sabato 27 luglio 2013

Krefeld, 07/07/2013 - Ewald Frank



Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; COSA È VERAMENTE SANTO? ; EWALD FRANK

COSA È VERAMENTE SANTO?

Come missionario che ha viaggiato ininterrottamente in tutti i continenti per più di quattro decenni, so che per le persone di tutte le religioni e culture molte cose sono sante. Per gli uni è la «mucca sacra» o la «montagna sacra», per gli altri «l’acqua santa» o il «tempio santo», il «luogo di pellegrinaggio sacro» o il «profeta santo», la «sacra tradizione» o qualcos’altro. Ma cosa ha a che fare tutto ciò con Dio? Naturalmente nulla! Per i credenti biblici solo e unicamente Dio è santo e tutto ciò che procede da Lui come tutti coloro che sono santificati da Lui nella Verità della Sua Parola lo sono per mezzo di Colui che ha detto: “Siate santi, perché io son santo” (Lev. 11:44, 19:2; 1 Piet. 1:16). Non c’è alcuna santificazione tramite la volontà di un uomo perché sta scritto: “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Ebrei 10:10). Il Redentore stesso pregò per i Suoi: “Santificali nella verità: la tua parola è verità” e intercede per loro nella preghiera sacerdotale: “Per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati nella verità” (Giov. 17:17, 19). Sta pure scritto: “Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Autosantificazione tramite proprie opere di giustizia è autoinganno.

Nel mondo cristiano è santo quel che le Chiese ritengono santo, ed è particolarmente santo per ogni Chiesa quel che essa crede e insegna, come pure la sua tradizione. Per questo motivo tutte vegliano gelosamente sulla propria dottrina che per loro è santa e la vogliono conservare pura. Colui che tocca il loro credo, che per loro è santo, può rischiare la morte. È quel che accadde a Giovanni Hus, il quale fu arso sul rogo il 6 luglio 1415 a Costanza mentre i padri del Concilio lo deridevano, e anche a Michele Serveto, che fu condannato a Ginevra nel 1553 e pubblicamente giustiziato, perché non accettava la dottrina della Trinità. I veri servitori del Signore hanno usato solo «l’armatura di Dio», come è descritta nel capitolo 6 dell’epistola agli Efesini e ad essa appartiene la Spada dello Spirito, che è la Parola di Dio. Non una sola volta un servitore del Signore ha fatto uso del potere temporale, ma tutti hanno predicato la Parola lasciando a Dio di agire. Solo ciò che proviene da Dio riconduce nuovamente a Lui. Solo ciò che sta scritto nella Bibbia porta la calligrafia di Dio.

A Satana, il principe di questo mondo, gli è sempre riuscito di creare confusione e di offrire con successo ai responsabili dell’ambito religioso e politico i regni di questo mondo — che aveva offerto anche a Cristo, il nostro Redentore, il Quale però rifiutò (Mat. 4:1-11) — affinché egli stesso potesse esercitare il potere sulla terra. Dopo la fondazione della Chiesa di Stato la salvezza dipendeva da una Istituzione e dai suoi servi e non più dalla fede personale in Gesù Cristo, l’Unico in cui si trovi la vera salvezza. Tutte le grandi Chiese nazionali e tutte le denominazioni in tutti i Paesi presumono più o meno di essere le uniche a salvare. Non solo la Chiesa Romana, anche le altre garantiscono ai loro membri la beatitudine e impartiscono la salvezza a modo loro. Riguardo a ciò, la Chiesa Cattolica è “sincera” e dice ai sopravvissuti che il defunto, malgrado tutti i sacramenti di salvezza beatifici, deve espiare le sue colpe nel purgatorio. Naturalmente la Sacra Scrittura non conosce né la dottrina delle indulgenze né la dottrina dei sacramenti e neanche il purgatorio.

La Sacra Scrittura non conosce né la beatificazione né la canonizzazione dei defunti. Solo i vivi che hanno trovato grazia e hanno ricevuto la piena salvezza in Cristo saranno proclamati beati e santi. Cominciando dalle beatitudini nel Sermone sul monte fino all’ultimo capitolo della Bibbia, vale a dire Apocalisse, capitolo 22, versetti 7 e 14, solo i viventi vengono proclamati beati dal Signore e sono coloro che credono in Lui così come dice la Scrittura (Giov. 7:38). È da considerare la beatitudine di Pietro: “Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli” (Mat. 16:17).

Da Maria la beatitudine viene pronunciata in relazione con la fede nella promessa: “Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento” (Luca 1:45). Gli occhi e gli orecchi dei veri discepoli di Gesù vengono proclamati beati:“Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!” (Mat. 13:16). Nell’introduzione dell’ultimo libro della Sacra Bibbia sta scritto: “Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!” (Apoc. 1:3). E poi udiamo la beatitudine globale dei giusti perfetti: “Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione” (Apoc. 20:6). Le beatificazioni eseguite dagli uomini non hanno alcun valore perché non hanno alcun fondamento biblico. Anche questa pratica va sul banco degli imputati.

martedì 16 luglio 2013

TRASMISSIONI IN DIRETTA (ROMANIA) - Venerdì 19/07/13, sabato 20/07/13, domenica 21/07/13 - Ewald Frank



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Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank in Romania; trasmessa in diretta nelle seguenti date:

Venerdì 19 Luglio 2013 Ore: 17,30

Sabato 20 Luglio 2013 Ore: 17,00

Domenica 21 Luglio 2013 Ore: 9,00

Qui il link per collegarsi alla trasmissione in diretta streaming

Krefeld, 06/07/2013 - Ewald Frank



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Riunione presieduta dal missionario Ewald Frank.
Predicazione della Parola di Dio rivelata per il tempo della fine basandosi solamente sulla Bibbia, illustrando qual'è il piano di Dio con l'umanità, annunciando l'imminente ritorno di Gesù Cristo.

lunedì 15 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; PERCHÉ? PERCHÉ? ; EWALD FRANK

PERCHÉ? PERCHÉ?


