sabato 27 luglio 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; COSA È VERAMENTE SANTO? ; EWALD FRANK

COSA È VERAMENTE SANTO?

Come missionario che ha viaggiato ininterrottamente in tutti i continenti per più di quattro decenni, so che per le persone di tutte le religioni e culture molte cose sono sante. Per gli uni è la «mucca sacra» o la «montagna sacra», per gli altri «l’acqua santa» o il «tempio santo», il «luogo di pellegrinaggio sacro» o il «profeta santo», la «sacra tradizione» o qualcos’altro. Ma cosa ha a che fare tutto ciò con Dio? Naturalmente nulla! Per i credenti biblici solo e unicamente Dio è santo e tutto ciò che procede da Lui come tutti coloro che sono santificati da Lui nella Verità della Sua Parola lo sono per mezzo di Colui che ha detto: “Siate santi, perché io son santo” (Lev. 11:44, 19:2; 1 Piet. 1:16). Non c’è alcuna santificazione tramite la volontà di un uomo perché sta scritto: “In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre” (Ebrei 10:10). Il Redentore stesso pregò per i Suoi: “Santificali nella verità: la tua parola è verità” e intercede per loro nella preghiera sacerdotale: “Per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati nella verità” (Giov. 17:17, 19). Sta pure scritto: “Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Autosantificazione tramite proprie opere di giustizia è autoinganno.

Nel mondo cristiano è santo quel che le Chiese ritengono santo, ed è particolarmente santo per ogni Chiesa quel che essa crede e insegna, come pure la sua tradizione. Per questo motivo tutte vegliano gelosamente sulla propria dottrina che per loro è santa e la vogliono conservare pura. Colui che tocca il loro credo, che per loro è santo, può rischiare la morte. È quel che accadde a Giovanni Hus, il quale fu arso sul rogo il 6 luglio 1415 a Costanza mentre i padri del Concilio lo deridevano, e anche a Michele Serveto, che fu condannato a Ginevra nel 1553 e pubblicamente giustiziato, perché non accettava la dottrina della Trinità. I veri servitori del Signore hanno usato solo «l’armatura di Dio», come è descritta nel capitolo 6 dell’epistola agli Efesini e ad essa appartiene la Spada dello Spirito, che è la Parola di Dio. Non una sola volta un servitore del Signore ha fatto uso del potere temporale, ma tutti hanno predicato la Parola lasciando a Dio di agire. Solo ciò che proviene da Dio riconduce nuovamente a Lui. Solo ciò che sta scritto nella Bibbia porta la calligrafia di Dio.

A Satana, il principe di questo mondo, gli è sempre riuscito di creare confusione e di offrire con successo ai responsabili dell’ambito religioso e politico i regni di questo mondo — che aveva offerto anche a Cristo, il nostro Redentore, il Quale però rifiutò (Mat. 4:1-11) — affinché egli stesso potesse esercitare il potere sulla terra. Dopo la fondazione della Chiesa di Stato la salvezza dipendeva da una Istituzione e dai suoi servi e non più dalla fede personale in Gesù Cristo, l’Unico in cui si trovi la vera salvezza. Tutte le grandi Chiese nazionali e tutte le denominazioni in tutti i Paesi presumono più o meno di essere le uniche a salvare. Non solo la Chiesa Romana, anche le altre garantiscono ai loro membri la beatitudine e impartiscono la salvezza a modo loro. Riguardo a ciò, la Chiesa Cattolica è “sincera” e dice ai sopravvissuti che il defunto, malgrado tutti i sacramenti di salvezza beatifici, deve espiare le sue colpe nel purgatorio. Naturalmente la Sacra Scrittura non conosce né la dottrina delle indulgenze né la dottrina dei sacramenti e neanche il purgatorio.

La Sacra Scrittura non conosce né la beatificazione né la canonizzazione dei defunti. Solo i vivi che hanno trovato grazia e hanno ricevuto la piena salvezza in Cristo saranno proclamati beati e santi. Cominciando dalle beatitudini nel Sermone sul monte fino all’ultimo capitolo della Bibbia, vale a dire Apocalisse, capitolo 22, versetti 7 e 14, solo i viventi vengono proclamati beati dal Signore e sono coloro che credono in Lui così come dice la Scrittura (Giov. 7:38). È da considerare la beatitudine di Pietro: “Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli” (Mat. 16:17).

Da Maria la beatitudine viene pronunciata in relazione con la fede nella promessa: “Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento” (Luca 1:45). Gli occhi e gli orecchi dei veri discepoli di Gesù vengono proclamati beati:“Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono!” (Mat. 13:16). Nell’introduzione dell’ultimo libro della Sacra Bibbia sta scritto: “Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!” (Apoc. 1:3). E poi udiamo la beatitudine globale dei giusti perfetti: “Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione” (Apoc. 20:6). Le beatificazioni eseguite dagli uomini non hanno alcun valore perché non hanno alcun fondamento biblico. Anche questa pratica va sul banco degli imputati.

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