:6). Poi continua fino alla guida dello Spirito: “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio” (Rom. 8:14).

Tutti i profeti ai quali venne la Parola furono ispirati e guidati dallo Spirito di Dio. E tutti coloro che credono alla Parola sperimentano adesso la stessa ispirazione e guida dello Spirito Santo e vengono sigillati: “In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria” (Ef. 1:13-14). Tutto ciò che ci è stato donato con la redenzione, lo dobbiamo sperimentare personalmente nella comunione con Dio. Di ciò fanno parte anche la rigenerazione e la nuova nascita dallo Spirito, l’unzione e il battesimo dello Spirito Santo, come già allora nel Cristianesimo primitivo.

Tutti coloro che desiderano sussistere davanti a Dio ed essere rapiti desiderano ardentemente camminare con Dio. Però, una vita gradita a Dio è possibile solo in concordanza con la Sua Parola e la Sua volontà. Tutto il resto è teoria e fantasticherie. Due volte il compiacimento di Dio venne pronunciato sul Figlio di Dio: una volta al battesimo (Mat. cap. 3) quando disse: “Conviene che noi adempiamo così ogni giustizia” e poi alla trasfigurazione (Mat. cap. 17). In quell’occasione fu aggiunto ancora: “Ascoltatelo!”. Ci furono sempre sulla terra uomini predestinati a essere figliuoli e figliuole di Dio secondo il disegno benevolo della Sua volontà (Ef. 1:5 e altri). Sono coloro ai quali Egli fa conoscere il mistero della Sua volontà e del Suo consiglio (Ef. 1:9-14). Con lo sguardo sul ritorno di Gesù Cristo l’apostolo Paolo scrive ai veri credenti: “Poiché Dio è colui che opera in voi il volere e l’operare, per il suo beneplacito… affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa…” (Fil. 2:12-18). Se vogliamo essere rapiti, il compiacimento di Dio deve riposare su di noi.

Bisogna accertare se si crede quel che la Scrittura insegna nel modo in cui lo insegna, oppure se si crede quel che gli uomini dicono. Ritorniamo subito al punto, vale a dire alla promessa profeticamente annunciata per questo tempo. Giovanni il Battista era l’adempimento di Malachia 3:1, lo confermano i quattro Evangeli. Aveva il suo ministero duemila anni fa, all’inizio del giorno della salvezza. Adesso il tempo della grazia sta per terminare e irromperà il «giorno del Signore», perciò doveva adempiersi Malachia 4:5: “Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile”. Adesso abbiamo di nuovo un periodo profetico e il Signore mise in risalto, come già citato, la validità di questa promessa particolare che, in quel tempo, dopo il ministero compiuto di Giovanni il Battista che apparve nello spirito di Elia, era ancora avvenire: “Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa” (Mat. 17:11).

Ogni volta che Dio fa qualcosa di particolare sulla terra, rivela il Suo segreto ai Suoi servi, i profeti (Amos 3:7). Poi si adempie la promessa del Signore: “Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto” (Mat. 10:41) e vale l’ammonimento: “Non toccate i miei unti e non fate male ai miei profeti!” (1 Cron. 16:22; Salmo 105:15). Ci sono anche coloro che lapidano i profeti loro inviati, ma ornano la tomba di quelli che si sono addormentati (Mat. 23:29). Ciononostante, prima del giudizio, il Signore manda dei messaggeri al Suo popolo.

Come Elia radunò il popolo di Dio, prese le dodici pietre secondo le dodici tribù d’Israele, riedificò l’altare demolito e offerse il sacrificio, poi Dio rispose (1 Re cap. 18), così, per mezzo del «Messaggio di Elia», la dottrina dei dodici apostoli deve adesso essere nuovamente restaurata (Atti 2:42; Ef. 2:20) e i veri credenti debbono essere radunati, affinché Dio possa rispondere.

È purtroppo una realtà che, per quanto concerne le manifestazioni che si tengono con lode e con una potente cornice musicale, non si tratti ancora dell’annunciato tempo di refrigerio, ma di un solenne intrattenimento religioso ingannevole, anche se fatto con buone intenzioni. L’operato conclusivo dello Spirito nella Chiesa neotestamentaria deve essere accompagnato dalla restaurazione di tutte le cose. La Chiesa deve essere ricondotta allo stato originale, così dice la promessa. È anche vero che l’adorazione e ogni lode sono vane, come disse il nostro Signore, perché gli adoratori si trovano ancora in comandamenti e dottrine umani tramandati e, così, annullano la Parola di Dio. Tutto in sé è ancora totalmente rivolto contro Cristo. Per questo motivo il Signore dice: “Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini… annullando così la Parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte” (Marco 7:7, 13).

Dopo l’esposizione dei fatti in questa pubblicazione, tutti debbono decidere se i padri conciliari, i padri della Chiesa e i loro rappresentanti,tenuti in grande considerazione e in grande onore, siano ancora degni di essere festeggiati, oppure se, dal punto di vista di Dio, non appartengano piuttosto al banco degli imputati. Tutti dovrebbero anche valutare, però solo dal punto di vista biblico, se basta risalire ai riformatori e investigare ciò che dissero e insegnarono, oppure se dobbiamo ritornare adesso alle origini, a quel che hanno insegnato e praticato Pietro, Giovanni, Giacomo e Paolo. Non basta ripetere quel che uomini famosi hanno insegnato nei secoli passati, ma dobbiamo essere ricondotti a quel che nel principio venne detto, insegnato e praticato in modo chiaro e vero.