Perché la parola «Trinità » non si trova neanche una sola volta nella Bibbia?

Perché non sta scritto neanche una sola volta «Dio uno e trino» nella Bibbia?

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia che Dio consiste in tre Persone?



Perché nel periodo dell’Antico Testamento nessuno ha pregato a un «Padre nel cielo»?

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia «Dio il Figlio», bensì «Figlio di Dio»?

Perché non sta scritto in Essa neanche una sola volta «Dio lo Spirito Santo», ma «lo Spirito di Dio»? Sicuramente perché Dio è il punto di partenza. Lo Spirito Santo è lo Spirito di Dio, o no?



Perché la combinazione delle parole «Dio il Signore» — «ELOHIM YAHWEH», che sta scritto più di seimila volte nell’Antico Testamento, non si trova neanche una sola volta nel Nuovo Testamento dal Vangelo di Matteo fino all’epistola di Giuda — tranne che in una citazione tratta dall’Antico Testamento (Luca 1:32) — solo nuovamente nel libro profetico, l’Apocalisse? Nell’Antico Testamento Dio è il Signore, nel Nuovo leggiamo: “Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza” (1 Cor. 6:14).

Perché nelle epistole degli apostoli viene posto l’accento su «Dio» come Padre e su «il Signore» come Figlio? Certamente perché Dio è diventato il nostro Padre tramite Gesù Cristo, il nostro Signore.

Perché sta scritto in rapporto con la nascita del Figlio: “… sarà chiamato… Dio potente, Padre eterno …” (Is. 9:5-6), però nessuna volta «Figlio eterno»?

Perché non si trova nella Bibbia neanche un solo passo dove, nel periodo dell’Antico Testamento, sia mai avvenuta in cielo una «conversazione tra il Padre e il Figlio»? Certamente perché Dio non si era ancora rivelato quale Padre nel Figlio!

Perché la Sacra Scrittura non riferisce nulla riguardo al fatto che Dio quale Padre abbia generato e partorito il Figlio nell’Eternità? Semplicemente perché non avvenne! La nascita del Figlio è annunciato attraverso tutto l’Antico Testamento, avvenne però all’inizio del Nuovo Testamento. Questa è la Verità divina e biblica! Per questo motivo non sta scritto proprio nulla nella Bibbia riguardo a una «preesistenza» del Figlio.

Perché ci è stato comandato di pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…” e perché preghiamo solo: “Padre celeste …” e non: “Figlio celeste…”? Certamente perché non c’è nessun Figlio celeste!

Perché Dio il Signore ha sempre giurato per Sé stesso: “Io giuro per me stesso…” (Gen. 22:16; Salmo 89:35; Amos 6:8; Ebrei 6:13 e altri)? Certamente perché non c’era nessun’altra Persona divina accanto a Lui!

Dove sta scritto nella Bibbia: «Il Padre è eterno, il Figlio è eterno, lo Spirito Santo è eterno»? Naturalmente da nessuna parte! Come potrebbe stare nella Parola della Verità qualcosa di falso? È escluso!

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia: «Gloria a Dio il Padre, a Dio il Figlio e a Dio lo Spirito Santo!»? Di proposito qui l’Amen non deve seguire, perché significa: «Così sia!», e così non lo è affatto!

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Sacra Bibbia «Padre–Creatore»? Cosa ha a che fare «Padre» con creazione? O cosa ha a che fare il Creatore con dei figli e delle figlie generati? Verso la creazione, Dio è Creatore, verso i Suoi figliuoli e le Sue figliuole, Dio è Padre.

Perché nessun profeta nell’Antico Testamento o apostolo nel Nuovo Testamento ha mai accennato a più Persone di Dio con il: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza…” di Genesi 1:26-28? Perché stavano sotto la guida dello Spirito.

Perché nessuno degli apostoli ha ripetuto l’ordine del battesimo di Matteo 28:19, invece l’hanno compreso, eseguito fedelmente e battezzato direttamente nel Nome del Patto del Nuovo Testamento, Nome in cui Dio si è rivelato quale Padre, Figlio e Spirito Santo? Perché il Nome in cui doveva essere battezzato era stato loro rivelato!

Per questo motivo, nel Cristianesimo primitivo e fino alla fine del II secolo, coloro che erano diventati credenti, in obbedienza all’ordine di missione, furono battezzati correttamente e unicamente nel Nome del Signore Gesù Cristo (Atti 2:38, 8:16, 10:48, 19:5; Rom. 6:3 e altri) e neanche una sola volta con la formula trinitaria.

D’altronde la formula trinitaria viene usata là dove c’è il Cristianesimo falsificato, nella divinazione, nella chiromanzia, nella tiptologia (sedute spiritiche), negli scongiuri, negli incantesimi, nella magia di ogni specie e occultismo, anche per il giuramento quando si entra in un Ordine. Perfino il giuramento di fedeltà quando si entra in una loggia massonica viene prestato da tutti, perfino dagli Ebrei, «nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

Nessuno dovrebbe passare sopra questa realtà con indifferenza: nessuna preghiera, assolutamente nessuna azione nella Bibbia è avvenuta nella formula trinitaria! Provate ogni cosa, anche questa pratica esercitata da quasi tutti i Cristiani! Cosa dunque deve valere per sempre? La Parola di Dio o la tradizione ecclesiastica? Ha ragione la Bibbia o l’argomentazione?

Considerati tutti i cambiamenti, tutte le interpretazioni e falsificazioni, bisogna chiedersi: Perché i predicatori, gli evangelisti e i dottori della Bibbia, che hanno sempre in bocca la Parola di Dio, trasmettono ciecamente e pieni di entusiasmo dottrine e dogmi che sono tradizioni umane?

