sabato 31 agosto 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; IO EDIFICHERÒ LA MIA CHIESA; EWALD FRANK

IO EDIFICHERÒ LA MIA CHIESA


Cristo ha solo una Chiesa, che Egli stesso ha redento e chiama fuori da ogni popolo, tribù e lingua per unirla con Sé. Il Redentore dice: “Io edificherò la mia Chiesa…” (Mat. 16:16-18). Egli porta a compimento la Sua Chiesa che è la Sua proprietà per il glorioso giorno del Suo ritorno (Fil. 1:6 e altri). “… per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Ef. 5:27). Questo è uno dei periodi più importanti di tutta la storia dell’umanità. Adesso l’Evangelo eterno di Gesù Cristo viene predicato a tutti i popoli quale testimonianza (Mat. 24:14; Apoc. 14:6). Nel contempo c’è la chiamata ad uscire fuori per coloro che appartengono alla vera Chiesa del Signore ed Egli stesso grida ai Suoi: “Separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò” (2 Cor. 6:14-18; Apoc. 18:4). Naturalmente soltanto coloro che desiderano realmente sperimentare la loro preparazione e che fanno parte della Chiesa–Sposa accoglieranno e seguiranno questo invito. Nella Chiesa sono stati posti diversi ministeri per particolari compiti, così sta scritto: “E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo dei dottori…” (1 Cor. 12:28; Ef. 4:11-16 e altri). Tali ministeri non vengono formati in una scuola biblica o in un seminario per predicatori, ma da Dio stesso dopo essere stati chiamati.

L’apostolo parla di coloro che, in virtù di una chiamata divina, sono stati destinati alla predicazione dei misteri del Regno dei cieli: “Così, ognuno ci consideri servitori di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele” (1 Cor. 4:1-2). Per questo motivo un’accusa deve essere mossa contro tutto ciò che non è biblico e viene ancora divulgato. Deve essere scoperto e messo a confronto con la Parola di Dio.

Nel corso della storia della Chiesa il consiglio di Dio non era mai stato rivelato in modo così chiaro e completo come oggi. Come era nel principio, alla prima venuta di Cristo, così è adesso prima del Suo ritorno: prima apparve il profeta promesso (Is. 40:3; Mal. 3:1), come lo troviamo confermato nei quattro Evangeli, un uomo mandato da Dio per preparare la via del Signore e per rendere testimonianza alla Luce che illumina ogni uomo. Poi apparve il Salvatore e Redentore promesso che Giovanni Battista aveva presentato. Oggi il Signore parla con i Suoi come in quel tempo, include tutta la Parola, comincia con Mosè, i Salmi e i profeti e continua con il Nuovo Testamento. A colui che crede a quel che Egli dice tramite la Sua Parola, Essa gli verrà anche rivelata e La capirà (Luca 24:27-49). A colui che non La crede, Essa non gli può essere rivelata. Soltanto la fede conduce alla rivelazione per mezzo dello Spirito. Dopo che il Signore aveva rivelato ai Suoi discepoli il significato delle parabole, chiese loro: “«Avete capito tutte queste cose?». Essi risposero: «Sì». Allora disse loro: «Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie»” (Mat. 13:51-52).

Un servitore dato dal Signore non annuncia verità parziali, ma proclama, nel vero senso della parola, tutto il consiglio di Dio. Nella bocca di tutti i servitori chiamati da Dio la Sua Parola rimane la pura Verità, come è proceduta dalla Sua bocca (1 Re 17:24). Adesso le parole «cibo», «volontà» e «opera» di Dio — opera di Dio che viene per il compimento nella «Chiesa–Sposa» — sono di nuovo collegate come allora con lo Sposo: “Gesù disse loro: «Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua»” (Giov. 4:34).

Adesso dobbiamo comprendere e vivere le parole del nostro Signore nel loro più profondo senso: “Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Mat. 4:4) perché sta scritto: “«Ecco, vengono i giorni», dice il Signore, Dio, «in cui io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete di ascoltare la parola del Signore»” (Amos 8:11). Allo stesso modo dobbiamo essere consapevoli che in ogni interpretazione della Parola viene trasmesso il veleno del serpente — la morte spirituale. Si tratta del significato della Parola nella Quale è stata rivelata la volontà di Dio.

È anche molto importante sapere quel che il Signore predisse, ciò che precede la Sua venuta come Sposo e quale ministero deve essere adesso eseguito. Con ciò si tratta anzitutto del ministero promesso del profeta Elia, tramite il quale sono state rivelate la piena Parola di Dio e la Sua volontà per l’ultimo periodo prima della scadenza del tempo della grazia. “Egli rispose: «Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa»” (Mat. 17:11). Si tratta però anche del ministero d’insegnamento che il Signore ha descritto così: “Qual è mai il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui domestici per dare loro il vitto a suo tempo? … Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni” (Mat. 24:45-47). Così viene realizzata la restaurazione. Così il ministero profetico è collegato con il ministero d’insegnamento affinché ogni cosa sia di nuovo riportata allo stato originale.

Le parole vuote non servono né a colui che parla né a coloro che ascoltano. L’apostolo Paolo ammonì: “Nessuno vi seduca con vani ragionamenti…” (Ef. 5:6). Del nostro Redentore sta scritto: “Allora ho detto: Ecco, vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà” (Ebrei 10:7-10). Dei redenti sta scritto: “E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre»” (Mat. 12:49-50) e pure: “Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso” (Ebrei 10:36-39). Adesso il Cibo spirituale deve ristorarci affinché possiamo fare la volontà di Dio. Solo pregare: «Sia fatta la Tua volontà… » non servirà a nessuno. Come nel Capo, Cristo, così anche nelle membra del Corpo di Cristo deve avvenire nel compimento la volontà di Dio.

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