mercoledì 10 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; ACCUSA — AVVERTIMENTO — CHIARIMENTO; EWALD FRANK

 ACCUSA — AVVERTIMENTO — CHIARIMENTO

Senza passare per la solita introduzione entriamo subito in tema. Per la valutazione e la giurisdizione di tutte le faccende bibliche — dottrina o pratica — che rientrano in argomento, Dio ha già deciso tramite la Sua Parola quel che è valido per sempre. Per questo motivo verrà usata in questo esposto solo la Parola di Dio, incorruttibile e permanente, così come sta scritta nella Bibbia, la Quale verrà applicata anche per la giurisdizione finale nell’«ultimo giorno» al «giudizio finale». Come durante una indagine, anche qui viene presentata una querela davanti al tribunale di Dio, vengono dati un avvertimento e la possibilità di un chiarimento.

L’accusa è: inganno religioso continuato. Come vedremo, l’umanità viene ingannata facendo sempre riferimento a Dio e alla religione. Se ci fosse la possibilità dopo la morte di cambiare la nostra destinazione eterna, nessuno si darebbe la pena di muovere questa accusa. Però sta scritto: “Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio…” (Ebrei 9:27).

L’accusa non è diretta contro ignoti, ma in prima linea contro tutti i religiosi su tutta la terra. Umanamente parlando si potrebbe tener conto di circostanze attenuanti, perché tutti quanti siamo nati ingannati nell’errore tramandato. Però dal punto di vista di Dio non c’è una scusante per nessuno, perché Egli ci ha lasciato la Bibbia come valida norma. Così dice il Signore Gesù: “Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre. Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Giov. 12:46-48).

Tutti studiano la Sacra Scrittura, però, a cagione del proprio modo di vedere, giungono a risultati completamente differenti. Non basta investigare e studiare le Scritture, lo fanno già i religiosi. Bisogna cominciare con un’esperienza personale di salvezza e con il seguire Gesù Cristo. Egli è il punto centrale di tutta la rivelazione di Dio, in Lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Col. 2:2-3). Perciò sta scritto: “Voi investigate le Scritture, perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita!” (Giov. 5:39-40).

Fondamentalmente non è ammissibile giudicare temi biblici dal proprio punto di vista. Ognuno deve sottomettersi al giudizio della Parola di Dio. Il Giudice supremo, oggi e nell’ultimo giorno, pronuncerà il giudizio soltanto secondo la Sua Parola. L’apostolo Paolo scrive:“Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio…” (Rom. 14:10). Nella seconda epistola ai Corinzi egli lo sottolinea un’altra volta: “Per questo ci sforziamo di essergli graditi… Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo” (2 Cor. 5:9-10). Il Giudizio finale ci viene chiaramente descritto in Apocalisse, capitolo 20, dal versetto 11.

Adesso si tratta, per tutti coloro che si appellano a Dio, di riconoscere come modello le dottrine bibliche e la pratica lasciateci dal tempo degli apostoli. Dopo la Sua risurrezione il Signore ammaestrò i Suoi discepoli durante i 40 giorni fino alla Sua ascensione (Luca 24:50-51). E, dopo averli ammaestrati, Egli comandò ai Suoi apostoli eletti, ai quali si presentò vivente con molte prove, di ammaestrare tutti i popoli e di insegnare loro d’osservare tutte le cose che Egli aveva loro comandate (Mat. 28:20). Ciò avvenne e avviene per mezzo di tutti i veri servitori di Dio fin dalla prima predicazione di Pietro il giorno di Pentecoste, e così sarà anche nell’ultima predicazione la stessa dottrina e la stessa pratica. Così si adempiono le parole del profeta Isaia: “E tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dall’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figli” (Is. 54:13). Nel Vangelo di Giovanni il Signore si riferì a questa parola e disse: “È scritto nei profeti: Saranno tutti istruiti da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (Giov. 6:45).

