venerdì 1 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Introduzione - Ewald Frank


Vi saluto cordialmente nel mondo intero con i seguenti passi biblici: “L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la Parola del nostro Dio sussiste in eterno” (Is. 40:8). “E questa è la Parola della Buona
Novella che vi è stata annunziata” (1Piet. 1:24-25). Il piano di redenzione di Dio con Israele e la Chiesa d’infra le nazioni comprende l’adempimento di tutte le promesse e la piena armonia del-l’Antico e del Nuovo Testamento. Giosuè poteva testimoniare: “Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono” (Gios. 21:45). Nel compimento potremo dire la stessa cosa (Rom. 8:30).
La vera fede è ancorata soltanto nelle promesse di Dio. Abrahamo credette ciò che Dio gli aveva promesso (Gen. 18) e ne vide l’adempi-mento (Rom. 4:17; Gal. 3:8). La condizione era di ordinare “… ai suoi
figliuoli, e dopo di sé alla sua casa, che  s’attengano alla via dell’Eterno per praticare la giustizia e l’equità, onde l’Eterno ponga ad effetto a pro d’Abra-hamo quello che gli ha promesso” (Gen. 18:19b). Le promesse sono legate alla fede, il loro adempimento all’ubbidienza. Se non c’è una promessa nella Parola per qualche cosa, allora non ci può essere neanche l’adem-pimento.
Noi, a cui il Signore ha parlato tramite la Sua Parola e il Suo Spirito e che crediamo le Sue promesse per questo tempo, vale il giuramento che Dio ha fatto ad Abrahamo in Genesi 22:15-19: “Infatti, quando Dio
fece la promessa ad Abraamo, siccome non poteva giurare per qualcuno maggiore di Lui, giurò per Sé stesso, dicendo: «Certo, ti benedirò e ti molti-plicherò grandemente»”. Dio ha preso la responsabilità per l’adempimen-to. “Così Dio, volendo mostrare con maggiore evidenza agli eredi della promessa l’immutabilità del Suo proposito, intervenne con un giuramento; affinché mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci era messa da-vanti” (Ebrei 6:13-18). Dio è veritiero. Egli ci ha confermato l’immuta-bilità del Suo consiglio con un giuramento e ci ha fatto sapere per sempre che Egli stesso veglia sulla Sua Parola e adempie ogni cosa.
Come da Abrahamo, così anche dai veri credenti, la vera benedizio-ne è legata alla fede e all’ubbidienza (Gen. 22) e, senza fede e senza ubbidienza, nessuno può piacere a Dio (Ebrei 11:6). “Tu vedi che la fede
agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa” (Giac. 2:22). Per mezzo delle promesse della Parola che crediamo, siamo resi partecipi della natura divina e soltanto così le sette virtù spirituali elencate, che sono adagiate nell’amore di Dio, possono essere manife-state tramite la potenza di Dio (2Piet. 1:3-11). Soltanto l’amore perfetto entrerà lassù (1Cor. 13). “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come Io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri” (Giov. 13:34). “L’amore non fa nessun male al prossimo; l’amore quindi è l’adempimento della legge” (Rom. 13:10). Per i veri credenti si tratta di credere biblicamente, cioè così come dice la Scrittura, di essere battezzati in acqua biblicamente tramite una sola immersione nel Nome del Signore Gesù Cristo: “Udito questo, furono battezzati nel Nome del Signore Gesù” (Atti 2:38-39; 19:5-6) e vengono battezzati biblicamente con lo Spirito Santo. “Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito” (1Cor. 12:13).
Così era nella Chiesa nel principio, così deve essere alla fine. Solo se crediamo le promesse della Parola, le sperimenteremo in realtà. Allora siamo figli della promessa (Gal. 4:28).
Ciò vale anche per l’essere sigillati con lo Spirito Santo promesso (Ef. 1:13) — che è una condizione assoluta per la redenzione del nostro corpo al ritorno di Cristo. Paolo scrive:  “Se lo Spirito di Colui che ha
risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del Suo Spirito che abita in voi” (Rom. 8:11).
Molti sono battezzati e unti dallo Spirito, soprattutto coloro che appartengono al movimento pentecostale, nonostante ciò che credono, insegnano e praticano — perfino i falsi profeti e i falsi cristi (Mat. 7:21-24; Mat. 24). Per i veri credenti che sono fondati su Cristo, le promesse, l’unzione e il sigillo di Dio vanno insieme. “Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in Lui; perciò pure per mezzo di Lui noi pronunciamo l’«Amen» alla gloria di Dio. Or Colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; Egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2Cor. 1:20-22).
L’apostolo Paolo approfondisce quest’ultimo importante tema e
contrappone la proclamazione della Parola, della Parola della Verità
alle false dottrine (2Tim. 2:15-18). Poi segue il carattere della vera Chie-sa: “Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo
sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono Suoi», e «Si ritragga dall’iniquità
chiunque pronunzia il Nome del Signore!»” (2Tim. 2:19).
La Chiesa dell’Iddio vivente non è un castello di menzogne. Paolo
scrive: “… nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella
Casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della Verità”
(1Tim. 3:15). Malgrado tutte le false dottrine presenti in tutte le Chiese,
il fondamento rimane, come pure l’edificazione della Chiesa di Gesù
Cristo e porta il Sigillo di Dio. Sì, il Signore conosce i Suoi, e i Suoi
Lo conoscono. Ancora oggi vale ciò che Egli disse: “Io edificherò la Mia
Chiesa…”.
