lunedì 15 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; PERCHÉ? PERCHÉ? ; EWALD FRANK

PERCHÉ? PERCHÉ?


Perché la parola «Trinità » non si trova neanche una sola volta nella Bibbia?

Perché non sta scritto neanche una sola volta «Dio uno e trino» nella Bibbia?

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia che Dio consiste in tre Persone?



Perché nel periodo dell’Antico Testamento nessuno ha pregato a un «Padre nel cielo»?

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia «Dio il Figlio», bensì «Figlio di Dio»?

Perché non sta scritto in Essa neanche una sola volta «Dio lo Spirito Santo», ma «lo Spirito di Dio»? Sicuramente perché Dio è il punto di partenza. Lo Spirito Santo è lo Spirito di Dio, o no?



Perché la combinazione delle parole «Dio il Signore» — «ELOHIM YAHWEH», che sta scritto più di seimila volte nell’Antico Testamento, non si trova neanche una sola volta nel Nuovo Testamento dal Vangelo di Matteo fino all’epistola di Giuda — tranne che in una citazione tratta dall’Antico Testamento (Luca 1:32) — solo nuovamente nel libro profetico, l’Apocalisse? Nell’Antico Testamento Dio è il Signore, nel Nuovo leggiamo: “Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza” (1 Cor. 6:14).

Perché nelle epistole degli apostoli viene posto l’accento su «Dio» come Padre e su «il Signore» come Figlio? Certamente perché Dio è diventato il nostro Padre tramite Gesù Cristo, il nostro Signore.

Perché sta scritto in rapporto con la nascita del Figlio: “… sarà chiamato… Dio potente, Padre eterno …” (Is. 9:5-6), però nessuna volta «Figlio eterno»?

Perché non si trova nella Bibbia neanche un solo passo dove, nel periodo dell’Antico Testamento, sia mai avvenuta in cielo una «conversazione tra il Padre e il Figlio»? Certamente perché Dio non si era ancora rivelato quale Padre nel Figlio!

Perché la Sacra Scrittura non riferisce nulla riguardo al fatto che Dio quale Padre abbia generato e partorito il Figlio nell’Eternità? Semplicemente perché non avvenne! La nascita del Figlio è annunciato attraverso tutto l’Antico Testamento, avvenne però all’inizio del Nuovo Testamento. Questa è la Verità divina e biblica! Per questo motivo non sta scritto proprio nulla nella Bibbia riguardo a una «preesistenza» del Figlio.

Perché ci è stato comandato di pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…” e perché preghiamo solo: “Padre celeste …” e non: “Figlio celeste…”? Certamente perché non c’è nessun Figlio celeste!

Perché Dio il Signore ha sempre giurato per Sé stesso: “Io giuro per me stesso…” (Gen. 22:16; Salmo 89:35; Amos 6:8; Ebrei 6:13 e altri)? Certamente perché non c’era nessun’altra Persona divina accanto a Lui!

Dove sta scritto nella Bibbia: «Il Padre è eterno, il Figlio è eterno, lo Spirito Santo è eterno»? Naturalmente da nessuna parte! Come potrebbe stare nella Parola della Verità qualcosa di falso? È escluso!

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Bibbia: «Gloria a Dio il Padre, a Dio il Figlio e a Dio lo Spirito Santo!»? Di proposito qui l’Amen non deve seguire, perché significa: «Così sia!», e così non lo è affatto!

Perché non sta scritto neanche una sola volta nella Sacra Bibbia «Padre–Creatore»? Cosa ha a che fare «Padre» con creazione? O cosa ha a che fare il Creatore con dei figli e delle figlie generati? Verso la creazione, Dio è Creatore, verso i Suoi figliuoli e le Sue figliuole, Dio è Padre.

Perché nessun profeta nell’Antico Testamento o apostolo nel Nuovo Testamento ha mai accennato a più Persone di Dio con il: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza…” di Genesi 1:26-28? Perché stavano sotto la guida dello Spirito.

Perché nessuno degli apostoli ha ripetuto l’ordine del battesimo di Matteo 28:19, invece l’hanno compreso, eseguito fedelmente e battezzato direttamente nel Nome del Patto del Nuovo Testamento, Nome in cui Dio si è rivelato quale Padre, Figlio e Spirito Santo? Perché il Nome in cui doveva essere battezzato era stato loro rivelato!

Per questo motivo, nel Cristianesimo primitivo e fino alla fine del II secolo, coloro che erano diventati credenti, in obbedienza all’ordine di missione, furono battezzati correttamente e unicamente nel Nome del Signore Gesù Cristo (Atti 2:38, 8:16, 10:48, 19:5; Rom. 6:3 e altri) e neanche una sola volta con la formula trinitaria.

D’altronde la formula trinitaria viene usata là dove c’è il Cristianesimo falsificato, nella divinazione, nella chiromanzia, nella tiptologia (sedute spiritiche), negli scongiuri, negli incantesimi, nella magia di ogni specie e occultismo, anche per il giuramento quando si entra in un Ordine. Perfino il giuramento di fedeltà quando si entra in una loggia massonica viene prestato da tutti, perfino dagli Ebrei, «nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

Nessuno dovrebbe passare sopra questa realtà con indifferenza: nessuna preghiera, assolutamente nessuna azione nella Bibbia è avvenuta nella formula trinitaria! Provate ogni cosa, anche questa pratica esercitata da quasi tutti i Cristiani! Cosa dunque deve valere per sempre? La Parola di Dio o la tradizione ecclesiastica? Ha ragione la Bibbia o l’argomentazione?