Il seguente e ultimo paragone non può essere tralasciato, affinché nessuno rimanga risparmiato: Bisogna domandarsi se è sufficiente chiedere a stimati evangelisti televisivi di fama mondiale quali dottrine sostengono riguardo alla Deità, al battesimo, ecc. In ogni punto va detto:Tornate alla Parola e a Dio! Tornate a quel che era nel principio! Ciò vale nella stessa misura per tutti i predicatori e per il popolo.

Così è, e sia chiaramente detto ancora una volta: Nel principio del Nuovo Testamento, gli stimati e tradizionali dottori nel Giudaismo di allora non hanno riconosciuto la visitazione di grazia di Dio. I religiosi cristiani di oggi li definiscono ipocriti e farisei, però fanno in realtà la stessa cosa. In quel tempo non si sono umiliati sotto la potente mano di Dio, non hanno adempiuto la volontà di Dio e non si sono fatti battezzare con il battesimo di Giovanni. Perciò sta scritto: “Ma i Farisei e i dottori della legge hanno reso vano per loro stessi il consiglio di Dio, non facendosi battezzare da lui” (Luca 7:29-30).

Anche adesso ci sono abbastanza evangelisti e carismatici che insegnano agli altri, che tengono le loro solenni funzioni religiose e, secondo la loro propria opinione, hanno una grande importanza nel Regno di Dio. Però non riconoscono quel che Dio fa nel nostro tempo secondo il Suo piano di salvezza.

Per mezzo del ministero di Giovanni Battista, il profeta, che annunciò l’inizio del periodo di tempo della grazia, “ogni creatura vedrà la salvezza di Dio” (Luca 3:2-6), “affinché tutti credessero per mezzo di lui” (Giov. 1:6-13). Giovanni stesso testimonia riferendosi al Redentore: “Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua” (Giov. 1:31). Per mezzo dell’ultimo profeta e del suo Messaggio, è stata annunciata la fine del tempo della grazia e, di nuovo, si tratta innanzitutto del battesimo e, precisamente, del battesimo nel Nome del Signore Gesù Cristo che è indispensabile per tutti coloro che si lasciano inserire nel piano di salvezza di Dio.

Quando Dio fa la storia della salvezza e il Regno di Dio si fa strada, il tempo di continuare a camminare per le proprie vie è passato. Affinché tutti capiscano il significato di biblico e di apostolico e non abbiano più alcuna scusa, ecco un esempio tratto dagli Atti degli apostoli, capitolo 19.

Quando Paolo venne a Efeso, vi trovò alcuni credenti e chiese loro: “Avete voi ricevuto lo Spirito Santo dopo che avete creduto?”. Meravigliato dal fatto che erano credenti, ma che non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo, chiese ancora: “Con quale battesimo siete dunque stati battezzati?”. Essi risposero: “Con il battesimo di Giovanni”. Dunque erano battezzati come discepoli di Giovanni con lo stesso battesimo con cui Gesù Cristo si era fatto battezzare. Però adesso ciò non bastava più. La redenzione era stata compiuta, il Nuovo Patto era entrato in vigore, la Chiesa di Cristo era stata fondata e così, da quel momento, valeva quel che Pietro aveva detto per incarico di Dio nella prima predicazione. Senza alcuna discussione, così sta scritto, ubbidirono a quel che l’uomo di Dio disse: “Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù…” (Atti 19:1-7).

Ancora una volta deve essere messo in risalto che, alla fine, nella Chiesa dell’Iddio vivente, ogni cosa deve essere come era nel principio. Per quel che concerne il tempo della Riforma o tutti i risvegli che poi seguirono, tutti avevano il loro posto e il loro tempo. Prima della Prima guerra mondiale, all’inizio del XX secolo, ebbe luogo nel mondo intero un potente operato dello Spirito Santo. Dopo la Seconda guerra mondiale, Dio diede il più potente risveglio di guarigione mai avvenuto fin dai giorni degli apostoli. Però questa è l’ora della visitazione di grazia di Dio nell’ultimissimo periodo prima del ritorno di Gesù Cristo. Adesso non vale più quel che è stato insegnato o praticato prima o poi, ora valgono la Parola che c’era nel principio e l’ordine divino biblico, come ci sono stati lasciati dai giorni del Cristianesimo primitivo!

Tutti coloro che ora respingono il battesimo biblico nel Nome del Signore Gesù Cristo — che appartiene all’insegnamento elementare, al fondamento (Ebrei 6:2) e lo definiscono eresia — rigettano per loro stessi l’intero consiglio di Dio che essi pensano predicare e credere. Se non seguono già i principi elementari della dottrina biblica, allora anche l’elencazione di tutte le cose che hanno fatto nel Suo Nome non servirà a nulla (Mat. 7:21-27). Dovranno udire dalla bocca del Signore il: “Dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità”. È COSÌ DICE IL SIGNORE nella Sua Parola.