Nella speranza che i lettori, dopo la rivelazione di tutte le deviazioni, diano in tutti i punti ragione a Dio e alla Sua Parola, è necessario un confronto. Non si può fare diversamente: Tutto e tutti debbono essere posti davanti al giudizio di Dio — precisamente adesso deve essere dato l’avvertimento, non quando sarà troppo tardi!

Tutti i punti elencati si lasciano spiegare alla luce della Parola di Dio. Non c’è assolutamente spazio per argomentazioni. Il nemico ha ingannato i credenti per troppo tempo. Adesso rimane ancora solo la domanda principale: Qual è la verità sulla Trinità? La verità è che nell’Eternità non c’era, nel corso del tempo non c’è, e nell’Eternità non ci sarà!

Con la stessa franchezza va pure chiesto: Perché la Sacra Scrittura non conosce neanche la dottrina dei «Jesus Only»/«Gesù solo»? Perché anch’essa non è biblica! Il Figlio che è stato generato, come poteva essere il Suo proprio Padre, e come poteva pregare a Sé stesso, ecc.? La testimonianza dal cielo è però: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Mat. 3:17, 17:5). Soltanto colui che confessa Gesù Cristo come il Figlio unigenito di Dio ha la Vita eterna (Giov. 3:36). “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giov. 17:3). Come è blasfema la dottrina del «Dio in tre Persone», così è falsa anche la dottrina dei «Gesù solo». Vale per sempre solamente e unicamente la testimonianza universale e globale della Sacra Scrittura in cui Dio viene rivelato nella Sua molteplicità. Nel Nuovo Testamento ciò avvenne come Padre nel cielo sopra noi, nel Figlio sulla terra fra noi e tramite lo Spirito Santo in noi. È il mistero di Dio, per noi incomprensibile, inspiegabile, di cui scrive Paolo: “E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria” (1 Tim. 3:16).

Quando Dio avrà compiuto il Suo piano di salvezza concepito fin dall’Eternità con tutti i Suoi figliuoli e con tutte le Sue figliuole, la rivelazione del Figlio sfocerà di nuovo in Dio, da cui era proceduta, affinché fosse adempiuto: “Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti” (1 Cor. 15:28). Oh, quale profondità del mistero della pietà: Dio in Cristo e Cristo in noi — speranza della gloria!

Tutte le promesse date nell’Antico Testamento, da Genesi 3:15 fino a Malachia 3:1, riguardo alla venuta del Figlio si adempirono all’inizio del Nuovo Testamento. Forse qualcuno vuole negare questo fatto?

La parola di 2 Samuele 7:14 si adempì: “Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio…” (Ebrei 1:5b).

Salmo 2:7 si adempì: “Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato” (Ebrei 1:5a).

Si adempì: “Tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre” (Salmo22:10).

Anche le parole del Salmo 89:26-27 si adempirono: “Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei mio Padre, mio Dio, e la ròcca della mia salvezza. Io inoltre lo costituirò mio primogenito, il più eccelso dei re della terra”.

Si adempì pure Isaia 7:14: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele”.

L’annuncio era: “Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù…” (Mat. 1:21; Luca 1:31).

“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:11). Così si adempì Michea 5:1-2 e il Salvatore nacque a Betlemme (Mat. 2:1).

Alla prima venuta di Cristo si adempirono in tutto 109 profezie. Però gli scribi, che studiavano quotidianamente la Parola di Dio, non lo compresero. Perseverarono nelle loro interpretazioni e nelle loro proprie idee. Benché aspettassero con grande brama la venuta del Messia e mantenessero viva la speranza nel popolo, non Lo riconobbero quando Egli venne (Giov. cap. 1), anzi Lo contraddissero in ogni occasione. Tutti i loro sacrifici, il loro cantare salmi e tutte le loro cerimonie solenni — tutto era in vano. Non si ripete adesso la stessa cosa con la maggioranza dei credenti che aspetta il ritorno di Cristo? Sembra proprio di sì.

Il Signore stesso ci indica la rivelazione senza la quale nessuno, veramente nessuno, chiunque egli sia o voglia essere — e Dio non fa alcuna eccezione — può riconoscere questo grande mistero di Dio in Cristo. Per questo motivo sta scritto: “Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo” (Mat. 11:27). Egli vuole rivolgersi adesso ad ognuno come in quel tempo: “E, rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete!»” (Luca 10:22-23). Nessuno studio è sufficiente, ma è necessaria la rivelazione per conoscere il mistero di Dio in Cristo e per tutti i misteri del Regno di Dio. L’apostolo Paolo ha considerato, citato letteralmente, “spazzatura” quel che aveva studiato (Fil. 3:8). Per lui si trattava piuttosto di imparare a conoscere il Signore e la potenza della Sua risurrezione. In base alla rivelazione ricevuta, poteva scrivere dopo il suo insediamento nel ministero: “… leggendole, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo” (Ef. 3:4).

Tutti i servitori di Dio chiamati al ministero debbono sperimentare la stessa cosa. Non prendetevela, ma perfino il concetto «studiare teologia», che significa «studiare Dio» è esagerato. Chi può studiare qualcosa su Dio? Fin dal principio Dio si è rivelato ai Suoi — ed Egli vuole rivelarsi anche a noi.

domenica 14 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; PROVATE OGNI COSA; EWALD FRANK

PROVATE OGNI COSA


Adesso viene per molti la prima sorpresa che scuote tutto e tutti: Nella Bibbia non c’è assolutamente nessuna azione che sia stata eseguita nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Speriamo che questa importante constatazione abbia causato uno choc persistente e salutare in coloro che si trovano nella tradizione non biblica.

Per i veri figliuoli di Dio che sono veramente fedeli alla Bibbia e non soltanto pretendono di esserlo, non si tratta di quel che Atanasio, Agostino, Tertulliano, Geronimo o altri hanno lasciato, ma di quel che Pietro, Giovanni, Giacomo e Paolo dissero, che sta scritto nella Parola e che consideriamo come il COSÌ DICE IL SIGNORE.

