martedì 5 novembre 2013

Lettera circolare n.61, ottobre 2013 - Avverrà esattamente così - Ewald Frank

Anche riguardo a 1Tessalonicesi 4:13-18 dobbiamo rimanere nel
tema e nei fatti. Qui si tratta prima di coloro che si sono addormentati
in Cristo: “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli
che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per
mezzo di Gesù, ricondurrà con Lui quelli che si sono addormentati”.
E affinché tutti prendano la cosa sul serio, l’apostolo scrive: “Poiché
questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali
saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si
sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’ar-cangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal Cielo, e prima risusciteranno
i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme
con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre
con il Signore”. Al Suo ritorno il nostro Signore non viene sulla terra,
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ma L’incontriamo nell’aria e saremo rapiti in alto per la Cena delle Nozze
(Apoc. 19.7).
È degno di nota che la Bibbia parla soltanto di un arcangelo, e questo
è Michele, che viene designato anche quale principe (capo) e quale pro-tettore (difensore) (Dan. 10:13-14, 21).
In Daniele 12:1 sta scritto riguardo a Israele: “In quel tempo sorgerà
Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo…”.
Nell’epistola di Giuda, sta scritto: “Invece, l’arcangelo Michele, quan-do contendeva con il diavolo disputando per il corpo di Mosè, non osò
pronunziare contro di lui un giudizio ingiurioso, ma disse: «Ti sgridi il Si-gnore!»” (Giuda, v. 9).
In Apocalisse 12 l’arcangelo Michele è citato in rapporto con il gran-de avvenimento del rapimento. Per prima cosa si parla dei vincitori che,
quale «Figlio maschio», vengono rapiti presso a Dio e al Suo trono:
lo Sposo prende la Sposa vincitrice nella Gloria davanti a tutte le potenze
vinte che regnano nei luoghi celesti (Ef. 6:12). Quando sale nel Cielo
nasce una battaglia: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dra-gone. Allora Michele getta giù l’accusatore dei fratelli insieme a tutto il
suo seguito. La schiera dei vincitori sale e Satana viene gettato giù. “Il
gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore
di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati
anche i suoi angeli” (Apoc. 12:9). Allora finisce l’accusa “dei fratelli” che,
tramite il Sangue, la Parola e lo Spirito, sono stati resi perfetti. “… perché
è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che giorno e notte li
accusava davanti al nostro Dio. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del Sangue
dell’Agnello, e con la parola della loro testimonianza; e non hanno amato
la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte” (Apoc. 12:10-11).
La dottrina secondo la quale l’Agnello avrebbe lasciato il trono della
grazia nel 1963 quando il fratello Branham ha predicato sull’apertura
dei Suggelli e “sarebbe sceso nel Messaggio” è falsa, è un tragico equi-voco. L’Agnello non era affatto sul trono, l’Agnello stava tra il trono e
i 24 anziani: “Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in
mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immola-to…” (Apoc. 5:6). Sul trono era seduto Colui che vive nei secoli dei secoli
e l’Agnello andò lì e prese il Libro dalla Sua mano destra (Apoc. 5:7).
Così Giovanni l’ha visto duemila anni fa sull’isola di Patmo. Il Sangue
del Nuovo Patto rimane fino al compimento sul trono della grazia, cioè
sull’Arca del Patto nel Luogo santissimo (Es. 25:17-22; Lev. 16).  Lì il
Redentore, quale Sommo Sacerdote e Mediatore del Nuovo Patto, ha
offerto il Suo Sangue (Ebrei 9:5-15); lì rimane finché il consiglio di sal-vezza di Dio con tutti i credenti sia adempiuto. Anche dopo il rapimento,
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durante la grande tribolazione, ci saranno ancora dei credenti che lave-ranno le loro vesti nel Sangue dell’Agnello (Apoc. 7:9-17).

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