martedì 26 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Culto a Dio o culto agli idoli? - Ewald Frank

Come i criticoni vogliono mettere in forse tutte le cose soprannaturali nella vita e nel ministero del fratello Branham, al contrario i seguaci
fanatici hanno fatto di lui più che un uomo.
Subito dopo il seppellimento del profeta avvenuto l’11 aprile 1966,
nei giorni seguenti 12 e 13 aprile, chiesi ai fratelli a Jeffersonville che le
predicazioni registrate su nastri venissero stampate affinché potessero
essere tradotte in altre lingue. Ciò avvenne sotto il concetto «Spoken
Word Publications» — in italiano «La Parola parlata». Roy Borders, che
conoscevo personalmente e che era anche stato il segretario del fratello
Branham, ne assunse la responsabilità. Tutti gli altri fratelli, sia quelli di
New York, di Tucson o del Texas, delusi, presero la via del ritorno, perché
la risurrezione del profeta, che avevano sperato avvenisse in questo giorno di Pasqua, non si verificò.
La denominazione «Spoken Word» rimase fino all’inizio degli anni 80.
Poi incominciò apertamente la divinizzazione del profeta, da allora la
«Voce» di Apocalisse 10:7 divenne la «Voice of God» — la «Voce di
Dio». Ormai ogni parola del profeta era Parola di Dio, anche se diceva:
«a-a-a-a». Così doveva essere tradotto e stampato. Da allora tutte le
storie che raccontava erano parole di Dio e così iniziò il culto della personalità. Il fratello Branham venne nominato «Voce di Dio» e tutti ciò
che diceva era Parola di Dio. Ciò avvenne facendo riferimento a 1Corinzi 7 dove Paolo riferisce sia il suo parere come anche ciò che il Signore
dice: “Agli sposati invece ordino, non io ma il Signore… Ma agli altri dico
io, non il Signore…”. Benché Paolo abbia lui stesso fatto una distinzione
tra ciò che il Signore disse e ciò che lui stesso disse, da allora entrambi
dovevano valere quale Parola di Dio. Paolo tuttavia diede soltanto un
consiglio a cagione della pesante situazione di allora (v. 1Cor. 7:26) e
scrisse perfino: “Ma questo io dichiaro, fratelli, che il tempo è ormai abbreviato; talché d’ora innanzi, anche quelli che hanno moglie, siano come
se non l’avessero” (1Cor. 7:29).
William M. Branham non era soltanto un profeta, era anche un uomo
come tutti gli altri. Per 10 anni sono stato in contatto personale con lui,
ho parlato con lui per telefono da Krefeld, sono andato con lui in macchina mentre lui stesso guidava, ho mangiato e bevuto con lui, ho anche
vissuto il suo ministero infallibile quale testimone oculare e auricolare
sia in Europa che negli Stati Uniti. Ho anche conservato le 21 lettere del
fratello Branham: la prima data dell’11 novembre 1958, l’ultima del 30
settembre 1965. E come ho già spesso scritto, il mio ministero è legato al
suo ministero come nessun altro sulla terra. Fino ad oggi nessun fratello
23
ha potuto testimoniare di una chiamata diretta citando il giorno e l’ora,
il luogo e il tempo o di un mandato come il profeta l’ha confermato nel
mio caso il 3 dicembre 1962 davanti a due testimoni. Su desiderio del fratello Branham, ho predicato nella sua chiesa la mattina e la sera del 2 dicembre 1962 a Jeffersonville.
Nondimeno, se in una riunione la Bibbia viene messa da parte dopo
la lettura della parola di introduzione e poi vengono lette soltanto delle
citazioni tratte dalle predicazioni e aggiustate affinché si adattino al proprio concetto, allora non posso e non debbo tacere ancora più a lungo.
Se adesso nei gruppi del Messaggio si tratta soltanto di Branham e si
sente sempre: «Il profeta ha detto!», «Il profeta ha detto!», se dei volumi
con storie della sua vita, se dei libri con diverse interviste e degli album
di fotografie con fino a 340 fotografie vengono pubblicati, allora tutto
questo è un culto della personalità. Quando la tomba diventa un luogo
di pellegrinaggio e che delle stanze speciali vengono sistemate con degli
oggetti personali del profeta per farne delle reliquie, allora questo è
idolatria. Dico questo con piena responsabilità davanti a Dio.

Scarica la pubblicazione completa in pdf da questo link

Nessun commento:

Posta un commento