Quel che Dio ha detto per bocca dei Suoi servitori, che hanno parlato nel Suo Nome, sospinti dallo Spirito Santo, non sta scritto in nessun Catechismo e in nessun testo ecclesiastico, neanche nella «Didachè» che erroneamente viene chiamata «Dottrina dei dodici apostoli», nemmeno nel Talmud o nel Corano, ma esclusivamente nella Bibbia. C’è un solo assoluto: la Sacra Scrittura!

Deve essere preso sul serio da tutti coloro che hanno il timore di Dio che, nel Cristianesimo primitivo, nessuna preghiera iniziava o terminava con la formula trinitaria. Nessun battesimo, nessuna guarigione, nessuna benedizione — assolutamente nulla, veramente nulla nei tempi biblici avvenne col dire: «Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Ciò viene ritenuto come ovvio solo in base alla tradizione ecclesiastica!

Però, adesso, tutti dovrebbero investigare la Sacra Scrittura, come ce L’abbiamo davanti a noi e venire a conoscenza di come stanno le cose in realtà. Colui che ha studiato consapevolmente la storia universale della Chiesa con lo sguardo rivolto su questi temi importanti, si sarà accorto che fino alla fine del II secolo dell’era cristiana ogni azione è avvenuta secondo il modello degli apostoli nel Nome del Signore Gesù Cristo — come ci è stato lasciato in modo straordinario nella Sacra Scrittura dal Cristianesimo primitivo tramite i testimoni del tempo di Gesù.

Sto qui poggiato sul fondamento degli apostoli e dei profeti! Non posso fare altro! Dio mi aiuti!

Le seguenti domande non sono poste per offendere, ma per fare un esame e per un chiarimento. Ogni lettore deve con amore, ma anche con la serietà necessaria, che è indispensabile, essere indotto a riflettere e a correggersi.

venerdì 12 luglio 2013

Nello specchio della Parola



Un giorno il Nostro Signore ha esclamato
''scagli la prima pietra chi è senza peccato!''
Che c'è rimasto di ciò ch' ebbe insegnato?
Oggi coi giudizi verrei lapidato

Chi si fa giudice verrà di più giudicato
Chi condanna sarà a sua volta condannato
Sciocco! Sentenzi dove Dio ha perdonato!
Rendi vano il Cristo che venne immolato!

Se Dio avesse avuto la vostra intransigenza
Ci avrebbe già cancellato dall'esistenza
Eh sì che genera odio l'intolleranza...
E che non spetta a voi l'ultima sentenza...

E che ne fate dello specchio della Parola?
vi basterebbe specchiarvi una volta sola!

Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile;
perché nel giudicare gli altri condanni te stesso;
infatti tu che giudichi, fai le stesse cose,


Per poco mandi all'inferno tuo fratello
perché non la pensa come te, oh sì, per quello
Brutalmente appesantisci il suo fardello,
Subdolo indichi te stesso come modello

Oh Signore ti imploro, abbi pietà di noi
Siamo malvagi, rapaci come avvoltoi
Ognuno crede secondo gli interessi suoi
Oh Dio mio lo so che non è questo che vuoi


E le lancette girano, il tempo avanza
''Non saranno rapiti'' dite con arroganza
E il Signore è lì che bussa con pazienza

giovedì 11 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; COSÌ INCOMINCIÒ L’INGANNO; EWALD FRANK

COSÌ INCOMINCIÒ L’INGANNO


I primi uomini, nei quali noi tutti siamo stati rappresentati, sono caduti nel peccato perché hanno dato ascolto al nemico che contorse la Parola per Eva e produsse così la prima menzogna sulla terra. Lo sappiamo tutti. Noi tutti viviamo lo stesso destino e non abbiamo resistito alla tentazione. Noi tutti siamo nati in questo mondo tramite generazione secondo la carne come avvenne nella caduta. Così la morte è giunta fino a noi tutti.

Anche dai giorni della redenzione compiuta il nemico ha sempre distorto per i credenti superficiali la Parola di Dio e ha reso credibili le sue bugie religiose. La Chiesa primitiva rimase soltanto per un brevissimo tempo nella pura dottrina divina. La confessione: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” presto non venne più presa in considerazione dai “falsificatori”. In particolare Paolo ha già dovuto occuparsi di falsi dottori con le loro false dottrine provenienti sempre da demonî (1 Tim. cap. 4). Disse in anticipo che nella Chiesa sarebbero sorti degli uomini che avrebbero insegnato delle eresie. Ciò avvenne benché l’apostolo avesse annunciato tutto il consiglio di Dio e fossero stati costituiti nella Chiesa dei vescovi sotto la guida dello Spirito Santo (Atti 20:24-32). Lui stesso e gli altri apostoli misero in guardia i credenti da coloro che causano divisioni e si sviano dalla vera dottrina.

Ciò risale al giardino di Eden dove tutto ebbe inizio. Il Signore Dio aveva detto chiaramente e con tono di ammonimento: “… ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai” (Gen. 2:17). E Dio pensa sempre quel che dice, e dice quel che pensa. Il nemico gira e cambia le cose, le mette in forse e dice: “Come! Dio vi ha detto…?” e: “No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio”. Sì, una volta accaduto, gli occhi loro si aprirono realmente (Gen. 3:1-7). Però tramite la caduta nel peccato rimasero là nudi e separati da Dio. Le foglie di fico non bastarono per coprire la loro vergogna. Anche oggi non serve a nessuno coprire la vergogna della caduta della Chiesa nel peccato con la foglia di fico di una religione.

