lunedì 14 aprile 2014

LETTERA CIRCOLARE N° 62 MARZO/APRILE 2014 - CHI LO PUÒ COMPRENDERE? - Ewald Frank

CHI LO PUÒ COMPRENDERE?

Nella predicazione «La Parola parlata…» (Parte seconda) del 18
marzo 1962 il fratello Branham riferisce di aver visto il globo terrestre e
un uomo vestito in bianco che, come si faceva nel passato, portava una
sacca di lino legata un po’ sul fianco in cui c’era del grano che stava
seminando.
Subito dopo era seguito da un furfante che seminava delle zizzanie
sullo stesso campo. Entrambi, il grano e le zizzanie, crebbero insieme.
Poi venne la siccità ed entrambi s’incurvarono. Poi venne una pioggia
improvvisa: il grano si tirò su ed ecco che risuonò un forte «Gloria a Dio!
Gloria a Dio! Gloria a Dio!». Anche le zizzanie si tirarono su ed escla-marono: «Gloria a Dio! Gloria a Dio! Gloria a Dio!». Il fratello Branham
ne era meravigliato. Che il grano giubilò, lo poteva capire, però che anche
le zizzanie lodarono Dio, non lo poteva capire. E il Signore gli disse:
«Leggi Ebrei 6».
Lì sta scritto: “Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte
su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione
da Dio; ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad esser maledetta;
e la sua fine è d’esser arsa” (Ebrei 6:7-8). Qui si parla anche di persone
che hanno sperimentato Dio, che hanno perfino gustato le potenze del
mondo a venire e lo Spirito Santo, eppure cadono ed espongono ad in-famia il Figliuolo di Dio. Ci sono dei credenti che hanno udito la preziosa
Parola di Dio, che hanno creduto il Messaggio, ma che poi si sono allon-tanati e non possono più ritornare. Anche la seguente parola si adempie:
“… poiché Egli fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa
piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mat. 5:45b).
Nel tempo del nostro Signore, gli scribi hanno paragonato Lui e il
Suo ministero a Beelzebub. In seguito a ciò Egli disse: “Chi non è con
Me, è contro di Me; e chi non raccoglie con Me, disperde” (Mat. 12:22-37).
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Poi seguì la condanna: “Perciò Io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà
perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdo-nata” (v. 31). Allora non rimane altro che il giudizio. Dio chiede conto:
“…  poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai con-dannato” (v. 37). Quanti credenti d’infra le chiese pentecostali hanno
commesso peccato contro il ministero del fratello Branham? Quanti com-mettono peccato ancora adesso?
Il fratello Branham disse: «Potete essere battezzati con lo Spirito
nel secondo ambito e ciononostante non essere nati di nuovo nell’ani-ma». Si tratta della semenza: la pioggia è destinata a far sì che il chicco
di grano muoia e che la vita, che si trova nella semenza, possa venir fuori
tramite il calore del sole (Giov. 12:24). “Quello che tu semini non è vivi-ficato, se prima non muore” (1Cor. 15:36). Se la Parola non viene accet-tata, allora il campo del cuore produce spine e triboli della maledizione.
Ogni semenza produce secondo la sua specie. Per prendere su di Sé la
maledizione della disubbidienza, del peccato originale, il nostro Reden-tore portò la corona di spine (Giov. 19) e “fu ubbidiente fino alla morte,
e alla morte della croce” (Fil. 2:8).
La buona Semenza è la Parola che viene seminata nel cuore dei veri
credenti (Marco 4:14; Luca 8:11). Sono i figliuoli del Regno di Dio dei
quali Paolo disse: “Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli
amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza me-diante la santificazione nello Spirito e la fede nella Verità” (2Tes. 2:13).
Però Satana, il nemico, come nel giardino di Eden semina anche le sue
interpretazioni e, così, appaiono i figli del maligno in modo religioso. È
la semenza della discordia su cui il fratello Branham tenne un’intera
predica.
L’apostolo Giovanni scrive: “Poiché questo è il messaggio che avete
udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri, e non facciamo come
Caino, che era dal maligno, e uccise il suo fratello. E perché l’uccise? Per-ché le sue opere erano malvage, e quelle del suo fratello erano giuste”
(1Giov. 3:11-12). Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento Caino non
viene elencato nella genealogia quale figlio di Adamo (Gen. 5; 1Cron. 1;
Luca 3). Allo stesso modo i nomi della falsa semenza non possono essere
nel Libro della Vita.
Caino e Abele erano entrambi credenti, ambedue edificarono un
altare, ambedue fecero la loro offerta. Però l’agire di Caino corrispon-deva alla sua natura ereditata. In lui c’erano gelosia e odio, che fecero
