mercoledì 13 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Ne cosegue una grande responsabilità - Ewald Frank

Nessun uomo di Dio rende testimonianza di sé stesso, ma di ciò che
il Signore ha detto e fatto. Anche a me il Signore si è ripetutamente
rivolto con queste parole: «Mio servitore…» — la prima volta il 2 apri-le 1962: «Mio servitore, il tuo tempo per questa città sarà presto terminato. Io ti manderò in altre città a predicare la Mia Parola…». Ciò è così
vero come è vero che Dio vive, e questo l’ho fatto per incarico diretto e
secondo la volontà di Dio durante gli ultimi 50 anni. È certamente conosciuto da tutti che il Signore ha anche detto: «Mio servitore… immagazzina cibo e alimenti poiché ci sarà una grande carestia… allora starai
in mezzo al popolo e distribuirai il cibo…».
«Mio servitore, Io ti ho destinato secondo Matteo 24:45-47 a distribuire il Cibo…». La parola del nostro Signore doveva adempiersi adesso,
il Signore stesso ha detto «servitore»:  “Qual è mai il servitore fedele e
prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a
suo tempo?”. Egli sapeva quando sarebbe stato.
Qui si parla di un servitore prudente che il Signore ha costituito, così
sta scritto, così ha detto il Signore stesso. È il comandamento dell’ora di
dare il Cibo spirituale a tutti i domestici affinché anche loro abbiano
parte alla distribuzione. Ciò appartiene all’ordine divino di salvezza a
cui tutti ci sottomettiamo.
Il fratello Branham, su ordine del Signore, ha immagazzinato il Cibo.
Non era per caso che, il 1° aprile 1962, lui stesso disse che il Signore gli
aveva ordinato di non andare in Svizzera, ma di immagazzinare il Cibo.
Non era per caso che il Signore mi disse il 2 aprile 1962 di immagazzinare
il Cibo. Non era per caso che il profeta disse il 3 dicembre 1962 in presenza di due testimoni: «Fratello Frank, il Cibo che devi immagazzinare
è la Parola di Dio promessa per questo tempo. Il Cibo è nelle predicazioni
che sono registrate su nastri, però aspetta con la distribuzione del Cibo
fin quando non ricevi il resto del Cibo». Non è neanche per caso che Dio
ha annunciato in Amos 8:11 di mandare la fame spirituale di udire le
Sue parole. Anche nel nostro tempo Dio non ha fatto nulla senza rivelare
il Suo segreto al Suo servo e profeta e ai Suoi servi, gli apostoli (Amos 3:7;
Ef. 3:5).
Non è per caso che innanzitutto, in Matteo 24, il Signore ha parlato
su tutto ciò che sarebbe accaduto e poi viene direttamente al testo di
massima importanza per la Chiesa (Mat. 24:45-47). Questi versetti, il
Signore li ha pronunciati ad alta voce e accentuandoli. Sì, poi segue il
capitolo 25:1-12, la parabola delle dieci vergini. Sono i due passi biblici
più importanti per questo nostro tempo. Adesso ci sono tra i chiamati
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fuori le vergini stolte e quelle avvedute. Le avvedute rispetteranno il
ministero dato da Dio, prenderanno il puro Cibo spirituale, saranno
riempite con lo Spirito Santo e sigillate.
Ci sono ancora altre esperienze in cui il Signore si è rivolto a me con
voce di comando con le parole «Mio servitore…» e mi ha dato delle
direttive. Se io me le rammento, allora sono sempre più consapevole
della grande responsabilità che è legata al mandato diretto. Sono soltanto
un uomo che è dipendente della grazia di Dio. Però, per quanto concerne
il ministero, ho fatto tutto secondo l’ordine del Signore: ho predicato
personalmente la Parola di Dio in più di 150 Paesi, ho annunciato il
Messaggio in tutto il mondo per via di molte stazioni radio e televisive,
ho tradotto le predicazioni del fratello Branham e così ho distribuito il
Cibo spirituale. Benché sia generalmente saputo che, dopo la dipartita
del fratello Branham, ho portato il Messaggio in tutto il mondo, che
questo sia menzionato ancora una volta per tutti coloro che si sono stati
aggiunti ultimamente. Chi ha lo Spirito della verità lo crederà; chi ha lo
spirito dell’errore non lo può credere. Un mandato diretto che è connesso
con il piano di salvezza può e sarà accettato e creduto solo da coloro che
sono veramente nel Regno di Dio e che appartengono alla Chiesa-Sposa.
È chiaro che una chiamata diretta e un mandato sono collegati con
la più grande responsabilità che ci sia nella Chiesa di Dio; anche gli
apostoli mettevano in guardia dai fratelli che provocavano divisioni tra-mite false dottrine (Rom. 16:17). Anche in 2Corinzi 11, l’apostolo Paolo
che voleva presentare a Cristo una casta vergine, si lamenta dei falsi
fratelli, li chiama falsi apostoli, operai fraudolenti che portano soltanto
una maschera. Nel capitolo 13 di 2Corinzi dice ai credenti: “… per questo
preghiamo: per il vostro perfezionamento”.
Alla Chiesa dei Galati scrive con piena serietà: “Se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema (maledetto)!”.
In Efesini, capitolo 4, Paolo scrive “di ogni vento di dottrina” e designa
questo quale “frode degli uomini” (v. Ef. 4:14). Sì, e in 2Timoteo 2:16-22
parla dei discorsi vani e profani che conducono all’empietà e cita Imeneo
e Fileto la cui dottrina affermava che la risurrezione aveva già avuto
luogo e che questa parola andava rodendo come la cancrena. Non si
sta verificando adesso proprio la stessa cosa con tutte le false dottrine?
Fino ad oggi il vero insegnamento non ha portato alcuna divisione, al
contrario: tutti i ministeri dati da Dio servono per l’edificazione della
Chiesa (Ef. 4).
Paolo aveva una responsabilità, una chiamata, un mandato, un in-carico diretto. Per lui la Chiesa di Dio era colonna e sostegno della Verità
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(1Tim. 3:15). L’apostolo ha riassunto lo scopo della sua proclamazione
in 1Corinzi 9:1-3: “Non sono libero? Non sono apostolo? Non ho veduto
Gesù, il nostro Signore? Non siete voi l’opera mia nel Signore? Se per altri
non sono apostolo, lo sono almeno per voi; perché il sigillo del mio apostolato siete voi, nel Signore. Questa è la mia difesa di fronte a quelli che mi
sottopongono a inchiesta”.
“… così è della Mia Parola, uscita dalla Mia bocca: Essa non torna a
Me a vuoto, senza aver compiuto ciò che Io voglio e condotto a buon fine
ciò per cui L’ho mandata” (Is. 55:11).

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