mercoledì 28 agosto 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; UNO SOLO È SEDUTO SUL TRONO!; EWALD FRANK



UNO SOLO È SEDUTO SUL TRONO!


 Nei giorni del re Achab il profeta Michea vide il Signore sul Suo trono. Michea non era il «profeta di una Chiesa», bensì un vero profeta di Dio che disse: “Perciò ascoltate la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul suo trono, e tutto l’esercito del cielo che gli stava a destra e a sinistra” (2 Cron. 18:18). Il profeta vide anche l’unico solo Signore seduto sul trono, e Lo vide circondato da angeli.

Il profeta Isaia è un altro testimone che ci trasmette la sua meravigliosa esperienza: “Nell’anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. … Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?». Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»” (Is. 6:1-3,8).

Ancora una volta chiamiamo come testimone il profeta Isaia. In ogni rivelazione di Dio c’è il predicato: «Io sono». “Io sono l’Eterno, Colui che esiste di per Sé stesso, lo stesso ieri, oggi, e in eterno”. “Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra” (Is. 40:28). “… che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il Signore, e fuori di me non c’è salvatore… io sono Dio” (Is. 43:10-12). “Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non c’è Dio” (Is. 44:6).“Io sono il Signore, e non ce n’è alcun altro; fuori di me non c’è altro Dio!” (Is. 45:5). “Io sono; io sono il primo e sono pure l’ultimo” (Is. 48:12 e altri). Da tutte le testimonianze bibliche risulta chiaramente che si tratta sempre di quell’UNO, fuori del Quale non c’è altro Dio. Il profeta Ezechiele, il cui nome significa «Dio fortificherà», ci narra la sua esperienza soprannaturale: “… c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura d’un uomo, che vi stava assiso sopra, su in alto. … Era una apparizione dell’immagine della gloria dell’Eterno. A questa vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce d’UNO che parlava” (Ez. 1:26-28).

Sì, la figura di Dio il Signore è quella di un uomo, così come Egli camminava nel giardino di Eden. L’arco del Patto era sopra quell’UNO che era seduto sul trono. Egli è l’Iddio del Patto; Egli ha concluso un Patto con Israele quale Angelo del Patto (Atti 7:33-38). In Apocalisse, capitolo 10, il Signore viene con l’arco del Patto e quale Proprietario legittimo, pone i Suoi piedi sulla terra e sul mare. Egli ha concluso un Patto anche con la Chiesa neotestamentaria (Mat. 26:26-29) con il Suo Nome del Patto YASHUA/GESÙ quale Redentore. Nell’Antico Testamento i profeti annunciarono la salvezza e la venuta del Redentore, nel Nuovo Testamento tutta la profezia è realtà vissuta.

Neanche una sola volta sono state viste sul trono più figure divine o più Persone. Era sempre l’unico eterno Dio che come «Signore» assumeva una figura visibile. Neanche il profeta Daniele vide due Persone divine sul trono (Dan. 7:9-14). Osservò come i troni furono collocati per il Giudizio e come il Giudice supremo, inappellabile, nella figura del Vegliardo, prese posto. In relazione con il Giudizio vide come il Figlio dell’uomo venne sulle nuvole del cielo e fu fatto accostare al venerabile Giudice. Nel Nuovo Testamento possiamo leggere riguardo alla venuta del Figlio dell’uomo: “Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria” (Mat. 25:31). Quale Figlio dell’uomo, Sommo Sacerdote e Avvocato, Egli rimane alla destra di Dio finché tutti i nemici siano posti come sgabello dei Suoi piedi (Ebrei 2:5-9). Ciò può essere letto in diversi passi biblici. Così è la parola della promessa: “Siedi alla mia destra finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi” (Salmo 110:1; Ef. 1:17-23; Ebrei 2:5-9 e altri).

