domenica 22 settembre 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; SFIDA; EWALD FRANK

SFIDA

Vorrei incontrare la persona che mi dicesse e pure lo crede seriamente che ci sono tre Eterni, tre Onnipotenti, tre Onniscienti che esistono come Persone indipendenti che sono sempre concordi e si dividono la Deità. In realtà ciò significherebbe tre Dèi e non più l’UNICO Dio nel caso la lingua abbia ancora un senso. Per questo motivo la «religione trinitaria» del tunisino Tertulliano, dal quale proviene il concetto «Trinità» deve essere posto davanti al trono del giudizio divino. Deve sottomettersi alla sentenza definitiva della Parola di Dio. Allo stesso modo la dottrina di Sabellio, ripresa dalla «Chiesa Unitariana», deve essere chiamata in giudizio.

Sì, si rimane grandemente meravigliati riguardo a quanto viene asserito di recente nel mondo religioso: vale a dire che Ebrei, Cristiani e Musulmani credono allo stesso Dio. Adesso si tratta della globalizzazione, dell’ordine mondiale politico dominato dalla religione. Come si può leggere in prima pagina sui giornali, si persegue un’«alleanza delle religioni mondiali». Non solamente le Chiese figlie cristiane tornano alla Chiesa madre, anche tutte le religioni mondiali vengono invitate a Roma. Le dodici più importanti religioni hanno già dimostrato il loro desiderio di unità. Che tutte credano allo stesso Dio è, schiettamente detto, una menzogna incredibile.

Il Dio della Cristianità creato dai padri della Chiesa con tre figure e tre facce, come era conosciuto nelle antiche religioni naturali, come spesso rappresentato sui ritratti, non è il vero Dio del Quale la Bibbia testimonia. Tre Persone eterne che sono concordi e nel contempo diverse non possono in nessun caso essere l’unico vero Dio; comunque non è il vero Dio — il Dio di Abrahamo, Isacco e Giacobbe, il Dio d’Israele, l’UNICO ETERNO. Dio il Signore è lo stesso nell’Antico e nel Nuovo Testamento, indipendentemente di come e in qualità di che cosa si riveli. Egli stesso prescrisse al Suo popolo il vero credo: “Ascolta, Israele: Il Signore, il nostro Dio, è l’UNICO Signore” (Deut. 6:4-9). La stessa confessione vale anche nel Nuovo Testamento: “Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore: Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua”. La risposta degli ascoltatori era: “Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all’infuori di lui non ce n’è alcun altro” (Marco 12:29-32).
 

È così che i rappresentanti della Trinità raffigurano spesso l’«Iddio in tre Persone». Bisogna chiedersi se Dio il Signore camminava così nel giardino di Eden. Adamo è stato creato secondo una simile immagine? Certamente no! Dio il Signore è apparso così ad Abrahamo? Sicuramente no! Ha parlato così con Mosè faccia a faccia? No di certo! Che i rappresentanti della «teoria delle tre Persone» possano capire una volta per sempre quanto assurde sono la loro idea e la loro dottrina! Dio non permette a nessun uomo di rappresentarLo in un’immagine, Lui che per noi è così incomprensibile e inspiegabile. Una simile immagine è una trasgressione di Esodo 20:1-7; è una bestemmia.


Dall’11 settembre 2001, quando alcuni fanatici islamici sgozzarono i piloti e dirottarono gli aerei con tutti i passeggeri verso le Torri gemelle del World Trade Center a New York, molti hanno studiato i relativi libri storici e enciclopedie sull’Islam. Rimanemmo sorpresi nell’apprendere che Allah, originariamente, era il dio babilonese della luna, il quale si dice desse la fertilità a tutta la vegetazione sulla terra. Solo dopo che Maometto condusse 28 guerre e vinse tutte le tribù circostanti e i loro dèi, proclamò Allah, il dio della luna, il dio della sua tribù come l’unico dio da adorare nella Ka’ba alla Mecca. Per questo motivo la religione dell’Islam ha scelto come simbolo la mezzaluna e ora combatte contro gli «infedeli», secondo il suo modo di vedere, fino a quando la mezzaluna diventerà luna piena, dovendo tutto il mondo sottomettersi alla religione di Maometto. Il «dio della luna» è dunque un tutt’altro dio, un dio ideato, che non ha proprio nulla in comune con l’Onnipotente!

L’affermazione che Dio si trovi in ogni religione e Cristo sia da trovare dappertutto, è anche una terribile menzogna. L’unico vero Dio vivente è Colui che noi incontriamo e che ci ha incontrati dal primo capitolo della Genesi fino all’ultimo capitolo della Bibbia. Malgrado le Sue molteplici rivelazioni il concetto «Monoteismo» può essere applicato solamente e unicamente a Lui.




Il 14 maggio 1999, in Vaticano, il Papa bacia un magnifico esemplare del Corano durante la visita del patriarca e imam di Bagdad. Per giorni e giorni la televisione irachena ha trasmesso questa immagine.





Adesso la premura è di riunire tutti in una «Comunità Mondiale degli Stati» accettabile da tutte le religioni. Ed ecco che il diavolo usa di nuovo una parola di Dio, vale a dire: “… che siano tutti uno”, non prende però in considerazione quanto sta scritto prima e dopo queste parole di Gesù. Adesso, allo scadere del tempo della grazia, avrà anche luogo la chiamata fuori dei figliuoli di Dio. Saranno uniti nella Verità come piccolo gregge sotto Cristo, il Capo: “… che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te” (Giov. 17:21). Il Signore chiama fuori i Suoi e pone ognuno davanti alla decisione con la domanda: “E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? E che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli?”. La vera Chiesa di Cristo è anche definita dimora di Dio sulla terra: “Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo»”. Segue la chiamata: “Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò. E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Cor. 6:15-18).

È solo nel Figlio che il Padre venne a noi, solo in Lui veniamo al Padre: “Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. … Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: Mostraci il Padre? Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue»” (Giov. 14:6, 10). Così dice il Signore: “Io e il Padre siamo uno” (Giov. 10:30). 

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