Il nemico si presenta sempre in modo molto pio come un angelo di luce (2 Cor. 11:14) e con lo: «Sta scritto!». Ambedue sono ispirazioni: il vero e il falso. L’autentico, proveniente dallo Spirito di Dio, si rivela sempre come essendo vero, perché “degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2 Piet. 1:20-21).

Come preavvertimento sta scritto: “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demonî…” (1 Tim. 4:1).

“Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2 Tim. 4:3-4).

“Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata” (2 Piet. 2:1).

Ogni predicatore deve permettere che gli venga chiesto se annuncia un qualche “messaggio cristiano” o il Messaggio di Cristo. Chiunque predichi o scriva, deve esaminare sé stesso e lasciarsi esaminare se trasmette le vere o le false dottrine. Essere sinceri non è sufficiente, ognuno lo è a modo suo. In base alla Sacra Scrittura, deve essere stabilito dove ognuno viene ordinato, perché “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare” (1 Tim. 3:16-17). Tradizioni e convinzioni religiose nelle quali la Scrittura viene citata, però viene riportata in modo travisato nel Suo significato e nel Suo uso, non valgono al cospetto di Dio. Da un esame più accurato rimane poi solo la propria pietà. Adesso si tratta dell’immensa differenza tra il reale significato della Parola e le molteplici interpretazioni a Suo riguardo.

Paolo voleva presentare allo Sposo celeste una Chiesa–Sposa pura che potesse incontrare lo Sposo come una casta vergine, senz’aver commesso fornicazione spirituale. E subito egli esprime la sua preoccupazione che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così sarebbe avvenuto con i semplici credenti che ascoltano fedelmente anche se viene predicato un altro Gesù, un altro evangelo ed è operante uno spirito estraneo (2 Cor. 11:1-4). Però chi ammette che tutti noi siamo nati in un Cristianesimo più o meno falsificato? Anche coloro che, ignari, persistono nell’errore, debbono prendere posto sul banco degli imputati perché perfino l’ignoranza religiosa non protegge dalla punizione. Tutti i predicatori dovrebbero riflettere su questo ed esaminare in base alla Parola di Dio se non trasmettono ignari un Evangelo falsificato. Chi viene sorpreso ad adoperare banconote false deve aspettarsi una punizione, anche se non sapeva che era del denaro contraffatto.

I credenti, che in genere sono inconsapevoli, entrano nell’argomentazione del nemico che viene trasmesso dagli scribi cristiani. Eva non si rese conto di essere stata affascinata e sedotta dal nemico, perché egli distorse in modo così plausibile la Parola di Dio stravolgendoLa e così l’avvelenò mortalmente. Anche noi stessi non ce ne siamo accorti prima di essere stati risvegliati e illuminati. Il nemico incominciò mettendo in dubbio quel che Dio aveva detto. Era rimasto nel tema, fuorché nella verità originale della Parola come era proceduta dalla bocca di Dio. In questo consiste ancora oggi il grande inganno nel mondo religioso. Il diavolo non ha un proprio tema — questo la maggioranza dei credenti non lo capisce — sono sempre i temi religiosi delle denominazioni. Non ha dottrine proprie — egli riprende la Parola di Dio e La travisa. Sono i temi biblici su Dio, sul battesimo, sulla Santa Cena, ecc. che egli rende credibili in modo non biblico. Viene con lo: “Sta scritto” come può essere letto in Matteo, capitolo 4. In quel tempo strappò dal Suo contesto la Parola scritta — in questo consisté la tentazione vera e propria — e lo fa ancora oggi senza che le persone se ne accorgano, perché lo cercano sempre altrove. Agli uni cita Matteo 28:19, agli altri Giovanni 20:23, ma si guarda bene dal menzionare il: “È altresì scritto” di Atti 2:38. Egli metterà sempre un passo biblico contro l’altro — lo Spirito di Dio porta invece ogni passo biblico in armonia con l’altro.

Satana non nega né Dio né la Parola di Dio, ma è occupato giorno e notte a indottrinare le persone, tutti i religiosi, soprattutto coloro che sono nelle scuole bibliche e nei seminari per predicatori, ovviamente secondo il suo punto di vista. Nel giardino di Eden, la caduta nel peccato del corpo naturale era la conseguenza della seduzione, e tutto il mondo ne soffre ancora oggi. Nella Chiesa è l’apostasia dall’UNICO Dio e dalla Sua Parola che, tramite la disubbidienza conduce all’allontanamento dalla Parola, e la Chiesa ne soffre ancora oggi.

Nel primo Concilio ecumenico a Nicea nell’anno 325 d.C., 250 rappresentanti delle varie correnti religiose dibatterono diversi temi biblici, particolarmente su Cristo e sulla Divinità. Bisogna chiedersi: Come mai i profeti e gli apostoli non hanno mai discusso su questi temi?

Quanto deve aver pianto il cielo intero e quanto deve essersi rallegrato l’inferno quando al principe di questo mondo riuscì di annullare la Parola di Dio e di introdurre al Suo posto dei teoremi formulati da uomini che non conoscevano affatto Dio! È più che evidente che il pensiero ellenistico, filosofico–pagano ha dominato i padri della Chiesa. Nessuno di loro conosceva la lingua aramaica o ebraica per poter leggere il testo originale, nessuno conosceva né il carattere dell’Antico Testamento in rapporto con la storia della salvezza né l’Iddio di Israele. Tutti avevano accettato il Cristianesimo come religione, ma non Cristo come Redentore e Signore. Nessuno di loro poteva testimoniare di aver ricevuto una chiamata divina. Leggendo accuratamente rinominati autori della storia della Chiesa, si vede che tutti i padri della Chiesa senza eccezione alcuna, con le loro dichiarazioni negative, hanno seminato l’odio verso gli Ebrei. Ignazio di Antiochia diede inizio e tutti seguirono il suo esempio: Giustiniano, Ippolito, Cipriano, Gregorio di Nyssa, Origene e anche Tertulliano e Atanasio compresi Crisostomo e Geronimo e altri. Leone I Magno, il quale viene considerato dai Protestanti come il primo Papa ed esercitò il potere dall’anno 441, ha superato tutti. Sotto l’influenza dei principi della Chiesa avvennero nient’altro che maledizioni, malevole accuse, cacciata degli Ebrei. La prima concreta conseguenza dell’influenza dei «padri conciliari», come furono poi chiamati, fu palese già nell’anno 321, quando l’imperatore Costantino vietò agli Ebrei per decreto, sotto comminazione di una pena, di osservare il sabato mentre impose loro l’obbligo di osservare la domenica e molte sinagoghe furono riconvertite in chiese. Erano citazioni del Nuovo Testamento che Satana distorse per i padri della Chiesa e li influenzò ad insultare gli Ebrei quali scellerati “assassini di Cristo” e a maledirli. Però colui che maledice Israele è maledetto da Dio (Num. 24:9).