Ascoltiamo anche la testimonianza di Stefano: “Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra, e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio»” (Atti 7:55-56). Dalla Sua incarnazione fino al compimento vediamo il nostro diletto Redentore nei Suoi diversi compiti accanto a Dio. Nel Figlio tutte le immagini simboliche dell’Antico Testamento dovevano diventare realtà. Quale «Figlio di Dio» Egli è Redentore, quale «Figlio dell’uomo» Egli è Profeta. Quale «Figlio di Davide» Egli è Re. Quale «Figlio di Abrahamo» Egli è Erede del mondo — per mezzo di Lui siamo diventati eredi di Dio e coeredi di Cristo.

Egli è «l’Agnello di Dio» che portò il peccato del mondo sulla croce. Egli è «il Mediatore del Nuovo Patto» (Ebrei 8:6), Egli è «il Sommo Sacerdote» che entrò nel Santuario eterno con il Suo proprio sangue e lo offerse sul trono della grazia (Ebrei 9:11-12). Egli è«l’Avvocato» che ci rappresenta presso il Padre (1 Giov. 2:1). Egli è diventato tutto per tutti affinché tutti coloro che credono a Lui, possano diventare tutto per mezzo di Lui. Solo la fede in Gesù Cristo è vera fede in Dio. Perché Dio era in Cristo e riconciliò il mondo con Sé (2 Cor. 5:19).

Nella Sacra Scrittura sta scritto in ordine perfetto tutto ciò che concerne la salvezza. Ogni passo deve essere lasciato come è e là dove si trova. Se sta scritto «Figlio di Dio», deve rimanere nel contesto e non deve essere scambiato con «Figlio dell’uomo» o «Figlio di Davide». Se sta scritto: «Figlio dell’uomo», in nessun caso deve essere rimpiazzato con: «Figlio di Dio». La stessa cosa vale se sta scritto: «Mediatore», «Avvocato» e per tutti gli altri nomi. Ogni designazione, sì veramente tutto vale solo per il contesto dove sta scritto. Gli uomini che non avevano un’esatta conoscenza di Dio hanno fatto della Sacra Scrittura ben ordinata una confusione terribile e hanno così presentato la Sacra Scrittura come non degna di fede per rendere credibili le loro interpretazioni.

Andiamo ancora all’apostolo Giovanni che è stato reso degno di vedere la rivelazione di Gesù Cristo sull’isola di Patmo. Quando fu rapito in Ispirito nel «giorno del Signore», udì la voce dell’Onnipotente come d’una tromba. Quel che gli fu mostrato, lo doveva scrivere e, Dio sia ringraziato, egli lo fece fedelmente. Dopo aver presentato Gesù Cristo come il Testimone fedele, il Primogenito dei morti che ci ha liberati dai nostri peccati con il Suo sangue e ha fatto di noi un Regno e dei sacerdoti al Dio e Padre Suo — che è anche il nostro Dio e Padre (Giov. 20:17; Ebrei 2:10-18 e altri) — egli indica chi è Colui che viene con le nuvole: “Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen” (Apoc. 1:7). Nel versetto seguente Colui che viene si presenta questa volta non come Figlio dell’uomo, ma come l’Onnipotente: “Io sono l’Alfa e l’Omega – dice il Signore Dio – Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente” (Apoc. 1:8).

Nel capitolo 4, Giovanni vide una porta aperta nel cielo e udì di nuovo la voce dell’Onnipotente come uno squillo di tromba che gli disse: “Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito. Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c’era UNO seduto” (Apoc. 4:1-2). Come Isaia, anche Giovanni vide Colui che era seduto sul trono e udì come il profeta nell’Antico Testamento: “Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene” (Apoc. 4:8).

Chi è colui che, di fronte ad affermazioni così chiare e veritiere della Sacra Scrittura su Dio potrebbe ancora persistere nelle false idee di un «Dio in tre Persone»? Colui che tiene ad avere grande stima e riconoscimento presso gli uomini non potrà mai umiliarsi sotto la potente mano di Dio e sottomettersi alla Sua Parola. Ma tutti coloro che credono così come dice la Scrittura ricevono la rivelazione divina e accettano la correzione.

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