Considerati tutti i cambiamenti, tutte le interpretazioni e falsificazioni, bisogna chiedersi: Perché i predicatori, gli evangelisti e i dottori della Bibbia, che hanno sempre in bocca la Parola di Dio, trasmettono ciecamente e pieni di entusiasmo dottrine e dogmi che sono tradizioni umane?

Nella speranza che i lettori, dopo la rivelazione di tutte le deviazioni, diano in tutti i punti ragione a Dio e alla Sua Parola, è necessario un confronto. Non si può fare diversamente: Tutto e tutti debbono essere posti davanti al giudizio di Dio — precisamente adesso deve essere dato l’avvertimento, non quando sarà troppo tardi!

Tutti i punti elencati si lasciano spiegare alla luce della Parola di Dio. Non c’è assolutamente spazio per argomentazioni. Il nemico ha ingannato i credenti per troppo tempo. Adesso rimane ancora solo la domanda principale: Qual è la verità sulla Trinità? La verità è che nell’Eternità non c’era, nel corso del tempo non c’è, e nell’Eternità non ci sarà!

Con la stessa franchezza va pure chiesto: Perché la Sacra Scrittura non conosce neanche la dottrina dei «Jesus Only»/«Gesù solo»? Perché anch’essa non è biblica! Il Figlio che è stato generato, come poteva essere il Suo proprio Padre, e come poteva pregare a Sé stesso, ecc.? La testimonianza dal cielo è però: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Mat. 3:17, 17:5). Soltanto colui che confessa Gesù Cristo come il Figlio unigenito di Dio ha la Vita eterna (Giov. 3:36). “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giov. 17:3). Come è blasfema la dottrina del «Dio in tre Persone», così è falsa anche la dottrina dei «Gesù solo». Vale per sempre solamente e unicamente la testimonianza universale e globale della Sacra Scrittura in cui Dio viene rivelato nella Sua molteplicità. Nel Nuovo Testamento ciò avvenne come Padre nel cielo sopra noi, nel Figlio sulla terra fra noi e tramite lo Spirito Santo in noi. È il mistero di Dio, per noi incomprensibile, inspiegabile, di cui scrive Paolo: “E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria” (1 Tim. 3:16).

Quando Dio avrà compiuto il Suo piano di salvezza concepito fin dall’Eternità con tutti i Suoi figliuoli e con tutte le Sue figliuole, la rivelazione del Figlio sfocerà di nuovo in Dio, da cui era proceduta, affinché fosse adempiuto: “Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti” (1 Cor. 15:28). Oh, quale profondità del mistero della pietà: Dio in Cristo e Cristo in noi — speranza della gloria!

Tutte le promesse date nell’Antico Testamento, da Genesi 3:15 fino a Malachia 3:1, riguardo alla venuta del Figlio si adempirono all’inizio del Nuovo Testamento. Forse qualcuno vuole negare questo fatto?

La parola di 2 Samuele 7:14 si adempì: “Io sarò per lui un padre ed egli mi sarà figlio…” (Ebrei 1:5b).

Salmo 2:7 si adempì: “Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato” (Ebrei 1:5a).

Si adempì: “Tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre” (Salmo22:10).

Anche le parole del Salmo 89:26-27 si adempirono: “Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei mio Padre, mio Dio, e la ròcca della mia salvezza. Io inoltre lo costituirò mio primogenito, il più eccelso dei re della terra”.

Si adempì pure Isaia 7:14: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele”.

L’annuncio era: “Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù…” (Mat. 1:21; Luca 1:31).

“Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:11). Così si adempì Michea 5:1-2 e il Salvatore nacque a Betlemme (Mat. 2:1).

Alla prima venuta di Cristo si adempirono in tutto 109 profezie. Però gli scribi, che studiavano quotidianamente la Parola di Dio, non lo compresero. Perseverarono nelle loro interpretazioni e nelle loro proprie idee. Benché aspettassero con grande brama la venuta del Messia e mantenessero viva la speranza nel popolo, non Lo riconobbero quando Egli venne (Giov. cap. 1), anzi Lo contraddissero in ogni occasione. Tutti i loro sacrifici, il loro cantare salmi e tutte le loro cerimonie solenni — tutto era in vano. Non si ripete adesso la stessa cosa con la maggioranza dei credenti che aspetta il ritorno di Cristo? Sembra proprio di sì.

Il Signore stesso ci indica la rivelazione senza la quale nessuno, veramente nessuno, chiunque egli sia o voglia essere — e Dio non fa alcuna eccezione — può riconoscere questo grande mistero di Dio in Cristo. Per questo motivo sta scritto: “Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo” (Mat. 11:27). Egli vuole rivolgersi adesso ad ognuno come in quel tempo: “E, rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete!»” (Luca 10:22-23). Nessuno studio è sufficiente, ma è necessaria la rivelazione per conoscere il mistero di Dio in Cristo e per tutti i misteri del Regno di Dio. L’apostolo Paolo ha considerato, citato letteralmente, “spazzatura” quel che aveva studiato (Fil. 3:8). Per lui si trattava piuttosto di imparare a conoscere il Signore e la potenza della Sua risurrezione. In base alla rivelazione ricevuta, poteva scrivere dopo il suo insediamento nel ministero: “… leggendole, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo” (Ef. 3:4).

Tutti i servitori di Dio chiamati al ministero debbono sperimentare la stessa cosa. Non prendetevela, ma perfino il concetto «studiare teologia», che significa «studiare Dio» è esagerato. Chi può studiare qualcosa su Dio? Fin dal principio Dio si è rivelato ai Suoi — ed Egli vuole rivelarsi anche a noi.

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