giovedì 22 maggio 2014

LETTERA CIRCOLARE N° 62 MARZO/APRILE 2014 - CON PIENA RESPONSABILITÀ DAVANTI A DIO - Ewald Frank

CON PIENA RESPONSABILITÀ DAVANTI A DIO

Nell’epistola a Timoteo, l’apostolo Paolo si presenta lui stesso come
essendo stato posto al servizio dal Signore: “Io rendo grazie a Colui che
mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi Egli reputato
degno della Sua fiducia, ponendo al ministerio me…” (1Tim. 1:12). Poi
seguivano delle esortazioni a rimanere nella sana dottrina, fino all’in-giunzione: “Io t’ingiungo d’osservare il comandamento divino  da uomo
immacolato, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signor Gesù Cri-sto…” (1Tim. 6:14).
Anche nella seconda epistola Paolo esorta: “Sfòrzati di presentarti
davanti a Dio come un uomo fidato, un operaio che non abbia di che ver-gognarsi, che dispensi rettamente la Parola della Verità” (2Tim. 2:15).
Poi parla degli uomini che non possono sottomettersi, che fanno
discorsi vani e profani che sono simili ad un cancro, “uomini che hanno
deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono
9
la fede di alcuni” (2 Tim. 2:18). Tutto si ripete, perfino la falsa dottrina
che afferma che la risurrezione e il rapimento abbiano già avuto luogo,
e ancora molte altre cose.
Paolo termina la sua epistola scongiurando Timoteo a predicare
esclusivamente la Parola. L’apostolo sapeva che sarebbe venuto il tempo
in cui molti avrebbero abbandonato la Verità e avrebbero voltato le loro
orecchie alle favole.
Prendendo congedo dall’Asia Minore, Paolo esortò gli anziani a ba-dare alla Chiesa del Signore che Egli si è acquistata tramite il proprio
sangue e di pascerla come un gregge, perché lui sapeva che “tra voi stessi
sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse…”. Ciò avviene sempre
con il pensiero di trarre al proprio seguito dei discepoli (Atti 20:28-30).
Fin dal principio ci sono i ministeri per l’edificazione della Chiesa
(1Cor. 12) e ci sono degli uomini che, con malizia, mirano all’inganno.
Alla Chiesa di Roma, l’apostolo scrive: “Ora vi esorto, fratelli, a tener
d’occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con
l’insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro” (Rom. 16:17).
In 2Corinzi 11:13 li designa quali “falsi apostoli, operai fraudolenti,
che si travestono da apostoli di Cristo”.
Alla Chiesa in Galazia, subito all’inizio della sua epistola, fà un rim-provero: “Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha
chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Il quale poi non
è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire
l’Evangelo di Cristo” (Gal. 1:6-7).
Anche oggi tutti i veri portatori della Parola debbono prendere e
prenderanno sul serio la pressante esortazione: “Ti scongiuro, davanti a
Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la Sua apparizione
e il Suo Regno:  predica la Parola, insisti in ogni occasione favorevole e
sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e
pazienza” (2Tim. 4:1-2).
“Perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento”
(Rom. 11:29).
Insieme a Paolo posso dire alla gloria di Dio: “Ma io non fo alcun
conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il mini-sterio che ho ricevuto dal Signor Gesù, che è di testimoniare dell’Evangelo
della grazia di Dio” (Atti 20:24).
“…  perché non mi sono tirato indietro dall’annunziarvi tutto il consi-glio di Dio” (Atti 20:27).
“Ma per l’aiuto che vien da Dio, sono durato fino a questo giorno,
10
rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, senza dir nulla al di fuori di
quello che i profeti e Mosè hanno detto che doveva avvenire…” (Atti 26:22).
Lo considero un privilegio straordinario il fatto che il Signore mi ha
accordato il ministero per la Sua Chiesa. Allo stesso modo sono consa-pevole della responsabilità particolare che è proprio collegata con un
mandato. Fin dal 1966, in diverse lettere circolari, ho riferito continua-mente le esperienze straordinarie in cui il Signore si è rivolto a me con