Il 28 febbraio 380, dopo che l’imperatore Teodosio I (346–395) ebbe dichiarato la fede trinitaria quale unica religione di Stato e il Concilio di Costantinopoli l’ebbe confermata in maggio 381, tutti furono costretti a osservarla. Soltanto durante le otto crociate svoltesi tra il 1095 e il 1291, dunque in appena 200 anni, 22 milioni di persone morirono tramite la Chiesa di Stato. «Deus lo vult!» — «Dio lo vuole!» era il grido di battaglia di Goffredo di Buglione. L’ordine della prima crociata era stato impartito da papa Urbano II «nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Con il crocifisso in una mano e la spada nell’altra i crociati hanno commesso stragi. Durante il Medioevo, per mezzo della «Chiesa della Trinità», che nel contempo era il potere dello Stato nel Sacro Romano Impero, subirono il martirio da 50 a 60 milioni di persone.

Essa è corresponsabile di tutte le persecuzioni degli Ebrei nell’era cristiana. Molti autori cercano le cause vere e proprie del terribile Olocausto con i suoi 6 milioni di vittime. Erano trascorsi secoli sotto il dominio protestante prussiano senza che ci fosse alcuna persecuzione di Ebrei. Chi ha letto i libri di Daniel Goldhagen e di altri autori è a conoscenza del ruolo della Chiesa di Roma. La semenza antisemita gettata fin dai giorni dei padri della Chiesa nel IV secolo spuntò continuamente, anche in Martin Lutero, nei Protestanti, negli Ortodossi e in tutto il Cristianesimo. Secondo Apocalisse 6:9-11, le anime di tutti coloro che furono trucidati gridano vendetta: “Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?»”.

Come dimostra la storia, le guerre ebbero spesso sfondi politici, le persecuzioni invece sempre uno sfondo religioso. Tutti i roghi in cui non furono risparmiati né anziani né fanciulli, la «santa Inquisizione» che imperversò particolarmente in Spagna, sì, l’intera storia dei martiri è da attribuire alla «Chiesa di Stato trinitaria» Romana e ai suoi rappresentanti. Nel periodo del Medioevo, durante l’assolutismo della Chiesa di Roma, non esistevano i diritti umani, né la libertà di coscienza, né la libertà religiosa e neanche la libertà di parola e di espressione. Le condanne al rogo delle streghe a partire dal 1430 vengono stimate in sessantamila. In Francia, nella notte di San Bartolomeo del 23/24 agosto 1572, furono massacrati in una sola notte da venti a trentamila Ugonotti protestanti. La Bibbia, l’unico Libro sulla terra che contiene la Verità incorruttibile, non associa mai i martiri ad una nazione. Non viene detto da nessuna parte: «La nazione spagnola è responsabile per l’Inquisizione». Non si può neanche dire: «I Francesi sono responsabili del massacro degli Ugonotti» e neppure: «Il popolo tedesco è colpevole dell’Olocausto». Nessuno dirà: «Gli Austriaci ne portano la corresponsabilità perché Hitler era austriaco e Eichmann austriaco–tedesco. Le Sacre Scritture dicono chiaramente che la Chiesa di Roma è la responsabile del sangue versato dai martiri: “Babilonia la grande… era ubriaca del sangue dei santi. … In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra” (Apoc. 17:5-6, 18:24 e altri).

Poiché l’Antico Testamento fu generalmente disprezzato dai principi della Chiesa, non poterono neanche comprendere il Nuovo. Non capirono che gli scrittori del Nuovo Testamento misero in risalto l’importanza dell’Antico Testamento riportandone 845 citazioni e hanno anche legittimato il rapporto tra Giudei e Gentili, ossia i pagani, come pure tra la legge e la grazia secondo il piano di salvezza di Dio e hanno messo il tutto in ordine. Secondo il giudizio della Scrittura i padri conciliari non erano altro che ciechi guide di ciechi. Loro e tutti coloro che camminano sulle loro orme appartengono al banco degli imputati davanti al giudizio di Dio. Ancora oggi la Cristianità vive nel loro «Credo trinitario», da loro inventato e macchiato di sangue, che introdusse la ricusazione e il rifiuto dei Giudei. O Dio, abbi pietà!

Né un solo punto di fede né una sola dottrina aveva bisogno di una nuova formulazione. Il Nuovo Testamento con il vero credo profetico–apostolico stava già nel canone neotestamentario che rimane per sempre la norma valida.