di lui un omicida. Come allora da Eva nel naturale, così anche nella
Chiesa vengono manifestate entrambi le semenze spirituali. “In questo
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si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la
giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello” (1Giov. 3:10).
“Chiunque odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omi-cida ha la vita eterna dimorante in se stesso”. Per i veri figliuoli di Dio vale:
“Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la Sua vita per noi;
anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli” (1Giov. 3:15-16).
Chi non ha un Caino per fratello, non può essere un Abele. I contrasti
delle due semenze vengono alla luce nella loro natura: gli uni persegui-tano, gli altri vengono perseguitati; gli uni odiano, gli altri vengono odiati;
gli uni calunniano, gli altri vengono calunniati. Gli uni amano come
Caino e sono degli calunniatori amichevoli, gli altri sacrificano la loro
vita nell’amore di Dio per i fratelli. È così in realtà. Ogni semenza pro-duce secondo la sua specie. È una legge della riproduzione nell’ambito
naturale come in quello spirituale.
Abele era la prima vittima di un omicida. E ciò solo perché Satana
era riuscito a sedurre Eva aggiungendo un’unica parola a ciò che Dio
aveva detto. Si paragona Genesi 2:16: “Mangia pure liberamente del frutto
d’ogni albero del giardino…” con Genesi 3:1: “Ha Dio veramente detto:
«Non mangiate di tutti gli alberi del giardino?»”.
Dobbiamo sapere che ogni tentazione può verificarsi sempre quan-do si tratta della Parola, come nel giardino di Eden e dopo, dal nostro
Signore. Satana venne con il “Sta scritto…”, però il nostro Redentore
rispose: “È altresì scritto…”. La risposta corretta è possibile soltanto con
il passo biblico giusto appartenente al tema (Mat. 4). La nostra preghiera
dovrebbe essere: “… e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal ma-ligno” (Mat. 6:13). Tutti coloro che aggiungono qualcosa alle parole di Dio
stanno sotto una falsa influenza e saranno esclusi dal Regno (Apoc. 22).
Dio non ammette compromessi, e non basta dire: «Io credo il Messag-gio». Ciò pretendono anche coloro che diffondono le loro “rivelazioni
speciali” non bibliche. Gesù Cristo, il nostro Signore, dice: “Chi crede in
Me, come ha detto la Scrittura…”, non come gli uomini l’immaginano.
In 2 Tessalonicesi 2, Paolo dice chiaramente perché le persone si
lasciano abbindolare dall’avversario e vanno in perdizione: “… perché
non hanno aperto il cuore all’amore della Verità…”; “…  affinché tutti quelli
che non hanno creduto alla Verità ma si sono compiaciuti nell’iniquità,
siano giudicati” (2Tes. 2:12). Ai farisei ipocriti il nostro Signore disse:
“Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché
non siete da Dio” (Giov. 8:47). Egli rinfacciava loro: “… cercate di ucci-derMi, perché la Mia Parola non penetra in voi” (v. 37). “A Me, perché Io
dico la Verità, voi non credete” (v. 46b). Così è anche adesso nell’ambito
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del Messaggio del tempo della fine. Gli uni prestano fede ad ogni Parola,
perché sono nati dalla Semenza-Parola. Gli altri, che non sono nati da
Dio, aggiungono, tolgono, interpretano e così mettono loro stessi sotto
la maledizione (Gal. 1:8).
Nel Vangelo di Giovanni, capitolo 8, leggiamo le parole penetranti
del nostro Signore: “Se rimanete fedeli alla Mia Parola, sarete davvero Miei
discepoli” e, con ciò, è collegata la promessa: “… conoscerete la Verità e
la Verità vi farà liberi” (vv. 31-32). Amen. La Verità divina ci ha liberati
da ogni errore.
Il fratello Branham vide come il grano e la zizzania furono seminati
e crebbero sullo stesso campo. Anche il nostro Signore l’ha detto in Mat-teo 13:30, ed Egli ha anche detto: “Lasciate che ambedue crescano assieme
fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, Io dirò ai mietitori: Cogliete
prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo
nel Mio granaio”.
Il Signore mi ha mostrato il grande campo di grano stramaturo senza
erbaccia, senza zizzania. Come è vero che Dio vive, soltanto il puro grano
verrà raccolto. Da Dio non c’è alcun miscuglio. Soltanto il vero grano
verrà raccolto ed elevato nel rapimento al ritorno di Cristo. Il Signore
stesso netterà la Sua aia: “Egli ha il Suo ventilabro in mano, ripulirà inte-ramente la Sua aia e raccoglierà il Suo grano nel granaio, ma brucerà la
pula con fuoco inestinguibile” (Mat. 3:12).
Beati e santi saranno tutti coloro che parteciperanno alla prima ri-surrezione e al rapimento!

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