le parole: «Mio servitore…». La maggior parte di queste è contenuta
nella lettera circolare del mese di dicembre 2005. Le istruzioni che il
Signore mi ha dato durante tutti questi anni sono per me delle conferme
che Egli mi ha mandato ed è con me.
Sono nato nel 1933, nello stesso anno in cui fu gridato al fratello
Branham dalla Nuvola soprannaturale: «Come Giovanni Battista fu in-viato prima della prima venuta di Cristo, così il Messaggio che ti è stato
affidato sarà un precursore della seconda venuta di Cristo».
Dal 1952 ho regolarmente predicato in ogni riunione.
Nel 1955 ho fatto la conoscenza del fratello Branham e, da allora,
conosco a fondo il suo ministero.
Nel 1958 ho riconosciuto che, per quanto concerne il suo ministero,
si trattava del Messaggio per questo tempo. Il 12 giugno, dopo la nostra
conversazione a Dallas, Texas, il fratello Branham stesso mi disse: «Fra-tello Frank, tu ritornerai con questo Messaggio in Germania».
Il 2 aprile 1962, in un’esperienza soprannaturale, ho ricevuto la mia
chiamata tramite la Voce udibile del Signore. Per sempre entrambi mi
rimarranno impresse nella memoria: la Sua Voce di comando come pure
le potenti parole che il Signore mi ha gridato: «Mio servitore, il tuo tempo
per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a
predicare la Mia Parola. Mio servitore, viene una grande carestia, im-magazzina cibo e alimenti poiché ci sarà una grande carestia. Allora
starai in mezzo al popolo e distribuirai il cibo. … Mio servitore, non
fondare alcuna chiesa locale e non pubblicare alcun innario, perché ciò
è il segno di una denominazione!».
Il 3 dicembre 1962 il fratello Branham confermò la mia chiamata
davanti ai testimoni Sothman e Woods e aggiunse: «Il Cibo che devi
immagazzinare è la Parola di Dio promessa per questo tempo. Però
aspetta con la distribuzione del Cibo fin quando non ne abbi ricevuto il
resto».
Il 24 dicembre 1965 vidi come il fratello Branham fu elevato in cielo
su una nuvola luminosa. Era esattamente il momento della sua dipartita.
L’11 aprile 1966, dopo il seppellimento del profeta, una Voce parlò
11
nel mio cuore: «Adesso il tuo tempo è venuto di andare di città in città
a predicare la Parola e di distribuire il Cibo immagazzinato».
Negli anni 1966/67 abbiamo avuto delle riunioni in 25 città dell’Eu-ropa occidentale.
Negli anni 1968/69 abbiamo tenuto delle riunioni in tutta l’Europa
dell’Est da Praga a Mosca passando per Varsavia e Bucarest. Anche a
Gerusalemme, in Giordania e fino in India.
Dal 1968 ho predicato per dieci anni ogni domenica mattina per 20
minuti su Radio Lussemburgo. Le trasmissioni raggiungevano sulle onde
medie e corte tutta l’Europa — perfino la popolazione di lingua tedesca
nell’Europa dell’Est.
Negli anni 1969/70 seguirono delle riunioni in tutto il Canada. Da
Edmonton si andò in tutte le province, passando per Toronto fino a
Gander in Terranova.
Dal 1970 i viaggi missionari mi condussero in Africa, al Cairo e a
Damasco nel Medio Oriente, verso l’America del Nord, l’America Cen-trale, l’America del Sud e, infine, anche nell’Estremo Oriente sulle Fi-lippine, in Indonesia e in Cina fino in Australia e nella Nuova Zelanda.
Fino al 1979 erano 85, adesso sono più di 150 i Paesi che i miei piedi
hanno calcato per annunciare l’Evangelo (Is. 52:7).
L’ultimo Messaggio ha raggiunto le estremità della terra. Da quan-do il Signore ha preso a Sé il Suo profeta, quale Suo servitore posso
distribuire il Cibo spirituale con tutti i portatori della vera Parola
(Mat. 24:45-47). In base alla chiamata diretta, per primo, ho portato la
Parola, il Messaggio dell’ora, su tutti i continenti e ho seminato la vera
Semenza della Parola. Oggi guardo con riconoscenza a più di 60 anni
nel ministero della predicazione, a più di 50 anni nella proclamazione
del Messaggio in cui l’Iddio fedele mi ha benedetto e protetto.

Nessun commento:

Posta un commento