La Chiesa neotestamentaria era fondata sul fondamento comune degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la Pietra angolare (Ef. 2:20). Come savio architetto incaricato dal Signore, Paolo ha posto il fondamento. Ma come gli altri vi costruiscono sopra, ecco la grande domanda (1 Cor. 3:10-15). Secondo 1 Timoteo 3:15, la vera Chiesa di Gesù Cristo è la Casa di Dio, colonna e sostegno della Verità — non un pio castello di menzogne (Is. 28:17)! Non c’è nell’Antico e nel Nuovo Testamento neanche un solo caso dove si sarebbe discusso su chi fosse Dio e sul come Egli si manifestò. I servitori di Dio conoscevano Dio il Signore e non violavano nessuna delle Sue rivelazioni. Non sarebbe neanche venuto nella mente di alcun uomo di Dio di dividere Dio per le Sue molteplici rivelazioni e di fare più Persone da Colui che è l’UNICO, al Quale tutta la Sacra Bibbia rende testimonianza nei 66 libri che La compongono.

Con grande serietà bisogna chiedersi: Con quale diritto i dottori della Bibbia, i professori in teologia, i predicatori, gli evangelisti nell’intero Protestantesimo, in tutte le Chiese sorte dalla Riforma, difendono i dogmi introdotti dalla Chiesa dell’Impero, dalla Chiesa di Roma? Così facendo, non scambiano il diritto divino con il diritto canonico? Un vero inviato di Cristo — che sia apostolo, profeta, evangelista o pastore — cosa ha a che fare con un «Credo» che è stato formulato in diversi Concili centinaia di anni dopo? Con quale diritto viene ancora chiamato «Credo Apostolico».

In realtà, la confessione e le dottrine degli apostoli sono da trovare solamente e unicamente negli Atti degli apostoli e nelle Epistole degli apostoli. Tutto il resto sono falsificazioni sorte dalle interpretazioni arbitrarie di passi della Bibbia. Il nemico incominciò in realtà già nel Cristianesimo primitivo interpretando diversamente la Parola di Dio e non ha ancora smesso. L’insieme del mondo religioso non è consapevole di essere cieco, spiritualmente parlando, e si smarrisce se non gli viene data la rivelazione. Benché riccamente decorati con passi della Bibbia, anche le dottrine protestanti nel loro insieme sono rimaste non bibliche e perfino nelle Chiese e nelle Comunità del «Pieno Evangelo» vengono coperte con il manto babilonese. Il significato originale della Parola venne ovunque annullato tramite interpretazioni arbitrarie.

mercoledì 10 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; ACCUSA — AVVERTIMENTO — CHIARIMENTO; EWALD FRANK

 ACCUSA — AVVERTIMENTO — CHIARIMENTO

Senza passare per la solita introduzione entriamo subito in tema. Per la valutazione e la giurisdizione di tutte le faccende bibliche — dottrina o pratica — che rientrano in argomento, Dio ha già deciso tramite la Sua Parola quel che è valido per sempre. Per questo motivo verrà usata in questo esposto solo la Parola di Dio, incorruttibile e permanente, così come sta scritta nella Bibbia, la Quale verrà applicata anche per la giurisdizione finale nell’«ultimo giorno» al «giudizio finale». Come durante una indagine, anche qui viene presentata una querela davanti al tribunale di Dio, vengono dati un avvertimento e la possibilità di un chiarimento.

L’accusa è: inganno religioso continuato. Come vedremo, l’umanità viene ingannata facendo sempre riferimento a Dio e alla religione. Se ci fosse la possibilità dopo la morte di cambiare la nostra destinazione eterna, nessuno si darebbe la pena di muovere questa accusa. Però sta scritto: “Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio…” (Ebrei 9:27).

L’accusa non è diretta contro ignoti, ma in prima linea contro tutti i religiosi su tutta la terra. Umanamente parlando si potrebbe tener conto di circostanze attenuanti, perché tutti quanti siamo nati ingannati nell’errore tramandato. Però dal punto di vista di Dio non c’è una scusante per nessuno, perché Egli ci ha lasciato la Bibbia come valida norma. Così dice il Signore Gesù: “Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre. Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Giov. 12:46-48).

Tutti studiano la Sacra Scrittura, però, a cagione del proprio modo di vedere, giungono a risultati completamente differenti. Non basta investigare e studiare le Scritture, lo fanno già i religiosi. Bisogna cominciare con un’esperienza personale di salvezza e con il seguire Gesù Cristo. Egli è il punto centrale di tutta la rivelazione di Dio, in Lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Col. 2:2-3). Perciò sta scritto: “Voi investigate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!” (Giov. 5:39-40).

Fondamentalmente non è ammissibile giudicare temi biblici dal proprio punto di vista. Ognuno deve sottomettersi al giudizio della Parola di Dio. Il Giudice supremo, oggi e nell’ultimo giorno, pronuncerà il giudizio soltanto secondo la Sua Parola. L’apostolo Paolo scrive:“Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio…” (Rom. 14:10). Nella seconda epistola ai Corinzi egli lo sottolinea un’altra volta: “Per questo ci sforziamo di essergli graditi… Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo” (2 Cor. 5:9-10). Il Giudizio finale ci viene chiaramente descritto in Apocalisse, capitolo 20, dal versetto 11.

Adesso si tratta, per tutti coloro che si appellano a Dio, di riconoscere come modello le dottrine bibliche e la pratica lasciateci dal tempo degli apostoli. Dopo la Sua risurrezione il Signore ammaestrò i Suoi discepoli durante i 40 giorni fino alla Sua ascensione (Luca 24:50-51). E, dopo averli ammaestrati, Egli comandò ai Suoi apostoli eletti, ai quali si presentò vivente con molte prove, di ammaestrare tutti i popoli e di insegnare loro d’osservare tutte le cose che Egli aveva loro comandate (Mat. 28:20). Ciò avvenne e avviene per mezzo di tutti i veri servitori di Dio fin dalla prima predicazione di Pietro il giorno di Pentecoste, e così sarà anche nell’ultima predicazione la stessa dottrina e la stessa pratica. Così si adempiono le parole del profeta Isaia: “E tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dall’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figli” (Is. 54:13). Nel Vangelo di Giovanni il Signore si riferì a questa parola e disse: “È scritto nei profeti: Saranno tutti istruiti da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (Giov. 6:45).