L’accusa è mossa contro tutti coloro che hanno cambiato la Parola di Dio originale, così come sta scritta nella Bibbia, e hanno falsificato le dottrine. Adesso all’umanità deve essere predicato ancora una volta il Messaggio divino in modo chiaro e vero nella Sua versione originale. È deplorevole il fatto che tutti gli scribi e l’intero mondo religioso vadano per le loro proprie vie, parlino di salvezza senza imboccare affatto la via della salvezza come avveniva nel Cristianesimo primitivo.

Da oltre quarant’anni il mio ministero di predicatore mi ha condotto in più di 130 Paesi e in quasi tutte le confessioni e Chiese di questa terra e, quindi, sono più che aggiornato riguardo a quel che accade nel mondo religioso. Ovunque lo spirito ecumenico scaccia con forza lo spirito religioso di partito e conduce dolcemente nel “sistema multi-culto”, nella «Comunità Mondiale degli Stati» dove c’è posto per tutti. Così per esempio, il cosiddetto «Credo Apostolico», o più esattamente, il «Credo Calcedonio–Niceno» che è stato formulato soltanto nel 325 e 381 d.C. è diventato più o meno bene comune della maggior parte delle Chiese e Comunità cristiane. In esso è detto tra l’altro: «Credo la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi…». In una Chiesa del «Pieno Evangelo» in Estremo Oriente mi fu presentato un credo con dodici punti. Al punto 9 stavano scritte le parole appena citate. Di recente ho di nuovo vissuto qualcosa di simile in una capitale dell’America Centrale, quando il presidente delle Chiese Pentecostali mi sollecitò a sottoscrivere subito, ancor prima della mia registrazione all’hotel, il loro «credo». Solo allora tutte le porte mi sarebbero state aperte nel Paese per tenere delle conferenze. Però, secondo coscienza, già per il primo paragrafo non avrei potuto firmarlo. Sia ringraziato Dio che cambiò i sentimenti di questo uomo il quale mi aperse lo stesso le porte.

Quel che di recente mi ha pure profondamente sgomentato nei miei viaggi missionari è la pratica che si va diffondendo di concludere le preghiere con la formula: «Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Inoltre è veramente sconcertante che venga dato lo stesso spazio di tempo per lodare, uno dopo l’altro, il Padre, poi il Figlio, e infine lo Spirito Santo perché, questa è la motivazione, «tutti e tre» sono degni dello stesso onore e della stessa adorazione. Quando poi viene detto: «Adesso vogliamo dare particolarmente il benvenuto con un applauso alla Persona dello Spirito Santo con un ‹Buonasera, Spirito Santo›!», beh, questo va decisamente troppo lontano; è bestemmia! Quale valore ha ancora per simili persone la vera formula apostolica: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo” (Ef. 1:3 e altri)? Quasi dappertutto viene usata soltanto una formulazione durante la preghiera conclusiva, vale a dire: “La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Cor. 13:13). Chiunque legga le epistole di Paolo constaterà che l’apostolo non pensò affatto di introdurre una norma o una formula, perché ogni epistola ha una conclusione diversa. L’epistola ai Romani ne ha perfino due e anche queste sono diverse: “Or il Dio della pace sia con tutti voi. Amen” (Rom. 15:33) e: “A Dio, unico in saggezza, per mezzo di Gesù Cristo sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen” (Rom. 16:27). Nelle ultime righe dell’ultimo libro della Bibbia sta scritto: “La grazia del Signore Gesù sia con tutti” (Apoc. 22.21). Perché qualcuno dovrebbe introdurre una forma stabilita e non permettere allo Spirito Santo di poter condurre liberamente?


Simili esperienze e vicende vissute sono la ragione di questo esposto che deve essere nel contempo una sfida e un avvertimento. Cosa sta veramente scritto nella Sacra Scrittura e cosa viene interpretato e poi capito? Cosa è stato realmente praticato dagli apostoli e cosa viene attribuito a loro? Ciò deve essere chiesto e chiarito! Cosa è Parola di Dio e cosa è interpretazione?

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