lunedì 23 settembre 2013

NEL PRINCIPIO ERA LA PAROLA — NON L’INTERPRETAZIONE; COSA È DEGNO DI FEDE; EWALD FRANK


COSA È DEGNO DI FEDE

Solo Dio è degno di fede come pure la Sua Parola. Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia (Rom. 4:3). Tutti i veri credenti sono la discendenza spirituale di Abrahamo (Gal. 3:29). Seguono le orme della fede, come dice la Scrittura. La testimonianza di Dio è chiara come pure quella dei profeti e degli apostoli. Adesso si tratta della nostra testimonianza che deve essere in armonia con quel che sta scritto.

La Cristianità, che ha apostatato dalla vera fede, ha creato una propria religione. L’UNICO Dio è stato diviso in più Persone che vengono perfino adorate separatamente. Poi segue l’elevazione di Maria a «Madre di Dio», a Theotokos — «colei che ha partorito Dio» (431 d.C.). Bene, e qui la cosa diventa molto seria, qui si dividono gli spiriti, perché così sta scritto: “Per questo si conosce lo Spirito di Dio: ogni spirito, che confessa Gesù Cristo venuto in carne, è da Dio. Ed ogni spirito, che non confessa Gesù Cristo venuto in carne, non è da Dio; e quello è lo spirito d’anticristo…” (1 Giov. 4:2-3)! Poiché i padri della Chiesa hanno messo il Figlio accanto all’Iddio UNICO come «Dio da Dio e Luce da Luce», come l’hanno formulato, e hanno fatto di Lui una seconda Persona eterna, definirono Maria «Madre di Dio». Questa è proprio la confessione anticristiana. La Bibbia non conosce alcun Dio che abbia una madre. Dio esiste di Eternità in Eternità. Quando Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, ella pronunciò quel che vale per sempre. Non disse: “Come mai mi è dato che la madre di Dio venga da me?”, ma, come sta scritto nel Libro della Verità: “Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me?” (Luca 1:43). L’angelo non annunciò neanche la nascita di Dio, ma la nascita del Figliuolo di Dio, che è il Signore (Luca 2:11).

Il Figlio fu generato ed è il «Cristo», il «Messia» manifestato in carne — l’«Unto di Dio». Non un Figlio eterno divenne carne, divenne uomo, ma Colui che nel principio era la Parola, il Logos, fu manifestato quale Figlio nel corpo di carne. Questa è la verità divina. La confessione di fede ecclesiastica non è la confessione di Gesù Cristo; è totalmente non biblica e, di conseguenza, anticristiana. Per questo motivo sta scritto con lo sguardo sulla confessione biblica del Figlio: “Chiunque nega il Figliuolo, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figliuolo (come la Sacra Scrittura Lo confessa) ha anche il Padre” (1 Giov. 2:23). Prima l’apostolo Giovanni ha messo in guardia dall’Anticristo che non confessa Gesù come il Cristo venuto in carne. Mette in risalto «l’unzione dello Spirito» che ci insegna biblicamente: “… tutto ciò che è menzogna (anche quella di un «Figlio eterno»!) non ha niente a che fare con la verità” (1 Giov. 2:18-27). In nessun posto la Sacra Scrittura testimonia della nascita del Figlio di Dio nel cielo, ma, come annunciato nell’Antico Testamento e adempiutosi nel Nuovo Testamento, solo qui sulla terra. Nel cielo, dove era stato creato, c’era solo il «figlio dell’aurora», Lucifero. Però si sollevò, cadde e divenne l’avversario (Is. 14:12-14; Ez.28:11-17), il dio di questo mondo (2 Cor. 4:4).

Altrettanto anticristiana è l’elevazione di Maria a «Mediatrice» e «Avvocata», sì perfino a «Regina dei cieli», come pure anticristiani sono il dogma dell’«Immacolata concezione» e quello della sua «Assunzione», ecc. Se fosse realmente avvenuto, gli apostoli l’avrebbero testimoniato, esattamente come essi hanno documentato il concepimento verginale e l’ascensione di Cristo. Tutti questi dogmi non hanno alcun fondamento biblico, non provengono quindi da Cristo, il Capo della Chiesa e, di conseguenza, sono anticristiani. Poiché non vengono attestati nella Sacra Scrittura, sono da rigettare. La Bibbia conosce e cita solo Gesù Cristo come Mediatore e Intercessore, nessun altro. Lui solo è il Re dei re — non occorre una «Regina dei cieli», né nel cielo né sulla terra. Sta pure scritto: “Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell’uomo che è nel cielo” (Giov. 3:13). Cosa è degno di fede: quel che dice la Parola di Dio o quel che hanno ideato i principi della Chiesa e i papi nel corso del tempo? Anche la storia della «successione apostolica» dei papi, a partire dell’apostolo Pietro, è solo una pia leggenda. Né la Bibbia né la storia della Chiesa riferiscono che Pietro sia mai stato a Roma.