L’accusa è mossa contro tutti coloro che hanno cambiato la Parola di Dio originale, così come sta scritta nella Bibbia, e hanno falsificato le dottrine. Adesso all’umanità deve essere predicato ancora una volta il Messaggio divino in modo chiaro e vero nella Sua versione originale. È deplorevole il fatto che tutti gli scribi e l’intero mondo religioso vadano per le loro proprie vie, parlino di salvezza senza imboccare affatto la via della salvezza come avveniva nel Cristianesimo primitivo.

Da oltre quarant’anni il mio ministero di predicatore mi ha condotto in più di 130 Paesi e in quasi tutte le confessioni e Chiese di questa terra e, quindi, sono più che aggiornato riguardo a quel che accade nel mondo religioso. Ovunque lo spirito ecumenico scaccia con forza lo spirito religioso di partito e conduce dolcemente nel “sistema multi-culto”, nella «Comunità Mondiale degli Stati» dove c’è posto per tutti. Così per esempio, il cosiddetto «Credo Apostolico», o più esattamente, il «Credo Calcedonio–Niceno» che è stato formulato soltanto nel 325 e 381 d.C. è diventato più o meno bene comune della maggior parte delle Chiese e Comunità cristiane. In esso è detto tra l’altro: «Credo la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi…». In una Chiesa del «Pieno Evangelo» in Estremo Oriente mi fu presentato un credo con dodici punti. Al punto 9 stavano scritte le parole appena citate. Di recente ho di nuovo vissuto qualcosa di simile in una capitale dell’America Centrale, quando il presidente delle Chiese Pentecostali mi sollecitò a sottoscrivere subito, ancor prima della mia registrazione all’hotel, il loro «credo». Solo allora tutte le porte mi sarebbero state aperte nel Paese per tenere delle conferenze. Però, secondo coscienza, già per il primo paragrafo non avrei potuto firmarlo. Sia ringraziato Dio che cambiò i sentimenti di questo uomo il quale mi aperse lo stesso le porte.

Quel che di recente mi ha pure profondamente sgomentato nei miei viaggi missionari è la pratica che si va diffondendo di concludere le preghiere con la formula: «Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Inoltre è veramente sconcertante che venga dato lo stesso spazio di tempo per lodare, uno dopo l’altro, il Padre, poi il Figlio, e infine lo Spirito Santo perché, questa è la motivazione, «tutti e tre» sono degni dello stesso onore e della stessa adorazione. Quando poi viene detto: «Adesso vogliamo dare particolarmente il benvenuto con un applauso alla Persona dello Spirito Santo con un ‹Buonasera, Spirito Santo›!», beh, questo va decisamente troppo lontano; è bestemmia! Quale valore ha ancora per simili persone la vera formula apostolica: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Ef. 1:3 e altri)? Quasi dappertutto viene usata soltanto una formulazione durante la preghiera conclusiva, vale a dire: “La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Chiunque legga le epistole di Paolo constaterà che l’apostolo non pensò affatto di introdurre una norma o una formula, perché ogni epistola ha una conclusione diversa. L’epistola ai Romani ne ha perfino due e anche queste sono diverse: “Or il Dio della pace sia con tutti voi. Amen” (Rom. 15:33) e: “A Dio, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen” (Rom. 16:27). Nelle ultime righe dell’ultimo libro della Bibbia sta scritto: “La grazia del Signore Gesù sia con tutti” (Apoc. 22.21). Perché qualcuno dovrebbe introdurre una forma stabilita e non permettere allo Spirito Santo di poter condurre liberamente?


Simili esperienze e vicende vissute sono la ragione di questo esposto che deve essere nel contempo una sfida e un avvertimento. Cosa sta veramente scritto nella Sacra Scrittura e cosa viene interpretato e poi capito? Cosa è stato realmente praticato dagli apostoli e cosa viene attribuito a loro? Ciò deve essere chiesto e chiarito! Cosa è Parola di Dio e cosa è interpretazione?

lunedì 8 luglio 2013

Opuscolo audio-video ''L'anticristo'' - Missionario Ewald Frank

Esposto del missionario Ewald Frank riguardo al tema dell'anticristo. L'unica pubblicazione che affronta la questione da un punto di vista puramente biblico.
P.s. La maggior parte delle immagini utilizzate all'interno dei filmati hanno uno scopo puramente rappresentativo del discorso trattato, che non rispecchiano la realtà, in riferimento a Esodo 20:3-5.
Queste ultime e le sequenze video utilizzate all'interno dei filmati detengono il diritto di tutela copyright dei rispettivi proprietari.
Per volere diretto dell'autore di questo opuscolo, la fruizione di quest'ultimo è stata resa privata e disponibile solo per chi ne facesse esplicita richiesta:
Privatamente sul nostro canale youtube
Privatamente sul nostro profilo facebook
Sulla bacheca della nostra pagina facebook

all'indirizzo e-mail gridodimezzanotte@gmail.com
Qui sotto nei commenti del post

Clicca qui per vedere il primo capitolo dei 15 complessivi!




sabato 6 luglio 2013

Diretta da Krefeld, domenica 07/07/2013, ore 09,45


Oggi, domenica 7 luglio 2013, già dalle ore 09,45, cominciando con i cantici, potrai seguire in diretta da Krefeld la riunione presieduta dal predicatore missionario Ewald Frank.

Clicca sul link di Livestream nella colonna a sinistra.

Che Dio vi benedica all'ascolto!

Diretta da Krefeld, sabato 06/07/2013, ore 18,45





Oggi, sabato 6 luglio 2013, già dalle ore 18,45, cominciando con i cantici, puoi seguire in diretta da Krefeld la riunione presieduta dal predicatore missionario Ewald Frank.

Clicca sul link di Livestream nella colonna a sinistra.

Che Dio vi benedica all'ascolto!