La pioggia spirituale cade sopra ogni carne (Ebrei 6:7-8) — però si
tratta della semenza che è stata seminata. “La discendenza Lo servirà…”
(Salmo 22:31). Il fratello Branham disse: «Potete essere unti nel secondo
ambito ed esercitare dei doni spirituali senza essere nati di nuovo nella
vostra anima». “Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere pec-cato, perché il Seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare
perché è nato da Dio” (1Giov. 3:9). Per questo motivo, riguardo all’essere
sigillati, deve essere posto l’accento sul Seme della Parola. La Semenza
è la Parola di Dio (Luca 8:11). L’essere sigillati con lo Spirito di Dio, che
è lo Spirito della Verità (Giov. 15:26), può accadere soltanto dopo aver
accettato consapevolmente la Parola della Verità, dopo che L’abbiamo
creduta e ci sia stata rivelata. “In Lui voi pure, dopo aver ascoltato la Parola
della Verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in Lui, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso” (Ef. 1:13). Non
si può essere sigillati con lo Spirito Santo se viene seminata della falsa
semenza tramite interpretazioni e se vengono credute delle false dottri-ne. Soltanto la rivelazione divina della Parola verrà sigillata nei veri di-scepoli: “Si chiuda questa testimonianza, sigilli questa rivelazione nel cuore
dei Miei discepoli” (Is. 8:16). Una dottrina che non viene confermata nella
Bibbia non può essere biblica. Con autorità divina l’apostolo Giovanni
scrive che  nessuna menzogna proviene dalla Verità (1Giov. 2:21). La
menzogna è il travisamento della Verità ad opera di Satana fin dal giar-dino di Eden. Solo Dio, che è solo nella Sua Parola, è verace benché ogni
uomo è un bugiardo (Rom. 3:4)
Nello stesso capitolo l’apostolo scrive in rapporto con il ritorno
di Cristo promesso: “E ora, figlioli, rimanete in Lui affinché, quando Egli
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apparirà, possiamo aver fiducia e  alla Sua venuta  (al Suo ritorno) non
siamo costretti a ritirarci da Lui, coperti di vergogna” (1Giov. 2:28).
Senza compromessi l’apostolo, che il Signore stesso aveva incaricato,
viene al dunque:  “Carissimi, non crediate a ogni spirito,  ma provate gli
spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel
mondo” e include tutti coloro che credono alla sua testimonianza: “Voi
siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché Colui che è in voi è più grande
di colui che è nel mondo”.  Riferendosi alla predicazione, l’apostolo scri-ve: “Noi siamo da Dio; chi conosce Dio ascolta noi, chi non è da Dio non
ci ascolta. Da questo conosciamo lo Spirito della verità e lo spirito dell’er-rore” (1Giov. 4:1-6). È un parlare chiaro, non è mettersi in mostra; è una
sfida divina di un messaggero di Dio chiamato. La stessa cosa vale ancora
oggi, se una chiamata è stata data: Colui che Dio manda predica e insegna
solo ciò che dice la Parola e tutti coloro, che sono nati di nuovo dalla
Parola-Semenza, odono la Parola di Dio.
COSÌ DICE IL NOSTRO SIGNORE: “Chi è da Dio ascolta le parole di
Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio” (Giov. 8:47).
Così era in quel tempo, così è oggi. Ci furono sempre due gruppi: gli uni
accettavano, gli altri rigettavano.
Come Giovanni testimoniò, così risultò vero per Paolo e anche per
il fratello Branham; e solo colui che era da Dio ascoltava, credeva e
accettava. Ciò concerne me e tutti coloro che in questo tempo apparten-gono alla Chiesa-Sposa. Ci sono sempre entrambi: prima colui che semi-na la buona Semenza, e poi colui che semina le zizzanie (Mat. 13:24-41).
Ci sono entrambi: la Parola e l’interpretazione, lo Spirito della Verità e
lo spirito dell’errore, ma mai uscirà da una fonte il dolce e l’amaro e mai
si raccoglieranno fichi dalle spine (Giac. 3:11-12). Rimane così: Se Dio
manda qualcuno, allora può fidarsi che proclamerà la Parola che rimane
in eterno, come Pietro ha testimoniato (1Piet. 1:25). Chi non rispetta la
Verità della Parola, chi non L’applica, è condannato sotto l’influenza
dello spirito dell’errore a credere alla menzogna (2Tes. 2:10-12).
L’apostolo Paolo scrive ai veri credenti: “Ma noi dobbiamo sempre
ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio
vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella
Verità” (2Tes. 2:13). In questo si dimostra la vera elezione di coloro che
appartengono alla Chiesa-Sposa: tramite il Sangue dell’Agnello saranno
redenti (Ef. 1:7) e, tramite la Parola della Verità, saranno santificati
(Giov. 17:17). Soltanto colui che è nella Parola di Dio può essere nella
volontà di Dio. “La Tua volontà sia fatta!”. “In virtù di questa «volontà»
noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta
una volta per sempre” (Ebrei 10:10).

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