Riguardo all’adorazione di Maria come pure di tutti i santi e delle loro immagini, bisogna però chiedersi se tutto ciò può essere un culto reso a Dio o è piuttosto un culto reso agli idoli, quando i defunti vengono invocati e venerati. La Mariologia e ogni adorazione di santi sono nel loro insieme estranei alla Bibbia. Fin da quel primo giorno di Pentecoste, allorché Maria sperimentò il battesimo dello Spirito Santo con i centoventi, esperienza assolutamente necessaria per essere salvati, fino alla fine del Nuovo Testamento, Maria non è più menzionata neanche una sola volta. Quale vaso eletto, quale vergine che Dio aveva scelto per partorire il Figlio (Is. 7:14), Maria aveva adempiuto il suo alto e unico compito. Maria era, sì, doveva essere una parte dell’umanità caduta, peccaminosa nella quale il Redentore nacque, affinché Egli potesse redimerci dalla caduta nel peccato. Perciò anche Maria confessò Cristo come suo Salvatore: “E Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore…»” (Luca 1:47).

In realtà, la Chiesa di Roma ha completamente cambiato le dottrine originali e, in parte, le ha trasferite da Cristo su Maria. Satana, quale principe di questo mondo, ha devastato tutto tramite i principi della Chiesa. Ha distrutto primieramente l’ordine divino della creazione, poi l’ordine divino della salvezza cosicché, sotto un manto religioso, è lui a ricevere l’adorazione anziché Dio il Signore, il Creatore e Redentore. Tutto ciò che non è biblico nel Cristianesimo apostatato deve essere posto sul banco di prova — sul banco degli imputati.

I padri della Chiesa, che non erano né apostoli né profeti, hanno sviluppato teorie e speculazioni su Dio e su altri temi che diventarono singole dottrine e da cui trassero poi i credo e i dogmi. Evidentemente non avevano alcuna comprensione della realizzazione del consiglio di salvezza di Dio, come era stato annunciato nell’Antico Testamento e avviene nel Nuovo, cioè che Dio avrebbe liberato dalla morte l’umanità da Lui separata dalla caduta nel peccato, l’avrebbe riconciliata con Sé e le avrebbe dato la Vita eterna. Come Adamo all’inizio della creazione naturale è stato creato quale figliuolo di Dio, così Cristo è il Figliuolo di Dio generato dallo Spirito, il principio della nuova creazione divina (Apoc. 3:14). “Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura…” (Col. 1:15-16). “Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rom. 8:29). “Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati” (1 Cor. 15:21-22).

Anche i seguenti passi valgono per tutti i figliuoli e tutte le figliuole di Dio: “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove” (2 Cor. 5:17). “… a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Ef. 4:23-24). “Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati” (Col. 2:13). “Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature” (Giac. 1:18). “… perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio” (1 Piet. 1.23).

“E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste” (1 Cor. 15:49). “E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Cor. 3:17-18). Il Redentore doveva apparire nel corpo di carne e compiere qui sulla terra l’opera di redenzione. Sulla croce Egli esclamò: “Tutto è compiuto!” (Giov. 19:30). “Mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne…” (Rom. 8:3).

Come Dio incaricò tutti i profeti — perfino Giovanni il Battista, che apparve come un uomo mandato da Dio — e tutti nacquero sulla terra, così avvenne anche l’invio del Figlio: Egli nacque qui sulla terra e fu mandato. L’errore fatale di ragionamento dei teologi consiste nel porre il Figlio già fin dall’Eternità accanto a Dio, nonostante Paolo abbia scritto in Galati 4:4 con piena chiarezza: “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge…”. E così Egli dovette: “… diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo” (Ebrei 2:17).

“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è” (1 Giov. 3:2).

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